Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 21.11

Vittore Soldo il Pd Cremonese si riorganizza, più vicino ai cittadini (Video GCStorti)

Nel 14° anniversario della nascita del PD Soldo ha presentato la proposta di riorganizzazione del PD cremonese e la nuova segreteria. Roberto Galletti vice.

| Scritto da Redazione
Vittore Soldo il Pd Cremonese si riorganizza, più vicino ai cittadini (Video GCStorti) Vittore Soldo il Pd Cremonese si riorganizza, più vicino ai cittadini (Video GCStorti) Vittore Soldo il Pd Cremonese si riorganizza, più vicino ai cittadini (Video GCStorti) Vittore Soldo il Pd Cremonese si riorganizza, più vicino ai cittadini (Video GCStorti)


Vittore Soldo il Pd Cremonese  si riorganizza per essere più vicino ai cittadini (Video GCStorti)

Nel 14° anniversario della nascita del PD ( costituito il 14 ottobre 2007) Vittore Soldo ( segretario provinciale del PD) la presentato la proposta di riorganizzazione del PD cremonese e la nuova segreteria. Roberto Galletti (vice segretario con incarico di resp. organizzativo) 

Il segretario provinciale  spiega il documento che verrà presentato, per l’approvazione, all’assemblea del PD  nei prossimi giorni esponendo ragioni sottese alla proposta di riorganizzazione.

 “Le motivazioni che hanno portato a questa proposta- illustra Soldo- derivano da quanto rilevato e raccolto a partire dall’inizio del lavoro della segreteria provinciale che si è insediata nel mese di dicembre 2018 e dopo le tornate elettorali che si sono susseguite da allora”.

‘Continua Soldo  La proposta e l’azione politica del Partito Democratico, a livello nazionale, mantiene e ricopre la rappresentanza della maggior parte dell’elettorato di storia e natura riformista e progressista.

Ciò nonostante l’area di influenza del PD si è ridotta ed è inserita in un contesto in cui risulta difficile costruire alleanze anche di natura non organica con tutte le altre forze politiche alternative alle destre. Dalla nascita del Partito Democratico, che ha messo insieme le maggiori culture riformiste del Paese, abbiamo assistito all’uscita e al superamento del contesto ideologico dei Partiti di ispirazione e organizzazione di fine ‘900 (la nascita del PD aveva tra i suoi obbiettivi anche quello di velocizzare questo processo), alla globalizzazione e ai grandi cambiamenti del mondo del lavoro che hanno portato grandi cambiamenti, in tempi repentini, nella forza lavoro: questo ha rappresentato un forte stress collettivo che ha riverberato sui corpi sociali, tra i quali i partiti e le associazioni sindacali.

Tra questi cambiamenti ci sono gli effetti dell’automazione spinta e l’impatto della tecnologia e delle politiche di produzione basate su analisi predittiva e Industria 4.0.

Si tengano presenti, inoltre, anche i grandi cambiamenti nei mezzi di informazione di massa. Tutto questo ha contribuito a mettere a dura prova la storia e l’organizzazione del campo progressista che, non solo in Italia o in Europa, ha fatto molta fatica e tutt’ora sta facendo molta fatica, nel trovare una sin-tesi organizzativa che gli permetta di riconquistare consenso e presa su una società non preparata a metabolizzare e rielaborare i fenomeni tecno-logici e sociali in cui è immersa, per gestire i quali non gli sono stati forniti gli strumenti opportuni che consentissero di reagire di conseguenza, evitando di subirne gli effetti, anche indiretti: il mancato ruolo dei partiti e dei corpi intermedi nel fare in modo che questi passaggi, di carattere epocale, venissero almeno capiti, dai cittadini e dai suoi militanti, è uno dei motivi che ha portato a perdita di consenso, allontanamento dalla politica e dall’impegno amministrativo, disaffezione, alta conflittualità nell’ambito del-lo stesso campo valoriale, fino al ripiego che ha portato ad un diffuso rifiuto di un pensiero collettivo e il diffondersi di un marcato individualismo.

L’insufficiente risposta dei partiti e delle organizzazioni politiche a questi cambi di portata mondiale hanno innescato la formulazione e la crescita di quel pensiero che ha messo in discussione l’utilità della politica (per il ruolo che rivestiva e per come veniva intesa), poiché non essendo stata in grado di interpretare e rispondere ad un cambio radicale delle condizioni di vita delle persone, doveva, quanto meno, essere ridimensionata e portata ai minimi termini come se il problema fosse la Politica e non la qualità della stessa.

