Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 01.45

Acli Cremona Ecosistema del Po L'appello finale del prof. Groppali :di conservare la biodiversità

Acli Ecosistema del Po L'appello finale del prof. Groppali :di conservare la biodiversità L'appello finale del prof. Groppali è quello di conservare la biodiversità a vantaggio nostro e dei nostri discendenti. Se ci fosse maggiore sensibilità, basterebbe però soltanto la ragione di salvare la bellezza del mondo e della natura. La provocazione finale del professore : “siamo davvero così

| Scritto da Redazione
Acli Cremona Ecosistema del Po L'appello finale del prof. Groppali :di conservare la biodiversità Acli Cremona Ecosistema del Po L'appello finale del prof. Groppali :di conservare la biodiversità Acli Cremona Ecosistema del Po L'appello finale del prof. Groppali :di conservare la biodiversità

Davvero molto seguita al Corso sull'Ecosistema del Po la relazione del prof. Riccardo Groppali sul tema “ Il valore della biodiversità”.

Docente all'Università di Pavia, il cremonese Riccardo Groppali è riuscito a stupire con una ricchissima serie di informazioni e suggestioni utili ad una lettura scientifica e non folcloristica del tema. “Biodiversità è un nuovo concetto - ha detto Groppali- cui è stato dedicato a livello mondiale il 2015: qualcuno se ne è accorto? Eppure stiamo parlando di conservazione non più di specie singole, come il  Panda in Cina, ma di interi ambienti da tenere in equilibrio, per evitare l’estinzione di un numero incredibilmente elevato di specie”.

Gli ultimi dati ci dicono che minacciate sulla Terra sono il 37% delle specie dei pesci d’acqua dolce, 30% di anfibi, 28% di rettili, 21% di mammiferi e 12% di uccelli – Alcune anche in val padana  (ghiozzetto striato + rana di Lataste).

Se pensiamo poi alla frutta, la perdità di biodiversità di varietà domesticate è allarmante: all'epoca di Plinio esistevano 60 varietà di pere e 100 di mele. Delle 20.000 piante utilizzabili nel mondo dell'alimentazione ne vengono usate una ventina, che forniscono il 90% del cibo mondiale di origine vegetale. 

Noi siamo- ha continuato Groppali- la prima specie vivente in grado di danneggiare in modo irreversibile l’ambiente nel quale vive: l’uomo cancella almeno 10.000 specie all’anno, la foresta pluviale tropicale perde ogni anno 7,3 milioni di ettari (una superficie superiore a quella dell’Irlanda), e si prevede che la grande barriera corallina australiana sarà scomparsa entro 50 anni per l’innalzamento della temperatura del mare, anche se tale crescita sarà compresa soltanto tra 2 e 6° C, e con il contributo dell’acidificazione

Conservare la biodiversità significa allora mantenere anche per le generazioni future un patrimonio sufficientemente ricco di possibilità di trarre vantaggio dall’uso razionale delle risorse naturali.

Ecco perchè è importante usare:

-farmaci antichi e principi attivi recuperati da culture materiali (es. Pervinca rosea del Madagascar e tumori, sanguisughe e chirurgia della mano)

-cultivar rustiche = Irlanda 1864 e patate d’origine caraibica uccise da funghi microscopici, con 1 milione di morti per fame ed enorme emigrazione

Importante adottare buone pratiche:

-piccole scelte individuali quotidiane per ridurre la pressione sull’ambiente

-nuove regole per riscaldamento domestico, trasporti, alimentazione, rifiuti, problema dei digestori

-diminuire insetticidi, parchi pubblici, orti domestici e zanzare (84% della produzione agricola dell’Europa dipende dagli insetti impollinatori – 1985-2005 perduto 25% delle colonie di api, in Nordamerica 59%)

-turismo rispettoso (incentivo internazionale alla conservazione) + VEN-TO

Importante gestire:

-conoscenza dei processi naturali per governare il territorio (es. abbandono dei pascoli in quota, naturalizzazione e frane/alluvioni)

-boschi puliti e boschi sporchi (legno morto e biodiversità) - ESEMPIO DEL BELGIO

-zone umide e loro gestione attiva, sponde fluviale e ingegneria ambientale, cave a lago

-siepi e rete idrica in campagna = rete ecologica, effetto-tampone (85-90% contaminanti trattenuti), vento e perdita d’umidità, erosione eolica, assorbimento di CO2 + fauna (indagini mensili per 1 anno su 0,25 kmq = 73 m/ha 52 specie uccelli e 2.456 individui, senza siepi 13 e 182)

-lotta guidata (soglia di danno economico) = - 30-50% prodotti impiegati

-spreco d’acqua e pozzi spesso abusivi

-verde urbano e natura in città

Importante governare

-adozione urgente di politiche ambientali corrette, per evitare danni irreparabili

-diminuire l'impatto di scelte pur necessarie (trasporti e autostrade, investimenti nel turismo naturalistico)

-conservazione immediata di quanto non è ancora degradato = 34 hotspots di biodiversità con 44% vertebrati terrestri e 35% delle piante in 1,4% della superficie terrestre

Occorre un nuovo patto con la natura

-scelta obbligata (la parola a chi non l’ha = fauna/flora e generazioni future)

-aiuto dal pubblico = conoscenza (specie-ombrello, specie-bandiera)

-non solo quantità (PIL) ma anche qualità e compatibilità ambientale dei beni prodotti

-dare un buon esempio per i paesi in via di sviluppo

-problema dei tempi = quanto rimane? Assai poco!

L'appello finale del prof. Groppali è quello di conservare la biodiversità a vantaggio nostro e dei nostri discendenti. Se ci fosse maggiore sensibilità, basterebbe però soltanto la ragione di salvare la bellezza del mondo e della natura. La provocazione finale del professore : “siamo davvero così

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