Martedì, 23 aprile 2024 - ore 21.27

ASST Ospedale di Cremona L’AREA DONNA E’ REALTA’

Da lunedì 14 novembre attiva la nuova area dedicata alla salute delle donne.Un solo luogo che riunisce i servizi coinvolti nella diagnosi e cura della patologia mammaria e ginecologica. Assicurata la multidisciplinarietà dell’assistenza per un percorso completo e facilitato.

| Scritto da Redazione
ASST Ospedale di Cremona L’AREA DONNA E’ REALTA’

La prima fase dei lavori relativi Centro Oncologico dell’ASST di Cremona si è conclusa nei tempi previsti. Lunedì 14 novembre apre la nuova AREA DONNA che riunisce i servizi coinvolti nella prevenzione, diagnosi e cura della patologia mammaria e ginecologica. Ciò significa che al 4° piano dell’Ospedale di Cremona le donne troveranno concentrati in un unico punto gli specialisti e i servizi utili alla presa in cura attraverso un approccio multidisciplinare e l’impiego di metodi riconosciuti a livello internazionale come i più validi.

L’organizzazione dell’iter diagnostico e terapeutico prevede, infatti, un percorso unico e predefinito indipendentemente dalle modalità di accesso della donna alla struttura, che è dotata di un CUP dedicato. Questo per facilitare la prenotazione di tutte le prestazioni necessarie.

Il percorso unico può essere riassunto in quattro passaggi essenziali: prevenzione e diagnosi (informazione, educazione sanitaria, visita specialistica, mammografia, ecografia, esami cito-istologici, ecc); approccio terapeutico (interventi mini-invasivi, chirurgia demolitiva, plastica ricostruttiva), riabilitazione psico-fisica– sociale e successivi controlli.

L’Area donna si ispira al concetto anglosassone “All in One”, ossia tutto in unico spazio. Questo consente di accorciare il fattore tempo, di avere interlocutori allineati, che interagiscono all’interno di un percorso di salute integrato.  Tale modalità facilita l’accesso ai servizi e offre risposte sempre più rapide alle necessità della donna.

“Area donna – spiega Camillo Rossi, Direttore generale ASST di Cremona - significa innovazione, affidabilità e centralità della paziente. La filosofia della struttura è caratterizzata da una nuova modalità di presa in cura multidisciplinare, tesa a dare rilievo e potenziare le opportunità diagnostico-terapeutiche già presenti in ospedale con certezza di tempi, metodi e approcci terapeutici. L’area donna si inserisce nella logica di ripensare l’ospedale per aree assistenziali omogenee e contigue, a garanzia di maggior efficienza nell’organizzazione di spazi e risorse a favore del paziente”.

“Non a caso – continua Rossi - la nuova struttura è caratterizza da quattro aree specifiche dedicate alla terapia, alla diagnosi, alla chirurgia e al laboratorio. Ciascuna connotata da un codice colore e da alcune peculiarità. Ad esempio, l’area diagnostica è caratterizzata dalla presenza degli ambulatori di senologia (fortemente integrato alla diagnostica radiologica), ginecologia, di promozione della salute, che prevede la presenza di uno psicologo e di un assistente sanitario. Presente anche l’ambulatorio di genetica medica, per fornire alle pazienti indicazioni precise sulla familiarità e il rischio genetico associato alla patologia femminile. Non solo.  In accordo con ATS della Val Padana è prevista l’attivazione di programmi di screening senologico (clinico e radiologico), in base al rischio individuale. A tale proposito giocherà un ruolo fondamentale l’area di laboratorio per le opportunità offerte dalle nuove frontiere della diagnosi biomolecolare, per una terapia sempre più mirata eseguita su sangue e cellule come la biopsia liquida”.

“A fare la differenza – conclude Rossi - sono anche le collaborazioni con le Università. Sono già stati formalizzati accordi con l’Università di Trieste e del Sacro Cuore di Roma. Sono in fase di stipula altre convenzioni con Atenei italiani, britannici e americani. Lo scopo è quello di permettere alla donna di accedere a second opinion o a valutazioni specialistiche ulteriori di alto profilo senza muoversi da casa, con la garanzia di alta professionalità e di interazione professionale con gli specialisti dell’Area Donna. Gli accordi, nel tempo, permetteranno anche di accedere a nuove procedure diagnostiche e farmacologiche”.

Lavori conclusi nei tempi previsti grazie all’impegno e al lavoro di tutti e al supporto di Regione Lombardia e del Distretto 2050 Rotary, con il contributo di Rotary Club Pandino Visconteo, Rotary Club di Soncino, Rotary Club Brescia Franciacorta Oglio, Rotary Club Meano delle Terre Basse, Rotaract Club Terre Cremasche.

La foto ritrae una parte dell’equipe dell’Area Donna dell’ASST di Cremona.

 

 

 

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