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Francesco Girolamo detto il Parmigianino di Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

Francesco Girolamo detto il Parmigianino di Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

| Scritto da Redazione
Francesco Girolamo detto il Parmigianino  di  Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

Cari amici di Welfare Cremona,  il casalese Stefano Ventura, alla sua quarta opera letteraria, con il libro “Francesco Girolamo” (edizioni Albatros), rende omaggio a Francesco Girolamo Mazzola, detto Il Parmigianino, nato a Parma nel 1503 e morto a Casalmaggiore nel 1540, dove riposa al Santuario della Fontana.  Il Parmigianino aveva un’anima  (o una coscienza) divisa in due: una apparteneva al pittore e l’altra all’alchimista. Nel breve romanzo, le due anime sono ben rappresentate mediante l’espediente narrativo del doppio nome: Francesco è il pittore e Girolamo l’alchimista, a volte tra loro in armonia, altre volte in conflitto.

Le riflessioni spesso sofferte sui quattro elementi base dell’universo – acqua, aria, fuoco e terra – si nutrono delle loro valenze mitologiche, religiose e scientifiche, influenzando positivamente le attività dell’artista. Egli ha molto imparato dai suoi maestri (fra cui il Correggio) ma ha pure molto ricercato sul piano personale,  per differenziarsi ,  arricchire il suo stile e approfondire le sue conoscenze culturali.

Senza addentrarmi nella trama del romanzo, riferisco che, a un certo punto, il protagonista, in dissidio con la Confraternita della Steccata per lavori non conclusi nei tempi stabiliti, fugge nottetempo da Parma  e approda in battello coi suoi tre servitori a Casalmaggiore, cittadina di confine sulle rive del Po, dove avrà il compito di dipingere la pala d’altare della chiesa di Santo Stefano. Provato nel fisico da un’insorgente malattia, troverà conforto e forza per portare a termine la sua opera nelle visite frequenti alla cripta del Santuario della Fontana dove, sopra la fonte benedetta, giunge ad accostare, trasfigurandola, l’immagine della Madonna col bambino al volto rassicurante di sua madre, ormai lontana.

Una nota di viaggio, infine, sull’Adorazione dei Magi, tela del Parmigianino vista, questa estate, nella chiesa del Convento di San Domenico a Taggia (Imperia). Mentre osservavo, con la famiglia, la grazia e la raffinatezza del dipinto, pensavo alle circostanze che ci avevano portati lì. Il libro di Stefano Ventura, un trafiletto di Donna Moderna che segnalava il ritorno al convento della tela rubata anni fa, la vacanza al mare nella riviera delle palme. Sì, a volte la vita riserva emozioni compensative che danno senso al suo scorrere.

Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

 

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