Il progetto Selfie è un’indagine sugli stili di vita giovanili e sulle dipendenze che nasce dall’esigenza di delineare i comportamenti a rischio dei ragazzi, individuare i fattori di protezione e costruire e proporre percorsi di prevenzione.
Promosso dall’Ambito Territoriale Bergamo, con il Comune di Bergamo capofila, Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, ITACA Cooperativa sociale, Selfie è un progetto realizzato da Semi di Melo - Centro per la Formazione e la Ricerca sull’Infanzia e l’Adolescenza, a cura di Casa del Giovane di Pavia e Exodus, in collaborazione con l’Università di Pavia.
E’ stato messo a punto un questionario che permette ai ragazzi di descrivere le proprie abitudini e il loro mondo il più possibile fedele alla realtà. Sono stati coinvolti 37 tra istituti superiori, scuole paritarie, istituti comprensivi (17) distribuiti tra Bergamo e la sua provincia, per un totale di circa 17.000 questionari.
La compilazione si effettua nel tempo medio di 15/20 minuti, accedendo ad un link web (disponibile da e per una concordata finestra di tempo) che viene fornito al referente scolastico.
Le 65 domande, riconducibili alle seguenti macro-aree di vita:
- Socio-Anagrafica: informazioni circa età, genere, nazionalità, situazione scolastica e familiare (impiego dei genitori, stato di famiglia, numero dei suoi componenti
- Tempo libero: attività e luoghi preferiti, frequentati oltre la scuola
- Smartphone e Social Network: tempo, modalità e ragioni d’utilizzo di tali strumenti di relazione (numero di profili e di contatti posseduti, conosciuti realmente od esclusivamente online, coinvolgimento o conoscenza di fenomeni di utilizzo disfunzionale di tali strumenti)
- Budget settimanale: disponibilità ed utilizzo del denaro ricevuto, anche in relazione ad abitudini disfunzionali (consumo di sostanze stupefacenti, alcol, tabacco, gioco d’azzardo)
- Gioco d’azzardo: significati e conoscenza indiretta o diretta di tale fenomeno, con attenzione anche agli aspetti sociali
- Comportamenti a rischio: coinvolgimento nei principali comportamenti assuntori/disfunzionali, credenze a riguardo, rappresentazione di sé e rapporto con l’altro
- Immagine corporea e relazione con il cibo: percezione della propria immagine
- Realizzazione di sé: autoriflessione circa i sentimenti sperimentati oggi, e la possibilità di realizzarsi domani nei principali ambiti di vita
L’elaborato, che emergerà con la ricerca, consentirà ai docenti di conoscere meglio chi sta dietro al banco e conseguentemente di comprendere l’orizzonte esistenziale degli alunni a cui è rivolta la lezione.
Restituirà ai genitori un’immagine più completa dei propri figli, aiutandoli in questo modo a far crescere armoniosamente la relazione, nel delicato momento adolescenziale.
Potrà inoltre diventare un’occasione di confronto con i ragazzi stessi, messi davanti alla propria immagine, come in uno specchio.
ALCUNI DATI
Il report di marzo 2022 sul gioco d’azzardo dell’Ambito territoriale Bergamo (maggiorenni), che legge il fenomeno presso i locali e le sale con esclusione del gioco on line, evidenzia un crollo del 50% del giocato nell’anno 2020 e 2021 rispetto al 2019. Questo è un dato dovuto agli effetti dei lockdown.
In particolare, il giocato complessivo in Italia nel 2021 è oltre 43.609.000.00euro corrispondente a + 11,84% rispetto al 2020, ma - 40,98% rispetto al 2019.
A Bergamo il giocato complessivo è di circa 117.000.000euro, + 8,18% rispetto al 2020 ma - 50,23% rispetto al 2019.
Il dato pro capite in Italia si attesta nel 2021 su 863euro, + 11,82% rispetto al 2020 e - 40,88% rispetto al 2019; a Bergamo nel 2021 è di 1.151euro, + 8,18% rispetto al 2020 e - 50,23% rispetto 2019.
Bergamo e Orio al Serio mostrano di avere i maggiori volumi di gioco grazie alla mobilità di giocatori provenienti da altri paesi.
È interessante sottolineare l’incremento dei cosiddetti "giochi numerici”, ossia tutti quelli che si trovano nelle ricevitorie e tabaccherie che hanno risentito molto meno la chiusura.
Rispetto al pubblico dei giovani (studenti scuola secondaria primo e secondo grado), i dati più recenti relativi al nostro territorio (2021) rivelano un quadro di relativa stabilità della percentuale di ragazzi che giocano d’azzardo, o che risultano essere giocatori a rischio e problematici, ma di diffuse credenze distorte sul gioco e sulle possibilità di trarne guadagno.
Rispetto al tema della permanenza davanti ad uno schermo, tra televisione, smartphone, videogame, chat e internet i ragazzi trascorrono in media 9 ore al giorno; le ragazze fanno più spesso un uso problematico dei social media (25,7% contro il 7,7% dei maschi), mentre l’uso problematico di videogiochi è significativamente più diffuso tra i maschi (12,6% contro il 3% delle femmine).
Per quanto riguarda la dipendenza da fumo, la percentuale di fumatori abituali (40 o più sigarette fumate nella vita) è del 19,1%, la maggioranza maschi.
Il consumo di alcolici è ampiamente diffuso (il 35% ha bevuto 20 volte o più, e solo il 16% non ha mai bevuto) e per il 48,9% ha portato ad almeno un’ubriacatura.
Lo sport rimane uno dei fattori principali di protezione, le famiglie e gli amici sono un riferimento importante.
In allegato i primi risultati dell'indagine Selfie in corso riferiti ad un campione di 1.000 studenti degli istituti superiori partecipanti.
