Vincenzo Montuori presenta alcune poesia sull'attacco alle Torri Gemelle dell'11/09/2001
Tantissimi poeti in tutto il mondo hanno ricordato la vicenda dell'abbattimento delle Torri Gemelle l'11 settembre 2001.
Tra quelli italiani possiamo fare alcuni esempi; cominciamo da Giovanni Giudici con questo "Dedicato ai pompieri di New York":
Bambini in trecento son morti/Bambini che prima di ieri/Erano giovani e forti// A loro nei vostri pensieri/ Tenetevi stretti un minuto/ Quando giocate ai pompieri// Il vostro gentile saluto". D
Di Valerio Magrelli leggiamo questo "11 settembre 2001":
Il nostro sonno,oggi,/ sarà un compito in classe./Tema:noi torce./Svolgimento:ognuno/covi, dormendo,la sua fiamma, accesa/al fuoco morto del televisore."
Di Vivian Lamarque leggiamo questa "Contagiosa morte":
Guardali i prematuri morti/-pallidi come prematuri/nati-varcano la soglia/del nuovo regno impreparati./Di già la vita eterna?ma dove?/da che parte? Polvere bianca/tutti li ricopre.O sono loro, quella?/Loro quei granelli la? Alto/il loro numero più dell'alto dei cieli/perche' come peste è contagiosa/
la morte per guerra."
Concludiamo con questo mio breve testo tratto da "Verità del silenzio"; si tratta di un waka, struttura della poesia classica giapponese di sei versi costruiti su due sezioni, una quartina di sette,cinque,sette, cinque sillabe più un distico di due settenari senza rime:
Ecco il testo:
E fu un rombo di morte
che strazio' l'aria,
un solo grido immenso;
e dalle torri
caddero come foglie
uomini nel silenzio.
VINCENZO MONTUORI