Cari amici di Welfare Cremona,
allegato al n° 41 di Famiglia Cristiana del 18 ottobre 1998 vi era un libro-raccolta delle lettere
inviate dai lettori del settimanale a Papa Wojtyla, nella ricorrenza del 20° del suo Pontificato.
Il titolo del libro “Caro Papa …” (Edizioni San Paolo), richiamava l’incipit più usato nei
vari scritti, umanamente coinvolgenti. Susanna Tamaro, nella Prefazione, dopo aver affermato
che “il mondo ha bisogno della Chiesa ma la Chiesa ha anche bisogno del mondo”, si rivolge
a Papa Wojtyla per dirgli che “il suo popolo la ama con una rara profondità e forza e anch’io
mi sento unita nello stesso sentimento e nella riconoscenza per quello che, in questi venti anni,
è riuscito a fare per la Chiesa e per il mondo intero”.
Dalla raccolta, scelgo una letterina, riportata in calce, che ritengo esprima in modo sobrio la condizione e il pensiero di un credente su un tema particolarmente spinoso per la tradizione cattolica. A distanza di tempo, forse mantiene intatta la sua attualità.
Cordiali saluti
Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)
“Caro Papa,
suggerirei di completare la Sua grande opera di revisione riconoscendo anche gli omosessuali
che fanno parte del gregge consegnatoLe da Dio. Io ne faccio parte e non mi sento colpevole
perché tale condizione me la sono trovata dalla prima età della ragione e non la presento in
modo provocatorio ma nemmeno la rinnego collegandola tra i misteri della creazione.
Le auguro una lunga conservazione in piena serenità”.
Germano (Milano)
