Sabato, 20 aprile 2024 - ore 16.14

Bordo (Sinistra Italiana): ‘Poste nel caos e consegna indecente. Bastava un sì’

Emendamento respinto. Il Deputato: «Manca la volontà politica. Insisteremo»

| Scritto da Redazione
Bordo (Sinistra Italiana): ‘Poste nel caos e consegna indecente. Bastava un sì’
«Questo il testo dell’emendamento respinto dalla maggioranza in Commissione Bilancio, 18 voti contro e 15 a favore, di cui ero primo firmatario: “Al fine di garantire il servizio postale universale nei comuni piccoli e medi, anche in un’ottica di rilancio della crescita e della competitività dei tessuti imprenditoriali locali, i nuovi meccanismi di recapito a giorni alterni, sono sospesi per tutto l’anno 2017”. La nostra proposta puntava a sospendere il sistema di recapito a giorni alterni che il gruppo Poste Italiane ha introdotto aggravando ulteriormente la consegna della posta in moltissimi comuni italiani. Sistema previsto dal Governo in carica e autorizzato dal Parlamento con Legge di Stabilità 2015»: così Franco Bordo, Deputato di Sinistra Italiana, commenta la mancata approvazione dell’emendamento.
«Il Piano di Poste Italiane, autorizzato a suo tempo, prevede una progressiva implementazione (Fase II) in ulteriori aree del territorio nazionale del nuovo modello di recapito a giorni alterni, già avviato in alcune località dallo scorso mese di ottobre (Fase I). Nello specifico, la consegna degli invii postali viene effettuata a giorni lavorativi alterni, dal lunedì al venerdì su base bisettimanale (lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana, martedì e giovedì in quella successiva). La scelta di effettuare il recapito a giorni alterni sta creando disagi in ampia parte del Paese e disservizi ai cittadini e alle imprese. Contemporaneamente, si registrano situazioni inaccettabili in vari centri di smistamento e distribuzione, in cui giacciono enormi quantitativi di posta che non viene consegnata. I lavoratori hanno evidenziato in tutti i modi che tale piano non può funzionare, in tante località sono stati indette iniziative di protesta e si è arrivati anche a uno sciopero nazionale. I sindacati di categoria delle Poste hanno incontrato unitariamente i vertici dell’Anci nazionale, per illustrare anche ai rappresentanti dei comuni italiani le preoccupazioni e le ricadute sociali sulle comunità del Paese derivanti dalla privatizzazione di Poste Italiane», aggiunge il parlamentare.
«Molti sono i Sindaci che evidenziano i disagi a cui sono sottoposti cittadini e imprese dei loro Comuni ma il Governo continua a fare orecchie da mercante. Respingere questo emendamento significa mostrare che manca la volontà politica di affrontare la situazione di grave disagio introdotta con la precedente norma. Noi insisteremo, con tutte le nostre forze e tutti gli strumenti a nostra disposizione. L’emendamento verrà riproposto al Senato: la maggioranza di Governo ha la possibilità di ripensarci», conclude Franco Bordo.
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