Non si tratta di transumanza ovina in cerca di pascoli più freschi, ma fuga precipitosa da una condizione di rendita parassitaria ormai giunta al capolinea, come un autobus a fine giornata, con il conduttore ormai all’angolo come un pugile suonato.
Ma Bondi non è stato originale, perché il portone era già ampiamente aperto, essendo già transitati altri passeggeri; dall’esordio di Fini (che fai mi cacci ?) alla scissione di Alfano, e via via fino a Bonaiuti, anche se la sua uscita non ha destato alcun clamore, e questo per citare solo alcuni dei vertici del berlusconismo.
Si attende l’uscita di Fitto con una nutrita compagnia di parlamentari, paragonabile alla scissione di Alfano, con una Puglia in grande fermento al seguito del noto oncologo Schittulli (Presidente nazionale della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, quindi personaggio di grande spessore, che avrebbe adombrato il nulla che rappresenta Berlusconi) in cerca di “cavalli di razza” che ne appoggino la candidatura alla presidenza regionale, visto che in FI sono rimasti solo ronzini affannati, privi di una meta, senza capo-branco ormai alla fine della sua carriera, anche come stallone.
L’uscita della coppia Bondi-Repetti ha una sua fisionomia particolare, trattandosi di un personaggio troppo abituato ad ubbidire più che ad agire; ha trovato nella compagna Repetti la persona che sa amministrare bene le incertezze del compagno, con ordini precisi, che forniscono all’indeciso Bondi, l’occasione per tornare ad ubbidire.
C’è anche Verdini, nella lista che ogni giorno si incrementa, che scalpita attendendo il momento giusto per tirarsi fuori da responsabilità e accusare altri della sua decisione.
C’è un grande rischio che si paventa all’orizzonte, ed è rappresentato dalla ipotesi che circola con insistenza di una nuova formazione che nascerebbe dalla raccolta indifferenziata degli scarti del berlusconismo; sarebbe il Partito della Nazione, con Renzi capofila, in mezzo a gente che ha già dimostrato di agire in funzione dei propri interessi, ben lontani dal cercare il bene comune nazionale.
Sarebbe l’errore più grave da parte di Renzi, ai danni dell’Italia, anche perché si potrebbe anche pensare ad una giravolta organizzata proprio da Berlusconi, che, ormai, non gli resta altro che cedere il passo.
E potrebbe trattarsi proprio di una cessione del passo politico senza dover cedere le redini di FI, che si esaurirebbe spontaneamente con tutti i residui del cerchio magico; con una nuova formazione, non (ancora) inquinata dal berlusconismo, il gioco potrebbe riuscire, almeno fino alle prime leggi ad personam, che poi sarebbero alla base di una tale manovra.
Rosario Amico Roxas