Questo ha innescato una reazione a catena che ha portato tutti i partiti e le organizzazioni politiche ad errori rispetto ai quali stiamo iniziando a pagare le nefaste conseguenze, già oggi: assecondare questo pensiero e, per esempio, togliere tout court il finanziamento pubblico ai partiti, sta facendo mancare il terreno sotto ai piedi a tutto quello che dalla politica, trae-va ispirazione e pensiero (istituzioni forti, derivano, necessariamente, da organizzazioni politiche forti). Da questo punto in poi abbiamo iniziato ad assistere ad una Politica che è sempre più stata soggetta e ostaggio della “pancia” del paese e che quindi ha manifestato e sta manifestando, tuttora, una volubilità ingestibile e impossibile da governare.

Da qui la necessità di ritornare ad un’organizzazione che risponda alle esigenze e alle specificità dei territori, facendo in modo che siano i militanti e i cittadini stessi a voler contribuire a costruire un partito che risponda alle esigenze del proprio territorio e del contesto in cui vivono: dobbiamo uscire dalle città e dalle Istituzioni per rimetterci in ascolto dei territori, partendo dai più piccoli e margina-li, ritornare nelle periferie e nelle valli: per fare questo dobbiamo avere una struttura che valorizzi e si preoccupi di dare voce a questi territori e quindi una struttura organizzativa che abbia degli esponenti riconoscibili e riconosciuti.

Che abbia dei momenti di ritrovo e di sintesi e che si apra, il più pos-sibile, a quelle forme, anche non strutturate, di impegno civico e ammini-strativo: tutte le esperienze civiche, ad un certo punto, strada facendo, prenderanno consapevolezza di aver bisogno di mettersi in relazione ad un’organizzazione politica che si è organizzata per mettere in campo un’azione coordinata tra i diversi livelli amministrativi: dobbiamo fare in mo-do di aiutare queste forme di avvicinamento alla politica e farci trovare pronti, nel momento in cui, questi nuclei di impegno, decidano di fare un percorso di crescita ulteriore. Serve creare lo spazio politico e favorire la nascita e la crescita di una leadership politica territoriale, accompagnando i processi e sapendo che questo è un lavoro che darà i primi frutti, solo do-po molto tempo e applicazione.

Per fare questo è importante che i territori si sentano protagonisti della costruzione di una proposta politica che li ve-de coinvolti sin dalle prime fasi e che li tiene convolti sino allo sbocco nelle diverse sedi istituzionali. In tutto questo rientrerà anche l’iniziativa del PD, nazionale e regionale, riferita alle Agorà politiche, che dovrà, necessaria-mente, integrarsi e saldarsi a questa nostra iniziativa di riorganizzazione di carattere locale.

Che cosa cambia

La segreteria provinciale (su iniziativa del segretario provinciale):

- segretario: Vittore Soldo;

- vice segretario con incarico di resp. organizzativo: Roberto Galletti;

- Tesoriere: Bruno Fulco

- Cinzia Fontana;

- Leone Lisè;

- Greta Savazzi;

- Francesca Pontiggia;

- Andrea Virgilio;

- Stefania Bonaldi;

- Velleda Rivaroli.

Responsabile comunicazione: Alberto Valeri

Responsabile canali social media e sito internet: Giada Casoni

Referente Agorà Democratiche: Gianluca Savoldi

Invitati permanenti alla segreteria provinciale:

- Presidenti Assemblea e Direzione provinciale;

- Rapp. Istituzionali: Luciano Pizzetti, Matteo Piloni;

- Coordinatori Capoluogo e Circondari: Città di Cremona (Luca Burgazzi, segretario cittadino), Cintura Cremona/Circondario cremonese (Rosolino Azzali, reggente), Cremasco (Antonio Geraci, coordinatore eletto), Casalasco (Velleda Rivaroli, reggente) e Terre di Mezzo (Nicola Cantarini, coordinatore eletto)

- Coordinatrice Donne Dem;

- Responsabile comunicazione;

- Responsabile canali social media e sito internet.

 

I Circondari.

Attualmente sono quattro e cioè: Cremona, Crema , Casalmaggiore e Soresina (Terre di mezzo) con i relativi comuni del circondario.

I nuovi saranno invece cinque: Cremona (solo città), il Cremonese, Crema, Soresina (Terre di mezzo) e Casalmaggiore-Oglio Po (che vedrà oltre i comuni del casalasco anche  quelli  del Viadanese ( in accordo con la federazione Pd di Mantova).

Il documento allegato (clicca qui) entra nei particolari e descrive tutto il nuovo modello organizzativo.

 

Video welfare cremona di Gian Carlo Storti  Cremona  14 ottobre 2021

Tutti gli altri video di welfarecremona li trovi qui https://www.welfarenetwork.it/video/ 

https://www.youtube.com/watch?v=N_Q9aLbwmkk 

1° foto da sx:Leone Lisè,Velleda Rivaroli,Vittore Soldo,Roberto Galletti,Giada Casoni

Allegati Pdf:

Allegato PDF 1

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