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20 anni di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona

Un concerto coi Voz Latina per celebrare l'anniversario il 3 dicembre

| Scritto da Redazione
20 anni di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona 20 anni di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona

20 anni di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona

Un concerto coi Voz Latina per celebrare l'anniversario il 3 dicembre

 La Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona festeggia il proprio ventennale con un concerto dei Voz Latina, la formazione nata in seno all’Associazione Latinoamericana di Cremona. Il concerto si terrà venerdì 3 dicembre alle ore 19.00 presso la Chiesa di S. Abbondio a Cremona. Il concerto festeggia anche il trentennale dell'Associazione. Due ricorrenze che verranno festeggiate con una esibizione intitolata Paranà.

La Fondazione è nata il 22 marzo 2001 e fa parte del progetto di Fondazione Cariplo delle Fondazioni di Comunità. Nel 2021 Fondazione comunitaria ha deliberato  960.000 € di finanziamento a sostegno di 71 progetti; mentre Fondazione Cariplo sul territorio ha deliberato 400.000 € di emblematiche provinciali (in fase di assegnazione) ed, insieme a Regione Lombardia, 8 mln di euro a sostegno di 8 progetti. «Per continuare a sostenere la comunità - spiega oggi il presidente della fondazione Cesare Macconi - è importante che la comunità stessa ci ciuti ad alimentare il fondo. Ogni donazione, anche la più piccola, è preziosa. Ecco perché il nostro motto è “Donare per crescere insieme”, perché crediamo davvero che la donazione sia un mezzo di crescita personale e sociale che arricchisce tutti: donatori, beneficiari, e anche noi che ci facciamo tramite e garanzia di affidabilità per questo desiderio di cura reciproca che i cremonesi continuano a dimostrare gli uni per gli altri. Affidarsi alla nostra fondazione significa affidarsi a un intermediario filantropico trasparente e che mostra i frutti diretti che ogni singola donazione, fino all’ultimo centesimo, porta ai progetti sul territorio»

IL CONCERTO

Il Paraná, dal guaraní “parente del mare”, è un fiume che attraversa gran parte del Sudamerica e nel suo percorso verso il mare segna confini tra il Brasile, il Paraguay e l’Argentina. La presenza costante dei corsi d’acqua, che guidano la vita e i sogni degli uomini, ci fa pensare che noi stessi siamo le loro sponde e che il fiume non scorre solo tra limiti geografici, ma anche tra paesaggi più intimi, come le emozioni di cui quei fiumi sono complici fraterni. E una gran parte di noi, come litorale affettivo, si riconosce nei paesaggi e nelle sonorità nate dal legame tra il nostro Paraná e un altro grande fiume di cui tutti gli altri sono affluenti: il fiume del tempo, di cui parlava Eraclito. 

All’inizio di questo viaggio di gestazione delle sonorità, compaiono autentici personaggi da epopea: il popolo originario, i Guarani. Creatori di una cultura che presenta ancora tanti enigmi per l’antropologia moderna, cercatori della “terra senza male”, furono capaci di creare una lingua, un corpus di miti cosmogonici, una metafisica e un’etica sociale degne di ammirazione. E con loro, i Gesuiti, grandi artisti e maestri, che introdussero la musica barocca europea, facilitando la convivenza nelle riduzioni (missioni gesuite), e realizzando qualcosa di raro e complesso: trasferire ed inculcare in altri popoli un linguaggio musicale, un sistema di codici e una totale autonomia nella fabbricazione e l’utilizzo di strumenti, come pure nel canto corale. 

La natura delle riduzioni era spirituale e civile al tempo stesso: si trattava di villaggi di indios guaraní, che i gesuiti cominciarono a fondare all’inizio del Seicento lungo i fiumi Paraná, Paraguay e Uruguay, in un territorio attualmente diviso tra Argentina, Brasile e Paraguay, per una superficie di circa 350mila chilometri quadrati. Per completare il mosaico etnico che ha dato vita a un’identità musicale complessa, progenie di un suono ritmico e melodico inconfondibile, in cui spiccano ritmi come: chamamé, guarania, litoraleña, milonga, candombe… fu imprescindibile l’apporto della corrente migratoria mitteleuropea. Come si può facilmente intuire, questa musica non ha molto in comune con quella dei Guarani, né con quella delle missioni gesuitiche, ma è stata la lingua guaraní a darle la sua cadenza inconfondibile.

LA FORMAZIONE VOZ LATINA

 Ensemble Vocale: Myrta Montecucco, soprano, Vera Milani, soprano, Isabella Di Pietro, alto, Maximiliano Danta Texeira, alto, Leonardo Moreno, tenore, Roberto Rilievi, tenore, Gregorio Stanga, baritono, Franco Celio, baritono, Piermarco Viñas, baritono.

 Ensemble Strumentale: Luciana Elizondo, canto e viola da gamba, Rosita Ippolito, viola da gamba, Fabio Gionfrida, contrabbasso, Lorenzo Colace, chitarra, Andrés Langer, pianoforte, fisarmonica, siku, Marco Zanotti, percussione, Maximiliano Danta Texeira, flauto dolce e cornetto, Giulia Gavi, flauto dolce.

 Coro: Soprani: Ilaria Abruzzi, Laura Bosio, Carmen Cafasso, Cristina Carpeggiani, Laura Lombardi, Gabriella Maglia, Irene Salvadori, Chiara Talamazzini. Alti: Laura Apollo, Dolores Bizzarro, Laura Gamba, Giulia Gavi, Silvana Loccisano, Elide Lodi, Alessandra Santilli, Letizia Tira. Tenori: Cristian Custode, Marcello Giaccu, Alberto Pasino, Daniela Schweizer. Maximiliano Baños, direzione Maximiliano Baños.

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