CALDO RECORD: BALOTTA (EUROPA VERDE), PER TRENORD GESTIONE DA CARROZZONE PUBBLICO
In questi giorni Trenord è di nuovo al collasso. I numerosi treni soppressi perché senza aria condizionata o con climatizzazione non funzionante mettono a dura prova la già provata resistenza dei pendolari lombardi. Ma non il gran caldo o la vetustà dei mezzi non bastano a giustificare la grave situazione di questi giorni: sotto accusa va messo il sistema di manutenzione dell’azienda e la sua organizzazione troppo dispersiva nella enorme officina di Fiorenza (340 operai). I dirigenti vengono cambiati troppo frequentemente, i pezzi di ricambio mancano, i turni sono inadeguati, le costosissime manutenzioni delle aziende costruttrici non bastano, e così spesso anche i nuovi treni a due piani si ritrovano con l’ aria condizionata guasta.
La gestione della manutenzione non è quella che ci si attenderebbe da un'impresa industriale, ma si avvicina piuttosto a quella dei vecchi carrozzoni pubblici: basti pensare che recentemente, tra gli specialisti operai d’officina, è stato assunto un agronomo. La scarsa formazione e l’assoluta mancanza di motivazione e incentivo del personale operaio rende ingestibile la crisi di Trenord, che nemmeno il piano di soppressioni d’emergenza e le cancellazioni estive dei treni sono riusciti a scacciare. Oltre che delle Olimpiadi invernali, il presidente della regione Attilio Fontana dovrebbe occuparsi anche di Trenord, e cercare di porre r rimedio alle criticità che danneggiano ogni giorno cittadini e pendolari. Mentre la ceisi ambientale è allarmante.
Dario Balotta (Europa Verde)