Il quesito è pertinente, ma dimostra l'inconsistenza intellettuale di FI, destinata a "non reggere" se l'ex-cavaliere non dovesse ritornare in groppa.
Quando una squadra qualunque, anche di calcio, perde l'uomo di punta, sa bene che deve poterlo rimpiazzare adeguatamente e organizza il gioco in maniera da resistere all'avversa fortuna e affrontare dignitosamente il futuro; se perde sa bene che si tratta di una sconfitta di tutta la squadra e non dovuta all’assenza di uno solo, all’insegna del noto detto: “Tutti utili, nessuno indispensabile”.
Per FI non esiste rimpiazzo, stante il fatto che i più visibili sono personaggi del livello di Santanchè, Capezzone, Verdini, Brunetta, Gasparri, Gelmini, Carfagna, Brambilla, M.R. Rossi, & C. e ultimo arrivato Toti, fotocopia del poetesso Bondi, anzi non esiste nessuno che possa inserirsi e restituire autorevolezza all'intera squadra che pretende di governare l'Italia.
I commenti sono tutti a senso unico e indicano in Berlusconi il solo in grado di rinverdire appassiti allori. Non esiste un coerente "gioco di squadra", con un posto per ciascuno e ciascuno al suo posto; tutto va a rotoli, così come a rotoli è andata l'esperienza berlusconiana. Ora vorrebbero coinvolgere i figli, ma non per riconosciuta capacità, ma solo perchè portatori (sani ?) del cognome paterno, convinti come sono che il solo nome attirerebbe consensi. Mi pare di tornare indietro nel tempo, quando nella TV dei primi anni, una pubblicità vantava gli effetti di un purgante con lo slogan "basta la parola".
L’ex-cavaliere tentenna, teme che i figli possano subire le medesime “persecuzioni” giudiziarie che ha patito lui; ed ha ragione, perché i figli sono certamente al corrente dei traffici poco chiari del genitore, ormai pregiudicato, quindi è facile ipotizzare un loro coinvolgimento giudiziario, o vorrebbero solo il bottino paterno senza dover rispondere di complicità ?
Così oggi basterebbe pronunciare il nome "Berlusconi" per potersi esaltare in improbabili vittorie, perchè sono stati i fedelissimi stessi a negare ogni loro potenzialità, dichiarandosi incapaci di prendere le redini della squadra e tornare in campo, invece di piangere l'assenza del capitano, che avrebbe dovuto essere assolto dai suoi reati, perchè votato da 7 milioni di elettori (che crescono ogni giorno, arrivando ai nostri giorni ad essere quantificati 10 milioni). Tutti buoni a frequentare i talk show, distribuire insulti alla magistratura, al Presidente della Repubblica, alla Corte di Cassazione, alla Corte Costituzionale, ma tutti con passi indietro quando viene ipotizzata una loro presenza più attiva; il meno che si sente affermare è: “Aspettiamo le decisioni di Berlusconi”. Altro che partito aperto alla democrazia, si tratta di una associazione di handicappati, inetti e incapaci di esercitare un ruolo decisionale, altro che governare una nazione.
Rosario Amico Roxas
