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CIBALO”…IL TORRONE, LA “MACCHIETTA”…IL BRONTOLONE| G.Carnevali

| Scritto da Redazione
CIBALO”…IL TORRONE, LA “MACCHIETTA”…IL BRONTOLONE| G.Carnevali

Città di Cremona, domenica, una botta di vita! Folla oceanica: è la Festa del Torrone, la medesima riproposizione. Malignano…i meno buoni: “Almeno c’è gente, tanta gente anche a Cremona, una volta tanto”. Rinverdisco…le mie radici: “Le strade piene/la folla intorno a me/mi parla e ride e nulla sa di te/io vedo intorno a me chi passa e va/ma so che la città….vuota mi sembrerà/se non ci sei tu” (incommensurabile Mina). “Checcentra?”. Preciso che quel “se non ci sei tu” finale è figurativo ed esclusivamente riferito al classico torrone “Cibalo” (chi se lo ricorda?). Almeno così io da sempre l’ho interpretato nella mia evoluta fantasia. Mentre invece…invece un poco di verità (guarda un po’) emerge sempre. Ed allora con quella mia incheta, operosa, birichina fantasia di cui prima, “m’è” garbato rivolgermi proprio a quel “Cibalo”…assente alla Festa del Torrone: “ Ma dov’eri, “Cibalo” mio, dov’eri sui quei banchetti stracolmi di ogni ben di Dio? Perché non t’ho veduto, non t’ho toccato, non t’ho assaggiato? Perché non c’eri? Che Festa del Torrone è quella senza il “Cibalo”? E’ una città vuota…senza di te! Eppure mi sono speso, aggirandomi affannosamente tra un carnaio di gente di tutte le età; chi odorava di fruttati profumi, chi invece maleodoratamente odoroso di ascellari profumi, tra irreversibili pestoni calibro 90 kg su incolpevoli alluci, non di meno tra gratuiti spintoni alla “…tutti giù per terra!”.

Che desolazione quella città senza di te, “Cibalo” mio! Rammentalo sempre, “mica” è vero che il torrone migliore sia il mandorlato con gli annessi e connessi ingredienti, quello autentico, quello inimitabile. Tu di gran lunga (sappilo) sei il più appetibile, il più genuino, il migliore. Sei gradevole al palato, rinomato tra i poveri, soprattutto alle “protesi dentarie”. Prodotto semplicemente con arachidi di ignota provenienza, con polvere di marmo e…mastice bianco da colla vinavil, tu brilli di luce tua; “chevvuoidipiù” conferire al palato? Come sono rimasto dispiaciuto nel non averti potuto assaporare, “Cibalo” mio. Tu incontrastato secolare dolce e delizia dell’uomo di strada, tu significativa tradizione dolciaria da sempre presente sulle bancarelle nelle nostrane fiere paesane, tu proprio tu…ma perché non ti sei fatto vedere alla Festa del Torrone? Che peccato!”. Fine del mio “assolo”. Detto questo, incurante della moltitudine di gente che mi circonda, a spallate mi faccio largo tra “…quella folla che mi parla e ride ma non sa nulla di te” (è il “Cibalo”, nè vero Mina?). Sconsolato, alzo i tacchi e me ne torno “appresso” a casa. Una sorpresa mi attende, però, sulla via del ritorno.

Mi imbatto in un originale personaggio (una “macchietta”). Pioviggina, lui pedala affannosamente sulla sua bicicletta, indossa un giubbotto verde militare, collo rigorosamente ricoperto di finto pelo. Cappello da commesso viaggiatore, baffetti da sparviero, Alle mani…mezzi guanti (dita scoperte). Pantaloni mimetici calati su bianche ginniche calzature. Impreca da solo, come se nulla fosse. Pedala e scuote la testa, nel mentre esordisce a voce alta (si scrive in dialetto cremonese…poi si tradurrà, forse): “Purcasa…(miseria ce l’aggiungo io, poiché…irripetibile!),  quanta geent amasaada a veder che coosa…po’!? Me parii tanti curiuus cuma scimie, geent che gà mai mangiaat ‘na steca de turoon. Cusa vurii trovaa in del turoon…l’America, forse? Chel turoon le (il torrone che avete acquistato) l’è vendiit anca in de qualsiasi alter negosi. E là (nei supermercati) el paghee anca molto de meno. Che fasooi che sii mai (che sprovveduti). Chi in piasa (qui nella piazza) el cumpree caar rabiuus. Toti (tutti) i ladroon i gà la soo devusioon (anche certi “ladri” credono di agire bene, visto il bisogno di far guadagno!). E toti i an (tutti gli anni) l’è la medesima stooria. Veen geent fureesta/i vendiduur i ghe fa la creesta. Vo a ca’, va là!”. Ora sì che ci vedo chiaro, per cui vo con un dettaglio: è possibile testimoniare CREMONA NEL MONDO attraverso le sue incontrastabili eccellenze? Una rondine tramortita…è una rondine da rianimare. Non facciamocene sempre e comunque il solito desueto “baffo”, peggio, evitiamo di fare le solite “spallucce! Che pena poi le inconcludenti “manfrine!
Giorgino Carnevali

2013-11-19

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