Ciaoo Deo, dopo cinque anni ti pensiamo ancora (G.C.Storti)
Deo se nè andato l'8 maggio 2018. A tre anni di distanza il ricordo di quella dipartita è ancora forte , intenso. Un'amicizia lunga, lunghissima ci ha legato, un pezzo della nostra vita fatta assieme ad altri compagni e compagne ... mi manchi. Fraterni saluti.
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Ciaoooo Deo amico e compagno di tante battaglie di Gian Carlo Storti
La camera ardente dell’Ospedale Maggiore di Cremona sarà aperta giovedì 10 maggio dalle ore 9 alle 18.Il funerale si terrà Venerdì 11 maggio a partire dalle ore 9.30 nella chiesa dell'obitorio , ore 10.30 commiato nella sala del Polo della Cremazione.
Ieri sera, martedì 8 maggio, l’amico e compagno Deo , dopo lunga e straziante malattia ci ha lasciato. Un grande abbraccio ad Ester , moglie e compagna di vita, ed al figlio Michele ed a tutta la famiglia.
Ho conosciuto Deo nel 1967. Eravamo studenti dell’ITIS di Cremona , allora la sede era in via Ala Ponzone. Lui studente di chimica io di meccanica. Era il ‘capo’ del movimento studentesco. Il luogo dei raduni mattutini era sotto la pianta di fico che si trovava nel cortile oggi del museo archeologico. Da lì con un megafono in mano coordinava il ‘movimento’. Noi dell’ITIS, allora era preside temuto, l’ing. Cosumanno eravamo in lotta per il cambio di orario. Ci battavamo per l’orario unico e per questo occupammo la sede , sgomberata dopo un paio di giorni dalla polizia.
Il suo cognome, Fogliazza, era una bandiera. Era il figlio dell’On Enrico Fogliazza , il Kiro partigiano e comunista , e questo da un lato portava al rispetto od al dileggio. C’erano anche i giovani fascisti che non facevano solo il saluto romano ma che a volte cercavano lo scontro e menavamo.
La mia famiglia , di origine socialista, in quegli anni , delusa dalle politiche di Nenni, si orientò verso il partito comunista. Io fui affascinato da quella idea , mi accostai alla FGCI ( federazione giovanile comunista italiana) , entrai nel gruppo studentesco ‘ Il quarto lato del triangolo’ e divenni amico di Deo. Da allora la nostra amicizia, con qualche rarissimo screzio, è sempre stata forte ed intensa. Le scelte di vita , così si diceva allora, ci portarono a diventare funzionari del PCI . Abbiamo lavorato assieme per anni , a volte su diverse posizioni politiche ma siamo sempre rimasti amici e compagni.
Erano anche gli anni della guerra in Vietnam e noi stavamo contro gli americani e con HO CI MIM. Organizzavamo presidi in vari paesi e nella città di Cremona. Andavamo in giro con la sua vespa 125 a volantinare a fare propaganda per la pace.
Mettemmo in piedi una radio libera dalla quale Giorgio Barbieri inizio le sue radiocronache delle partita della cremonese.
Oggi è il 40° anniversario dell’assassinio di Aldo Moro. Il periodo era duro . Durante il terrorismo noi funzionari del PCI dormivamo fuori casa cambiando spesso luogo. Un filo di paura ci pervadeva, ma questo non ci impediva di impegnarci ad organizzare quello che si doveva ovvero manifestazioni ed azioni contro il terrorismo. La nostra ideologia comunista era lontana mille miglia da quella delle Brigate Rosse e non volevamo essere confusi e mischiati.
La vita ci portò poi a fare altre scelte. Io divenni sindacalista della CGIL , come poteva essere diversamente, e lui mise in piedi una società di comunicazione legata alla gestione della Radio.
Al ritorno dalla mia esperienza alla Cgil di Lodi lo trovai impegnato nei comitati dei cittadini a sostegno di Prodi. Divenne coordinatore nazionale di quei comitati che si battevano per l’introduzione delle primarie per la scelta dei candidati. Da quella posizione fu candidato al parlamento europeo dove in provincia di Cremona raccolse più di tremila preferenze.
Ci ritrovammo assieme a sostenere la ricandidatura di Gian Carlo Corada . Una parte del partito allora sosteneva un altro candidato . Ma alla fine Corada passo come candidato del centro sinistra ma perse le elezioni con la vittoria di Perri.
Nel 2002 misi in piedi la prima versione di welfarecremona e su questo progetto ci siamo ritrovati a lavorare assieme sempre con la solita passione, le divergenze di idee ma in totale e forte amicizia.
Ebbe una pesante vicenda giudiziaria sull'eccidio fascista del Colle del Lys che lo toccò molto e che gli costò tensione ed amarezza.
La sua uscita di scena mi addolora parecchio. Non solo perdo un compagno ma un amico . Deo era un uomo rotondo, allegro , sempre ottimista anche nei momenti più difficili della sua vita come gli ultimi anni che lo hanno visto impegnato a sconfiggere malattie pesanti.
Spero che morendo non abbia sofferto. Sono convinto che fino all’ultimo ha sperato di farcela. La ruota della vita gira manovrata da un motore che non possiamo controllare.
Ciaoo Deo un grande abbraccio. Non ti dimenticheremo. Ester e Michele siate forti.
Cremona 9 maggio 2018