Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 04.10

ALBANIA: CIAK, SORRISI A SHELDI

| Scritto da Redazione
ALBANIA: CIAK, SORRISI A SHELDI

Da una giornata di animazione a Sheldi, una toccante riflessione di Mirsada Teta, collaboratrice di IPSIA a Scutari.
Ebbe inizio come un sabato normale ma con un programma differente: andare a fare animazione a Sheldi. Di solito così iniziano quelle esperienze che ti segnano per sempre, come varianti che sostituiscono le giornate monotone, giusto per cambiare un po’, senza sapere poi che non ne potrai più fare a meno, un po’ come le grandi storie d’amore.
Alle 8.45 ci sono Federica e Roberto che prendono la Skoda e ci recuperano. Di solito l’appuntamento con i ragazzi di I Care (Tony, Vasil, Franc e Teo) è al Kinema (il cinema/bar a Scutari) e poi si parte per Rragam. Lì ci sono ad attenderci il grande Don Dritan e la mitica macchina Toyota Land Cruiser del 1985 (cioè ha praticamente la mia età) che il nostro Tony è molto contento di guidare. E che dire della strada? Avete presente quei film delle giungle che tanto ci piacevano da piccoli quando sognavamo di oltrepassare lo schermo e buttarci dentro? Ecco, così è la strada per Sheldi, burrascosa, curveggiante, con tante smagliature segnate dalla storia, dondolante, accompagnata allo stesso tempo da un panorama mozzafiato.
Per strada non ci sono insegne. Al posto del poliziotto potrai vedere l’asino che pascola o che aspetta silenziosamente il suo padrone. O se sei fortunato potrai incontrare qualche persona in moto o a piedi, che ti osserva e che senza conoscerti ti saluta. Noi che rimaniamo meravigliati e ci guardiamo stupiti.
Poi si arriva a Sheldi, ci sono poche case, sparse come le nuvole bianche nel cielo sereno. L’arrivo si nota dai bambini che in due minuti da uno diventano venti, ci sorridono e ci vengono incontro per abbracciarci. I soliti saluti “si je? a je mire?”, gli stretti abbracci come quelli dei militari che non vedono la famiglia per anni e poi i sorrisi, gli immancabili, indecifrabili sorrisi di quei visi già maturi e così ingenui e puri allo stesso tempo.
Sheldi, un angolo del mondo, ancora rimasto in bianco e nero che sembra ancora non parte di questa era moderna, quella parte di mondo un po’ surreale, favolistica che regala senza pretendere nulla in cambio se non un abbraccio o un sorriso. Questo villaggio è una tasca per noi, è infilare le mani nel buio e sentire un calore che arriva dal fondo, che ti penetra come lo zucchero nel sangue, una dolcezza che ti ubriaca e ti crea dipendenza.
Quei bambini, lo specchio di una vita dura ma che sa essere gioiosa allo stesso tempo, che ti osservano, una curiosità sincera che ti travolge e ti mette addirittura in imbarazzo, ti sorridono e tu ricambi.
La loro voglia di imparare da noi, l’ammirazione che riflettono i loro occhi, inconsapevoli del fatto che siamo noi gli analfabeti, bocciati alla loro scuola, la scuola della semplicità e dei sorrisi. A noi che ingannati dalla quotidianità, da questa vita che solo corre furiosa come una cascata ci scordiamo invece l’abc della vita e che sicuramente non sono cifre, crisi, soldi o altro, ma semplicemente lo stare insieme, fare insieme, sorridere insieme, avere fiducia uno nell’altro. Un pezzetto di un’umanità che ancora vive bene insieme. Tutto il resto sembra solitudine.
Da ottobre così sono iniziati i nostri sabati di animazione, divenuti camaleonti di emozioni.
Ahi me, c’è una ragione perché ai bambini vengono lette delle favole belle, con un lieto fine, perché per le cose brutte ci pensa la vita a raccontarcele, perciò i bambini di Sheldi mi hanno insegnato a fermarmi ogni tanto, ad osservare i loro sguardi a buttarmi assieme a loro sul tappeto volante e percorrere con loro i passi spensierati di una vita che ha tanto da dare. In loro possiamo trovare noi stessi e quelle emozioni che abbiamo scordato in soffitta, mentre eravamo preoccupati a diventare grandi.
Ciak, alla prossima!
Mirsada Teta

fonte: http://www.ipsia-acli.it/ipsia/it/notizie-dai-progetti/item/1307-albania-ciak-sorrisi-a-sheldi

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