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Riflessioni sulle primarie dopo l’uscita dal PD di Sergio Cofferati | Deo Fogliazza

Voglio bene a Cofferati e gliene vorrò sempre per un antico e radicato rapporto di amicizia e di affinità.

| Scritto da Redazione
Riflessioni sulle primarie dopo l’uscita dal PD di Sergio Cofferati | Deo Fogliazza

Seguire le polemiche giornaliere nel PD è uno sport che non mi appassiona. Voglio bene a Cofferati e gliene vorrò sempre per un antico e radicato rapporto di amicizia e di affinità.

La vicenda che lo ha portato alla decisione recente va però inquadrata in un discorso più complessivo che riguarda lo strumento delle Primarie.

Le Primarie oggi non stanno godendo di “buona stampa”. Spesso chi ne parla ironizza, sbuffa, scrolla la testa.

E' a questo che voleva condurci il gruppo dirigente nazionale del PD – fin dalla sua nascita – che prima – quando ancora erano DS e Margherita - ha bombardato l'idea stessa di Primarie (e di PD) per screditarla e non farla passare. Poi, obbligati da una incontenibile spinta popolare, le ha dovute accettare a malincuore. E subito ha deciso di gestirle attraverso regolamenti assurdi, decisi da soggetti politici incapaci o, peggio, infidi.

Sulle Primarie, invece, c'è stato chi aveva lavorato per lustri. Ragionando, approfondendo, dando battaglia politica e culturale per farne passare l'idea e per strutturarle “come Dio comanda”. Mi sto riferendo, ad esempio, al gruppo nazionale per le Primarie che si riuniva nel primi anni 2000 a Bologna attorno al prof. Pasquino. O all'Associazione dei Cittadini per l'Ulivo che lavorò tantissimo, sempre in quegli anni, sulla questione della riforma della politica e della partecipazione organizzata dei cittadini.

Ma il gruppo dirigente nazionale, una volta vistosi obbligato a dar vita al Partito Democratico, se ne guardò bene dall'avvalersi di quelle elaborazioni e di quelle professionalità e decise, al contrario, in maniera tra il dilettantesco ed il presuntuoso, di dotare le Primarie di un Regolamento senza senso. E' infatti idiota consentire a chiunque passi per strada di parteciparvi. E' irrimediabilmente stupido permettere al centro destra, ad esempio, di inserirsi e di strumentalizzare la Primarie per imporre la propria linea al nostro Partito o alle nostre coalizioni.

Ora è facile addossare le responsabilità a Renzi. Che certo ne ha, e non poche.

L'ex sindaco di Firenze ha avuto però il merito di saper utilizzare in modo vincente uno strumento sconclusionato. Ma che nascesse sconclusionato lo decisero quelli che mal lo sopportavano e che puntavano fin dall'inizio a screditarlo. Gente incapace e subdola, che oggi dovrebbe avere la buona creanza di lasciare il campo, dopo le innumerevoli prove di insipienza che  purtroppo ci ha imposto. Le Primarie vanno salvate. Non si può tornare indietro! E a ben vedere la soluzione è semplice: basterebbe fare le cose seriamente e credendoci. Basterebbe costruire “l'Albo degli Elettori”, strutturarlo, farvi partecipare chi si dichiara esplicitamente elettore del centrosinistra, utilizzarlo - nel periodo tra una Primaria e l'altra - come efficace strumento di partecipazione dei cittadini alle scelte politiche più importanti.

Deo Fogliazza ( Cremona )

22 gennaio 2015

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