Mercoledì, 15 maggio 2024 - ore 17.08

Beni confiscati in provincia di Cremona, soddisfazione di Bordo (Sinistra Italiana)

«Complimenti alle Forze dell’Ordine, particolarmente alla Guardia di Finanza di Crema. Sconcertanti le dichiarazioni del Sindaco di Palazzo Pignano»

| Scritto da Redazione
Beni confiscati in provincia di Cremona, soddisfazione di Bordo (Sinistra Italiana)

«Mentre mi complimento con le Forze dell’Ordine, particolarmente con la Guardia di Finanza di Crema, per l’ottimo lavoro volto a contrastare il radicamento nel nostro territorio della criminalità organizzata, rimango allibito per le dichiarazioni del Sindaco di Palazzo Pignano»: così Franco Bordo, Parlamentare di Sinistra Italiana, commenta la notizia del sequestro di 124 immobili di proprietà dei fratelli Rocco e Domenico Cristodaro, per un valore di 5 milioni di euro. L’ingente patrimonio sequestrato ai due fratelli, che avrebbero organizzato una rete di prestanome e società tramite ripetuti illeciti, comprende appartamenti, box e terreni tra Milano, Biella, Treviglio e i paesi del Cremasco Vaiano, Bagnolo e Trescore. «Come Comune, con i Cristodaro e gli altri famigliari, abbiamo sempre avuto rapporti cordiali e corretti», aveva dichiarato il primo cittadino di Palazzo Pignano, Rosolino Bertoni.

«È sconcertante che proprio il Sindaco, che rappresenta il paese, si produca in dichiarazioni di circostanza di questo tipo», replica Bordo. «Occorre lasciare che la giustizia faccia il suo corso, senza mettere le mani avanti per salvare una presunta rispettabilità del paese stesso, la quale non è minata, anzi, semmai rinforzata, grazie a un’operazione di questo tipo», aggiunge il Deputato di Sinistra Italiana.

Ora la domanda riguarda il destino dei beni sotto sequestro. «La mia idea è che, in casi come questo, in cui ingenti patrimoni tornano nelle mani dello Stato, sia bene coinvolgere Associazioni, Enti Locali, realtà di vario genere, cittadini impegnati nel volontariato per sfruttare nel migliore di modi questi beni immobili. Lo scacco alla criminalità organizzata passa anche per un fruttuoso e corretto reimpiego dei beni confiscati, in modo da rendere solidale, partecipato e di tutti ciò che prima era illegale e appannaggio di pochi», conclude Bordo.

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