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Agostino Melega chiamato dall’Auser Unipop di Cremona a gestire Dialettologia d’Arte cremonese

Il corso “Dialettologia d’Arte cremonese’’ organizzato dall’Auser Unipop di Cremona si attuerà in dodici incontri della durata di un’ora e mezza l’uno e si terrà a cavaliere fra il 2017 ed il 2018.

| Scritto da Redazione
Agostino Melega chiamato  dall’Auser Unipop di Cremona a gestire Dialettologia d’Arte cremonese

Agostino Melega chiamato  dall’Auser Unipop di Cremona a gestire Dialettologia d’Arte cremonese

Il corso “Dialettologia d’Arte cremonese’’ organizzato dall’Auser Unipop di Cremona  si attuerà  in dodici incontri della durata di un’ora e mezza l’uno e si terrà  a cavaliere fra il 2017 ed il 2018.

Ecco la traccia del Corso  “Dialettologia d’Arte cremonese’’

LINGUA E DIALETTU

…………………..

Un populu

diventa poviru e servu,

quannu ci arrubbanu a lingua

addutata di patri:

è persu pi sempri.

……………………..

 Un popolo

diventa povero e servo,

quando gli rubano la lingua

ereditata dai padri.

è perduto per sempre.

IGNAZIO BUTTITTA

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Il 31 dicembre 1961 venne pubblicato su La Provincia un articolo dal titolo Salviamo il nostro dialetto, scritto dal prof. Gianfranco Taglietti, nel quale i Cremonesi amanti del vernacolo venivano chiamati a portare il contributo delle loro competenze e delle loro energie al fine di non lasciare morire un patrimonio di lingua e di cultura degno di conoscenza e di studio.

A questo appello, qualche mese dopo, nel 1962, seguirono la costituzione del Comitato promotore di studi e ricerche di dialettologia, storia e folklore cremonese, presieduto dal prof. Angelo Monteverdi, presidente dell’Accademia dei Lincei, nonché l’avvio della pubblicazione mensile di una pagina dedicata al dialetto sul quotidiano di Cremona, La Provincia.

Con la costituzione del Comitato e con la pubblicazione della Pagina del dialetto, prese il via una stagione indimenticabile, nella quale, per la prima volta, numerosi compositori saggiarono le proprie capacità letterarie. Fra di essi vi furono Renzo Bodana, Carla Magda Bodini, Silvano Bottoni, Eugenio Calvi, Umberto Carantani, Alfredo Carubelli, Camillo Colli Lanzi, Luciano Dacquati, Enzo Gerevini (Genzo), Pierluigi Lanzoni, Gigi Manfredini, Mara Soldi Maretti, Gino Olzi, A. Adolfo Sanguanini, Luigi Talamazzi (1).

 Inoltre vanno ricordati, dei primi anni Sessanta, i contributi di Romano Oneda su la “Strenna dell’Adafa”: a) Note sul sistema di trascrizione, del 1963; b) Fonologia del dialetto cremonese, del 1964; c) L’opposizione di quantità vocalica e il dialetto cremonese, del 1965. Inoltre, in quegli anni, videro la luce due volumi basilari per penetrare nella spiritualità del dialetto di Cremona: i Modi di dire di Antonio Cazzaniga (2) e i Proverbi di Paolo Brianzi (3).

All’inizio dell’estate del 1970, precisamente sabato 27 e domenica 28 giugno 1970, va in scena nel Chiostro “S. Chiara” di via G. Carnevali Piccio, patrocinato dall’Ente Provinciale del Turismo, nel quadro delle “Manifestazioni Cremonesi”, la commedia “La Moscheta” di Angelo Beolco, detto “Il Ruzante” (colui che parla ronzando, brontolando), tradotta in dialetto cremonese da Gigi Manfredini (4).

