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A Roma il prox 20 maggio Tavola Rotonda sul caso RUGGERI/TAMOIL Cremona

L'EVENTO E' PROMOSSO DAL COMITATO RADICALE PER LA GIUSTIZIA PIERO CALAMANDREI E ACCREDITATO DALL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA.

| Scritto da Redazione
A Roma il prox 20 maggio Tavola Rotonda sul caso RUGGERI/TAMOIL Cremona

L’Ordine degli avvocati di Roma ha accreditato la tavola rotonda proposta dal Comitato Radicale per la Giustizia “Piero Calamandrei” dal titolo “Caso Ruggeri. Inquinamento ambientale. Davide/Ruggeri, per conto di Saul/Comune di Cremona, contro Golia/Tamoil. L’azione popolare del singolo cittadino per la tutela della collettività locale. E il Comune di Cremona incassa un milione di euro di risarcimento.”

L'evento si terrà nel salone del Partito Radicale Nonviolento Transpartito Transnazionale il giorno sabato 20 maggio 2017 dalle 11,00 alle 13,00. Relatori: l'avv. Alessio Romanelli, vice presidente della camera penale di Cremona/Crema e il dott. Gino Ruggeri, segretario di Radicali Cremona. Interverranno anche l'on. Maurizio Turco, coordinatore della Presidenza del Partito Radicale Transnazionale, l'avv. Giuseppe Rossodivita, segretario del Comitato promotore e Sergio Ravelli, autore del libro sul caso Tamoil “Morire di petrolio”. Moderatore: l’avv. Aldo Pazzaglia di Roma. L'evento sarà trasmesso da Radio Radicale.

Se non ci saranno ulteriori ritardi, entro quest’anno si terrà la tappa conclusiva del processo Tamoil, una vicenda che ha segnato e sta segnando la storia della città di Cremona. Il lungo procedimento giudiziario iniziato nel luglio 2007 approderà alla suprema Corte di Cassazione per la decisione definitiva. Se le sentenze di 1° e 2° grado verranno confermate sarà vittoria piena per i militanti di Radicali Cremona, associazione del Partito Radicale, che con la forza e la determinazione della loro iniziativa politica hanno saputo essere protagonisti e determinanti nella difesa dei diritti di un’intera comunità, a partire dal diritto alla salute delle persone e dell’ambiente.

La vicenda anche se in gran parte nota necessita di un breve riassunto.

Fin dalla metà degli anni ’80 i radicali cremonesi, in particolare con le iniziative dell'allora consigliera comunale Elena Ginestri, sono stati i soli a battersi contro il disastro ambientale causato da una delle più grandi multinazionali del petrolio, la libica Tamoil, che ha contaminato un’area di circa 1 milione di mq. di territorio situato lungo l’asta del fiume Po. Ciò è accaduto a causa dell’inerzia e dell’omertà di un intero sistema politico, economico, sociale, subalterno e spesso connivente con gli interessi di un management spregiudicato.

Soltanto nel 2007 prende avvio la prima, seria indagine giudiziaria che nel 2012 ha portato a processo i principali manager Tamoil. Nel lungo iter processuale, conclusosi nel luglio 2014 con la condanna di alcuni imputati per disastro ambientale doloso, i Radicali cremonesi - con il supporto fondamentale degli avvocati Alessio Romanelli e Giuseppe Rossodivita e del geologo Gianni Porto - sono stati i protagonisti attraverso la costituzione di parte civile del proprio segretario Gino Ruggeri il quale, esercitando con successo l’azione popolare prevista dall’art.9 del T.U. degli enti locali, ha rappresentato e sostituito in giudizio il latitante Comune di Cremona. Grazie a questa straordinaria e rischiosa (in caso di soccombenza tutte le spese sarebbero state a carico di Ruggeri) azione civica il Comune ha potuto beneficiare di una provvisionale di un milione di euro disposta dal giudice Guido Salvini, somma transitata direttamente nelle casse comunali.

Dal giorno della sentenza di primo grado l’iniziativa radicale si è concentrata su una incalzante interlocuzione con l'attuale amministrazione comunale per ottenere quel cambio di rotta rispetto al passato. Iniziativa pienamente riuscita che ha portato direttamente il Comune di Cremona come parte civile nel processo d’appello, avvalendosi del “sapere processuale” accumulato dal pool radicale. Anche la sentenza di 2° grado emessa nel giugno 2016 ha riconosciuto il disastro ambientale, seppure nella formula attenuata del disastro colposo grave, e confermato tutti i risarcimenti in via provvisionale a favore delle parti civili.

Il caso “Ruggeri/Comune/Tamoil” costituisce un precedente unico in Italia sia per il riconoscimento del disastro ambientale che per l'entità del risarcimento disposto a favore del Comune. Ma la vicenda cremonese sta anche a dimostrare che è tempo che le comunità locali rialzino la testa contro ogni forma di inquinamento, da quello ambientale, più evidente, a quello economico, sociale e politico, più difficilmente individuabili. Questo sarà possibile solo se sarà restituito ai cittadini, che sono le principali vittime dei tanti disastri ambientali sparsi nel nostro paese, il diritto alla conoscenza. Ovvero solo se sarà ripristinato uno dei principi fondamentali di ogni sistema democratico: il conoscere per deliberare.

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