Amnesty UNGHERIA: FINITO L’INCUBO DI AHMED H, IL SIRIANO INGIUSTAMENTE CONDANNATO PER TERRORISMO
È previsto il 19 gennaio il rilascio di Ahmed H., un cittadino siriano ingiustamente imprigionato in Ungheria nel settembre 2015 per “complicità in un atto di terrore”.
Nell’agosto 2015 Ahmed aveva lasciato Cipro, dove è rifugiato, per dare una mano ai suoi anziani genitori e ad altri sei parenti che, fuggiti dalla Siria, stavano percorrendo la “rotta balcanica”.
Un mese dopo, il gruppo, insieme ad altre centinaia di rifugiati, era rimasto bloccato al confine tra Serbia e Ungheria a causa della chiusura della frontiera decisa dal governo di Budapest.
I rifugiati tentarono di forzare il blocco e la polizia rispose con i gas lacrimogeni e i cannoni ad acqua, ferendo decine di persone. Alcuni rifugiati, tra cui Ahmed, lanciarono pietre. Però le riprese televisive mostrano anche che Ahmed con un megafono aveva invitato invano le due parti a mantenere la calma prima che gli scontri degenerassero.
Arrestato sulla base delle estremamente vaghe leggi anti-terrorismo in vigore in Ungheria, Ahmed era stato condannato a 10 anni di carcere, poi ridotti a sette e infine a cinque con possibilità di rilascio anticipato.
“Dopo aver trascorso tre anni e mezzo dietro le sbarre, Ahmed potrà finalmente riabbracciare sua moglie e le due piccole figlie. Il suo rilascio è un enorme sollievo per la sua famiglia, ma ricordiamo che Ahmed non avrebbe mai dovuto essere condannato”, ha dichiarato Eda Seyhan, campaigner di Amnesty International sulle legislazioni anti-terrorismo in Europa.
“L’assurda accusa mossa contro Ahmed rappresenta il simbolo della continua ricerca di capri espiatori tra i rifugiati, i migranti e coloro che li assistono, da parte dell’illiberale democrazia del primo ministro Orbán”, ha aggiunto Seyhan.
Appena rilasciato, Ahmed dovrebbe partire per Cipro.