La regia di Walter Benzoni fu magistrale ed un successo  strepitoso arrise agli attori e all’intera compagnia del Gruppo Studio di Teatro. L’impatto sul pubblico dell’estetismo verbale del vernacolo locale venne ad assumere una grande valenza culturale ed artistica (5). L’opera di valorizzazione del dialetto cremonese attraverso la pratica teatrale continuò, da parte del GST, fervida ed incessante pure negli anni  successivi. Lo stesso Gruppo ebbe inoltre la cura di pubblicare i testi delle opere drammatizzate, sempre tradotte dal pavano in cremonese dalla creativa penna di Gigi Manfredini (6).

Nel 1973, per la precisione il 25 ottobre del 1973, sempre al fine della salvaguardia e valorizzazione del dialetto locale, venne a compimento la costituzione del Gruppo dialettale cremonese El Zàch, in cui confluirono la maggior parte dei vernacolisti cremonesi (7). Questa straordinaria associazione riproporre via via, ad un vasto e variegato pubblico, i testi dei maggiori poeti della tradizione vernacolare locale, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento con Melchiorre Bellini, e della prima metà del Novecento segnata dalle abili pene di Giovanni Lonati, Alfredo Pernice, Alessandro Cattalinich, Alfonso Mandelli, Camillo Colli Lanzi.

Inoltre, grazie alla collaborazione del dantista e poeta Vittorio Cozzoli, El Zàch seppe organizzare incontri periodici con i grandi poeti nazionali, nonché ebbe la capacità di promuovere dibattiti e convegni con gli studiosi di linguistica dialettale.

Sul piano della ricerca e della codificazione del dialetto cremonese moderno, un forte risalto nel 1975 ebbe l’uscita del  libro di Giorgio Rossini, intitolato  Capitoli di morfologia e sintassi del dialetto cremonese (8).

Nel 1976 si ebbe poi, ad opera del “Comitato promotore di dialettologia”, la pubblicazione del Dizionario del Dialetto Cremonese (9), da ora in poi DDC, sul quale il prof. Romano Oneda presentò, in alcune pagine introduttive, il sistema grafematico stabilito in seno al Comitato stesso, così come del resto lo aveva già fatto nel 1981 nella ristampa del volumetto di Antonio Cazzaniga e nella seconda edizione del libro di Paolo Brianzi.

Ebbene, è proprio a tale sistema grafematico che ci atterremo durante questo corso di “Dialettologia d’arte”, partendo con la lettura di poesie in vernacolo di Emilio Zanoni, già sindaco di Cremona dal 1970 al 1980, autore di liriche in lingua locale scoperte solo un paio di anni fa e consegnate in seguito  all’Archivio di Stato di Cremona. Insieme a lui, andremo a dedicare un’attenzione particolare al Gruppo culturale del Zàch che, dal 1973, come già accennato, ha saputo tenere alta l’attenzione sulla straordinaria valenza dell’idioma locale in vari campi del sapere e dell’arte, comprendendo in questi variegati campi pure la dimensione della poesia.

In questa introduzione al ciclo dei nostri incontri, non possiamo tralasciare un rimando al Gruppo Culturale “Al Dodas” di San Daniele Po, animato dal prof. Angelo Rescaglio, il quale insieme ai suoi collaboratori, a partire dal 1977 e per vent’anni consecutivi, rese famoso il concorso di letteratura dialettale “I nustràan”, stimolando alla scrittura d’arte, negli idiomi locali, numerosi autori di tutta la provincia e dei territori limitrofi (10).  

Altri concorsi importanti di poesia in dialetto furono in seguito promossi a Cremona dal Consiglio di Quartiere di  Porta Po, col titolo di “Cremùna jéer e incóo (Cremona ieri e oggi)” (11) e dalla Società Filodrammatica Cremonese. Questo sodalizio venne a ricordare in tale maniera la figura di Silvano Bottoni, brillante autore di versi in vernacolo e già presidente della medesima società (12). Nel territorio  provinciale,  altri rilevanti concorsi furono indetti ad Offanengo ad opera della locale biblioteca ed a Gussola, col titolo “La Ghisöla”, dall’associazione “Arcibassa”.

Va aggiunto che proprio in quegli anni, dal 15 maggio 1977, il giornalista, scrittore e poeta Luciano Dacquati propose al pubblico la trasmissione radiofonica “El cantòon de’l dialèt”, che ebbe uno straordinario successo, riuscendo <> (13).

