Acqua pubblica: sì della Consulta a due dei tre quesiti referendari, adesso la parola ai cittadini
Per la CGIL ora “inizia la battaglia" per vincere il referendum e garantire l'acqua pubblica per tutti i cittadini italiani 13/01/2011
Arriva il “sì” della Consulta a due dei tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dei servizi idrici. E' questo l'esito della riunione di ieri (12 gennaio), della Corte Costituzionale in Camera di Consiglio, per discutere l'ammissibilità dei tre questiti proposti dai movimenti per l'acqua.
Una battaglia, quella per l'acqua pubblica, che la CGIL insieme a tutte le associazioni promotrici appartenenti al 'Forum italiano dei movimenti per l'acqua', ha “sostenuto con forza”, a partire dalla raccolta firme (1.400.000 firme consegnate in Cassazione) fino ad arrivare a questo “importante pronunciamento”, ma ora, dichiara Antonio Filippi, coordinatore del Referendum Acqua per la CGIL Nazionale, “inizia la battaglia per vincere il referendum” e aggiunge, “la CGIL con tutte le sue strutture sarà in campo per vincere e garantire l'acqua pubblica per tutti i cittadini italiani”.
Infatti in primavera uomini e donne verranno chiamati alle urne per decidere su un bene essenziale, come l'acqua. Il referendum proporrà l'abrogazione di quelle norme che, in questi anni, hanno spinto verso la privatizzazione dell’acqua, e la vittoria del “sì”, spiega il comitato promotore in una nota “porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni”.
Il Comitato Promotore, oggi più che mai, esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi, contenente una road map che prevede il superamento delle SpA a totale pubblico entro il 31 dicembre 2011 e sull'abrogazione degli AATO (Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale), prevista dalla legge 42/2010 a partire dal 1° gennaio 2010, che delega le regioni ad individuare un altro livello istituzionale, cosa che solo pochissime realtà sono in grado di fare entro il termine previsto, con evidenti vuoti di gestione e controlli.
Secondo il Comitato Promotore, che attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera, il referendum è “un necessario atto di democrazia”, affinchè a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.
fonte: Informa Email n 39 del 12-11-2010 FLC CGIL Cremona CON DIRITTO DI AFFISSIONE ALL’ALBO SINDACALE