LE DICHIARAZIONI
“Quello dei giovani è un mondo complesso e articolato, ricco di sfaccettature che spesso si rivelano di difficile comprensione e approccio da parte degli adulti.
Le loro difficoltà sono tante: sono pochi in un mondo che invecchia, come affermano in modo inesorabile le tendenze demografiche; vivono in un contesto che non riserva a loro prospettive di affermazione lavorativa così facili e ampie; soffrono, in particolar modo oggi dopo due anni di emergenza pandemica, di una condizione di fragilità esistenziale più profonda di quella che la fase adolescenziale già prevede di per sè.
Eppure, e l’ho potuto constatare personalmente nella mia esperienza amministrativa di questi drammatici mesi, riconosco nella popolazione giovane della nostra città una grande energia, una grande generosità e un forte desiderio di sano protagonismo nella vita di comunità.
Questo ci dimostra che le risorse, prima di tutto umane, ci sono e vanno valorizzate al meglio perché diventino il punto di partenza per la realizzazione individuale e, nelle situazioni più complesse, per un’emancipazione da una qualsiasi condizione di difficoltà come quella che la dipendenza prefigura.
È compito di noi adulti, nelle istituzioni con interventi più strutturali, e nella comunità, con azioni concrete di vicinanza, accompagnarli in questo passaggio difficile alla vita adulta, partecipata e di relazione.
Ecco perché ho ritenuto molto importante riproporre il progetto Selfie dopo la prima edizione di sette anni fa, per capire davvero come stanno oggi i nostri ragazzi e quali siano gli ambiti di maggior rischio che li riguardano su cui focalizzare gli interventi di prevenzione e protezione necessari e migliori.” Marcella Messina, Assessora alle Politiche sociali
“Trovo significativo riproporre ai ragazzi e alle ragazze la ricerca e il Progetto Selfie dopo questi due anni di pandemia. L'analisi di Simone Feder è focalizzata sul gioco d'azzardo e sulle dipendenze ma fotografa in modo ampio e articolato gli stili di vita dei giovani. Essere coinvolti in prima persona può essere occasione di riflessione su di sé. E d'altra parte agli stessi ragazzi, alle scuole, alle famiglie, ai Comuni in quanto gestori di spazi e servizi, vengono restituiti dati preziosissimi per orientare le azioni di accompagnamento e vicinanza, e le politiche educative nel loro insieme.” Loredana Poli, Assessora all’Istruzione
“L’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo partecipa con favore al Progetto Selfie, che sta coinvolgendo trentasette Istituzioni scolastiche di città e provincia, dando così continuità al sostegno dell’iniziativa con un primo avvio nel 2015.
L’indagine è molto utile perché fotografa in modo preciso vari aspetti degli stili di vita delle ragazze e dei ragazzi, aiutando a comprenderne meglio comportamenti e dinamiche relazionali, favorendo anche la costruzione di progettualità più mirate loro dedicate.
Il progetto Selfie, inoltre, viaggia in parallelo a indagini periodiche che verranno svolte all’interno delle scuole bergamasche, valorizzando una sorta di osservatorio sul mondo dei nostri studenti e studentesse.” Ilenia Fontana, Referente per la promozione della salute e attività di prevenzione dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo
“L’adolescenza si configura come quel periodo di maggior cambiamento nella vita dell’individuo che passa attraverso lo svolgimento di diversi compiti evolutivi. La libertà di esplorare molteplici campi, la possibilità di sperimentare forme sane di divertimento, la facoltà di vivere relazioni ed amicizie fondate sulla reciprocità e lo scambio, conferiscono dinamicità e movimento al progetto di vita del soggetto e risultano ingredienti imprescindibili alla formazione di una solida identità individuale e sociale futura.
ln questa fase della vita i comportamenti a rischio che possono essere assunti dai giovani (dal fumo delle sigarette all’assunzione di droghe, dal vandalismo alla guida pericolosa, dall’uso spregiudicato dei social network al gioco online) sono molteplici e frequenti e possono influenzare la costruzione dell’identità che si declina da un lato nella ricerca di una più ampia autonomia, dall’altra nella volontà di partecipazione sociale.
L’indagine vuole essere primariamente uno strumento nelle mani degli attori della scuola, corpo docente, famiglie e studenti, che possa aiutare a migliorare la qualità della relazione e di conseguenza, sul versante scolastico, anche la qualità degli apprendimenti.” Simone Feder, educatore e psicologo, promotore del Centro studi per la formazione e la ricerca sull’infanzia e l’adolescenza Semi di Melo
“Il Progetto Selfie è un esempio virtuoso di prevenzione perché è occasione per rileggere il complicato mondo giovanile e al contempo aprire spazi di ascolto, confronto e costruzione di nuovi percorsi di crescita, nei quali gli adulti sappiano dare spazio ai giovani valorizzando le loro idee ed energie.
Itaca è una cooperativa che opera in vari territori della provincia di Bergamo gestendo progetti di prevenzione che aprono spazi di dialogo intergenerazionale sui temi delle dipendenze.
Il suo impegno è curare la coerenza metodologica degli interventi, promuovere territori competenti e responsabili attraverso la ricerca, lo scambio di informazioni, l’attivazione di esperienze abilitanti nei contesti scolastici, nelle comunità locali, con le realtà produttive e con le reti dei servizi primari e specialistici.
In questi anni di pandemia ha partecipato attivamente alla costruzione di una visione complessiva dei fenomeni e delle possibili strategie di intervento perché la mobilità dei giovani richiede un’attenzione particolare dentro uno sguardo globale” Giuseppe Bugada, Direttore ITACA Cooperativa sociale