 

Lo stesso Luciano Dacquati scriveva nel 1981:”Tra le caratteristiche del “Cantòon” c’è quella di avere indetto, ormai da quattro anni, un concorso di poesie, per adulti e per bambini, teso a far sì che il poetare in vernacolo non si esaurisca” (14).  E’ lo stesso fine che si è dato Michelangelo Gazzoni, che dopo aver animato per anni “Radio Onda Verde”, con la trasmissione dal titolo “E adès perlùm cùma màangium (E adesso parliamo come mangiamo)”, continua sull’emittente radiofonica “Teleradio Cremona” a tener vivo l’interesse sul dialetto in senso lato, comprendendo in tale filone la dimensione della poesia, con la trasmissione che porta lo stesso nome di quella di Luciano Dacquati, “Cantòon de’l dialèt”, come per perseverarne il ricordo e la riconoscenza.

Nel chiudere il rimando ad una stagione indimenticabile, una  particolare segnalazione la dobbiamo pure dedicare all’iniziativa di Giovanni Scotti, promossa dal Gruppo culturale “Giovan Battista Puerari” di Sospiro, ed avvenuta nel 1986, attinente ad una originale manifestazione in dialetto dal titolo “Via Crucis”, di grande valenza poetica e religiosa (15).

  Va da sé che attraverso la nostra iniziativa di promozione culturale, intendiamo perseguire le medesime finalità che portarono sulla strada della ricerca e della valorizzazione del dialetto quanti abbiamo sin qui citati, ricordati ed onorati.

PROGRAMMA

L’intero programma, con dodici appuntamenti, prevede dunque  di tessere il filo che unisce la contemporaneità al secolo XIII, procedendo a ritroso:

1)Emilio Zanoni ed il primato del Gruppo Dialettale Cremonese “El Zàch”

2)Gentilia Ardigò ed Elide Paternieri Polenghi

3)Franca Piazzi Zellioli e Giampietro Tenca

4)Pier Luigi Lanzoni

5)Gigi Manfredini

6)Mara Soldi Maretti

7)Camillo Colli Lanzi e Gino Olzi

8)Alfredo Pernice e Alessandro Cattalinich

9)Giovanni Lonati e Alfonso Mandelli

10)Melchiorre Bellini

11)Antonio Maria Nolli e le bosinate del periodo napoleonico

12)Gherardo Patecchio e la koiné cremonese del XIII secolo.

A partire dalla presentazione della poesia di Alfredo Pernice, i corsisti verranno sollecitati a trascrivere le liriche dello stesso autore, e degli autori successivi, servendosi delle modalità grafematiche aggiornate. Essi saranno inoltre accompagnati,  per la competenza assunta negli incontri precedenti, da una chiara capacità di lettura. 

BIBLIOGRAFIA

(1)Cfr. Gianfranco Taglietti, Esplorazione nell’area dei dialetti della provincia di Cremona, a cura dell’Amministrazione Provinciale di Cremona, Fantigrafica, Cremona 1988, p.72.

(2)Antonio Gazzaniga, Modi di dire cremonesi, a cura del Comitato Promotore di Studi e Ricerche di dialettologia, storia e folklore cremonese, 1^ ed. Tip. Artigiana, Cremona 1963; ristampa Servizio Stampa del Comune di Cremona, Cremona 1981.

(3)Paolo Brianzi, Proverbi cremonesi di campagna e di città, Cremona, 1a edizione 1964; 2a edizione (accresciuta),  a cura del Comitato Promotore di Studi e Ricerche di dialettologia, storia e folklore cremonese, Tip. Padana, Cremona 1981.

(4)Cfr. Gruppo Studio di Teatro – Ente Provinciale per il Turismo, La Moscheta di Angelo Beolco “Ruzante”, trad. in dialetto cremonese di Gigi Manfredini, prefazione di Anna Rocca Manfredini, Tipografia Lombarda, Cremona 1970.

