Martedì, 23 aprile 2024 - ore 09.14

ABITARE LE COMUNITÀ E LE LORO STORIE

Venerdì 27 novembre, un seminario sulla vita a “km 0” alla luce del Covid

| Scritto da Redazione
ABITARE LE COMUNITÀ E LE LORO STORIE

Venerdì 27 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, sul canale YouTube del CSV Bergamo, si terrà il seminario “Abitare le comunità e le loro storie: la città a km 0”, organizzato dalla Fondazione Opera Bonomelli, in collaborazione con il Comune di Bergamo e il CSV – Centro di Servizio per il Volontariato di Bergamo.



L’esperienza del COVID ha messo in luce il valore dei contesti di vita locale. Da questo emergono alcune domande: i territori e le comunità possono diventare delle mappe esistenziali per i cittadini che vi abitano? L’importanza assunta dalle relazioni di vicinato è un’evidenza estemporanea legata all’emergenza sanitaria, o un’occasione fruttuosa per il futuro? Cosa comporta avventurarsi in questo percorso?

Ne parlano venerdì: Franco Floris, direttore della rivista “Animazione sociale”; Ivo Lizzola, docente di Pedagogia sociale Università degli Studi di Bergamo; Stefano Sarzi Sartori, animatore di comunità a Trento; Antonio Porretta, direttore CSV Bergamo; Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali Comune di Bergamo; Alessandro Santoro, direttore Fondazione Casa Amica Bergamo; Alessandro Santoro, direttore Fondazione casa Amica Bergamo; Don Massimo Maffioletti, vicario della città di Bergamo.



Il seminario indagherà questa prospettiva a partire dalla suggestione dello slogan “buono, pulito e giusto” con cui Slow Food, diversi anni fa, avviava una campagna destinata a reinterpretare la rappresentazione del cibo e via via dei processi connessi alle produzioni e alla commercializzazione dei prodotti alimentari.

I progetti attorno al cibo hanno indirettamente generato la riscoperta della dimensione locale e delle comunità che abitano i luoghi come elementi determinanti. – afferma il direttore dell’Opera Bonomelli Giacomo Invernizzi – Questo processo, che ha completamente cambiato il paradigma di approccio al cibo, in questi ultimi anni si sta ampliando ad altri contenuti diventandone metodo di riferimento interessante anche per l’ambito sociale. Il seminario cercherà di capire se questo approccio può essere interessante e fruttuoso per definire anche le aspettative e le attese dei cittadini.”



Emergenze ambientali ed emergenze sociali convergono in un’idea, quella dell’ambientalismo sociale, dove il tema delle disuguaglianze assume un ruolo centrale: le disuguaglianze rendono fragile la prospettiva di rinascita e sviluppo. Ma è la riduzione delle disuguaglianze la condizione per lo sviluppo, non una conseguenza.



Come sappiamo, la pandemia ha messo in luce molte condizioni di fragilità nella nostra città, soprattutto economica ma non solo, a cui, come Amministrazione dobbiamo dare necessaria e immediata risposta attraverso l’erogazione di sussidi. In una prospettiva di medio periodo, è però necessario ripensare quest’approccio emergenziale e realizzare una progettualità di sostegno di altra natura. – dichiara l’Assessore alle Politiche sociali Marcella Messina – Dobbiamo innescare un processo di giustizia e d’innovazione ambientale e sociale in cui la relazione tra le persone, la rete tra i diversi soggetti che operano sul territorio (istituzioni, associazioni, servizi, parrocchie e oratori, volontari), la prossimità delle risorse umane, educative e alimentari, i progetti di riqualificazione urbana e le politiche abitative siano, tutti insieme, capaci di attivare un sistema solidale di prossimità capace di costruire comunità.”



Immediatamente dopo la fine del lock down, abbiamo deciso, come Giunta, di rivedere tutti i nostri obiettivi di mandato e di scriverli alla luce dei mesi trascorsi in un documento denominato Position Paper. In questo documento, presentato lo scorso luglio, abbiamo indicato già delle misure di prossima realizzazione che vanno concretamente nella direzione della prossimità dei servizi ai cittadini: riorganizzazione dell’accesso ai servizi sociali con 11 punti di decentrati, che collaboreranno con la rete dei servizi territoriali e con l’operatore di quartiere del Servizio reti sociali, dove saranno presenti un assistente sociale per il segretariato sociale, un assistente sociale di area adulti, un tutor educativo, un operatore di rete sociale; apertura di 6 sedi decentrate dei servizi demografici: Loreto, Conca fiorita, San Tommaso, Grumello al Piano, Celadina – Borgo Palazzo a cui si aggiungeranno, a seguire, altre 5 da integrare con i nuovi servizi decentrati dei servizi sociali (Boccaleone, Longuelo, Redona, Colognola, Città Alta); individuazione di alcuni hub alimentari, dove convogliare risorse, presidi sociali e sanitari di comunità, in 3 - 4 quartieri significativi e strategici della città, investendo e mettendo a disposizioni spazi civici, come stiamo facendo per le vaccinazioni antinfluenzali.” Conclude l’Assessore Messina



Questa nuova condizione dei territori e delle comunità apre quindi una prospettiva di lavoro nuova che va approfondita e verificata nella sua capacita di divenire una risposta strutturata ai desideri e aspettative di identità dei cittadini.

Parla Antonio Porretta, Direttore CSv Bergamo: "L’esperienza della pandemia e del lockdown ci ha ricordato come la capacità di resilienza di una persona o di una comunità dipenda dalla ricchezza dei suoi legami: oggi più che mai allora la funzione del volontariato deve essere quella di tessere, arricchire, rinnovare legami, incontri, relazioni tra persone, anche e soprattutto nella diversità (di culture, di desideri, di biografie). Promuovere e accompagnare un volontariato dell’accoglienza e della prossimità è il compito fondamentale che CSV Bergamo deve perseguire per costruire comunità sempre più coese e inclusive."



Don Massimo Maffioletti, Vicario Parrocchie di Bergamo, aggiunge: “Le parrocchie hanno compreso - oggi più che mai - quanto valga il principio socio-antropologico del “nessuno si salva da solo” perché “siamo tutti sulla stessa barca”. La frase, pronunciata da Papa Francesco la sera dello scorso 27 marzo in una Piazza San Pietro deserta in piena tempesta pandemica, assume il tono di una profezia impegnativa e di una scommessa irrinunciabile se si vuole essere all’altezza di questo tempo che chiede sapienza e maturità: la costruzione di buone fraternità umane e di legami sociali robusti in nome di un’alleanza al di sopra delle singole parti. I territori non sono stati soltanto teatro di sofferenza ma piazze di autentiche alleanze umane. I quartieri non sono orti chiusi dove coltivare opportunismi e interessi individualistici ma officine di manutenzione dell’umano, del sociale, del culturale. Il compito delle parrocchie è riconoscere l’avvio di processi comunitari che sembrano avere il sapore di autentiche fraternità e difendere l’antico artigianato del “noi” dove misurare l’autentica convivialità delle differenze. In questo senso spendersi sui territori, per i quartieri, per le comunità cristiane non è un compito di secondo grado ma un valore aggiunto alla loro stessa missione evangelica.



Per partecipare è necessario registrarsi su bergamo.csvlombardia.it 

L’evento sarà trasmesso sul canale YouTube CSV Bergamo https://www.youtube.com/user/csvbergamo

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