Domenica, 28 aprile 2024 - ore 15.03

Artisti italiani per l'EXPO

Intervista con Max Laudadio e Vittorio Sgarbi

| Scritto da Redazione
Artisti italiani per l'EXPO

Protagonista della nostra rubrica è questa volta la fotografia, l'esposizione "Quattr’occhi sul Mondo" ci offre l'opportunità di intervistare Max Laudadio, noto pratagonista di Striscia la Notizia, nonchè Vittorio Sgarbi, curatore della Mostra. Dal 22 Aprile al 10 Maggio la prestigiosa "Milano Art Gallery – Spazio Culturale" presenta l'esclusiva mostra personale dello storico inviato del Tg satirico “Striscia la Notizia” nonché talentuoso fotografo Max Laudadio. Curata dal Prof. Vittorio Sgarbi ed organizzata dal manager di illustri personaggi della cultura e dello spettacolo Salvo Nugnes, l’esposizione dal titolo “Quattr’occhi sul Mondo” verrà inaugurata Martedì 22 Aprile alle ore 18.00, con un esclusivo vernissage in presenza dell'artista, del curatore e di un ricco parterre di personaggi noti del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo. Importante sottolineare anche il lato solidale dell’iniziativa, in quanto una parte del ricavato dalla vendita delle opere, sarà devoluto in beneficienza all’Associazione AIBI “Amici dei BambinI” e alla Fondazione Exodus di Don Mazzi. Per info: www.milanoartgallery.it/art_ML_asta.php.

Laudadio, artista completo e apprezzato anche come attore, conduttore televisivo e radiofonico, sul suo progetto spiega “Forte della convinzione che due soli occhi a volte non bastano a cogliere la meraviglia del Mondo, cerco di amplificare, scomporre i piani, creare nuove prospettive in un viaggio fotografico che vuole stupire. Africa, America, Europa, raccontate alla -Laudadio maniera- a volte pop e a volte romantica”. L’organizzatore Salvo Nugnes racconta: “Il risultato delle opere di Laudadio è un linguaggio fotografico-artistico personalizzato e davvero coinvolgente per l'osservatore, che viene immediatamente trasportato in una dimensione estranea e parallela alla nostra, permettendogli di cogliere la visione del mondo in un’ottica completamente nuova” e aggiunge riprendendo il pensiero dell’illustre filosofo Immanuel Kant: “E’ come se fossimo guidati alla scoperta della realtà da un paio di occhiali colorati che ci vengono donati direttamente dall’artista stesso”.



LA NOSTRA INTERVISTA CON MAX LAUDADIO:



1) Da dove nasce la sua passione per la fotografia?

Le passioni non nascono da qualcosa o da qualcuno, credo che debba solo arrivare il momento in cui queste pretendono di essere vissute. 7 anni fa durante un viaggio in Botswana ho provato a immortalare un battello su di un fiume ponendo davanti all'ottica un paio di occhiali. Il risultato mi ha lasciato senza fiato e da quel momento ho fotografato tutti i luoghi che ho visitato con la stessa tecnica. Guardare il Mondo con quattr'occhi ha amplificato l'emozione che quei luoghi mi davano e

spero veramente che gli scatti che presenterò alla mia mostra regalino ai visitatori gli stessi sentimenti.



2) Quali sono le sue opinioni in merito all’importante manifestazione culturale, il Festival artistico letterario Cultura Milano? Qualsiasi cosa che permette di far incontrare l'arte in ogni sua forma

crea cultura, ma ritengo che la difficoltà vera sia rendere le forme artistiche comprensibili a tutti per evitare che rimangano di nicchia. I festival culturali hanno certamente la volontà di diffondere le

tematiche affrontate, ma il successo dipende da come queste vengono proposte al pubblico. Insomma, sono per l'arte alla portata di tutti e quindi … viva i festival!



3) Com’è possibile, secondo Lei, far diventare Milano un polo di attrazione culturale per l’Esposizione Universale in grado di perdurare anche oltre l’evento?

Offerte concrete, comunicazione chiara ma principalmente ricerca della qualità.



4) A suo avviso l’Esposizione mondiale può rappresentare un’opportunità per incoraggiare le molteplici professionalità che sono impegnate nelle varie espressioni artistiche (plastiche, visive,

performative, della letteratura e dello spettacolo)?

Oggi non è più accettabile limitarsi ad offrire un prodotto indirizzato al piccolo Paese-Italia, non esistono confini per l'arte e la cultura e non devono esistere confini nella loro diffusione.



LA NOSTRA INTERVISTA CON IL PROF. VITTORIO SGARBI:



1) Prof. Sgarbi può fornirci alcune anticipazioni in merito alla mostra fotografica da Lei curata “Quattr’occhi sul mondo” contenente le opere del famoso artista Max Laudadio, storico inviato di Striscia la notizia?

La mostra da me curata all'interno della "Milano Art Gallery" è dedicata alle originali immagini fotografiche del talentuoso Max Laudadio, che ha ideato una tecnica personale di rielaborazione dei suoi scatti d'autore molto innovativa nel suo genere, ponendo davanti all'obiettivo delle lenti di occhiali di varia tipologia e colore. Il risultato offre un impatto incisivo intenso, che stimola nell'osservatore interessanti ed eterogenee interpretazioni. Laudadio dimostra di saper coniugare con sapiente abilità la radicata passione per il viaggio al mezzo fotografico, che ne raccoglie e conserva ricordi e memorie e di possedere una spiccata sensibilità estetica e una vivace

immaginazione.



2) Quali sono le sue considerazioni relativamente alla fotografia come forma di arte? Dalle sue conoscenze ed esperienze questo linguaggio espressivo ricopre un ruolo marginale rispetto alle altre arti oppure no?

Prima di me alla Biennale di Venezia sicuramente, perché apparivano centinaia di fotografie chiamate opere d’arte, più meno discutibili. Io ho voluto, per il Padiglione Italia, fare una sezione, curata dal decano degli storici della fotografia italiana Italo Zannier, con 20 fotografi italiani, come Luigi Ghirri, Giampaolo Barbieri e tanti altri, assolutamente paragonabili agli artisti, senza voler fare però gli artisti, senza usare la fotografia pur essendo fotografi. Quindi per quello che mi riguarda, quest’operazione l’ho documentata e testimoniata dalla mia Biennale. Dopodiché in passato, addirittura nel ‘79, ho fatto la prima grande mostra di fotografia, che ovviamente, dopo più di 100 anni, non si poteva non consacrare come espressione creativa ed artistica. La mostra era fatta sempre con Zannier e Cornell Capa, fratello di Robert Capa, e si chiamava “Venezia 79. La fotografia”. Fu un’occasione molto importante per la città, perché era un’esposizione specializzata, senza essere una biennale, ma ne era un’alternativa. Per il 2015 sto lavorando per “Torino 2015. La fotografia”, una specie di seguito di quell’occasione, dopo più di 30 anni, con l’intera città di Torino che lavora intorno alla fotografia come espressione creativa.



A cura di Christian Flammia

 

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