(5)Questi gli attori: Flores Fracassi (prologo), Franco Loffi (Menato), Milena Fantini (Betia), Gigi Manfredini (Tonin), Walter Benzoni (Ruzante), Ornella Righelli (La vicina); musiche eseguite da Carla Milanesi (flauto), Renzo Frusconi (chitarra); scene e costumi: Giorgio Gregori; luci: Roberto Lombardi; rammentatrice: Riri Moretti; armature e attrezzi: Franco Loffi; costumi confezionati da: Lina Fortunati.

La Moscheta ebbe tre edizioni con 41 repliche.

(6)Cfr. Con la traduzione in dialetto cremonese di Gigi Manfredini, cfr. Gruppo Studio di Teatro – Ente provinciale per il turismo, I Dialoghi  di Angelo Beolco “Ruzante” (Parlamento de Ruzante che iera vegnu de campo e Bilora), Cremona 1973;  Gruppo Studio di Teatro, Ruzante. Fiorina. Menego,  Tip. Fratelli Cogrossi, Cremona 1977. Cfr. inoltre il ciclostilato Ruzante. Fiorina. Bilora, Cremona 1989. I Dialoghi hanno avuto 25 repliche. Fiorina e Menego 20 repliche.

(7)Cfr. Gianfranco Taglietti, op. cit., pag.72.

(8)Giorgio Rossini, Capitoli di morfologia e sintassi del dialetto cremonese, La Nuova Italia Editrice, Firenze 1975. Cfr. pure www.Studiumanistici.unimi.it/files/_ITA_/Filarete/076.pdf

(9)Comitato Promotore di Studi e Ricerche di dialettologia, storia e folklore cremonese, Dizionario del Dialetto Cremonese, Libreria del Convegno, Cremona, 1976. Detto Comitato Promotore ha assunto in seguito il nome di “Comitato ‘Angelo Monteverdi’ per gli studi di dialettologia e folklore cremonese”.

(10)Gruppo Culturale “Al Dodas”, Dieci anni di Cultura Dialettale, Comune di Cremona – Assessorato all’Istruzione e Cultura, ciclostilato, Cremona 1988.

(11)Cfr. Consiglio di Quartiere 6, Cremùna jéer e incóo 1984, Centro Stampa Comunale, Cremona 1984; Consiglio di Quartiere 6, Cremùna jéer e incóo 1985, Centro Stampa Comunale, Cremona 1985; Consiglio di Quartiere 2, Cremùna jéer e incóo 1986,  Centro Stampa Comunale, Cremona 1986; Consiglio di Quartiere 2, Cremùna jéer e incóo 1987,  Centro Stampa Comunale, Cremona 1987; Consiglio di Quartiere 2, Cremùna jéer e incóo 1988,  Centro Stampa Comunale, Cremona 1988;  Consiglio di Quartiere 6, Concorso di poesie jéer e incóo 1989, Centro Stampa Comunale, Cremona 1989.

(12)In riferimento alle poesie di Silvano Bottoni, cfr. Amministrazione Provinciale di Cremona, Dedicato a Cremona. Antologia di scritti cremonesi di ieri e di oggi, a cura di Ines Brambati e Anna Rocca Manfredini, Linograf, Cremona 1982, in otto pagine non consecutive.  Così come cfr. Il Filo. Società Filodrammatica Cremonese 1801-2001, a cura di Carla Bertinelli Spotti, cap.“Il carnevale al Filo”, Ed. Cremonabooks, Cremona 2001, pp. 609-613.

(13)Cfr. Bruna Silvana Davini, “Delle pari opportunità”, in Nòostre nóoe, periodico del Gruppo Dialettale Cremonese “El Zàch”, Anno XXV, n.1 Aprile 2011, p. 4.

(14)Luciano Dacquati, prefazione al testo Lìngua vécia. Lìngua nóoa. Tutte le poesie che hanno partecipato al concorso del “Cantòon” nell’annata 1980-81, Ed. de “Lo sport cremonese”, Monotipia cremonese, Cremona 1981.

(15)Cfr. Gruppo Culturale “Giovan Battista Puerari”, Via Crucis. Testi dialettali e illustrazioni originali di artisti cemonesi, Linograf, Cremona 1986.

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