Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 21.31

Coldiretti Al Mercato di Campagna Amica a Cremona, domenica 12 marzo dalle ore 8 alle 19

Gli agricoltori di Umbria e Marche in piazza Stradivari La “caciotta della solidarietà”, ma non solo. Le aziende agricole proporranno direttamente i loro ‘tesori’ salvati dal terremoto

| Scritto da Redazione
Coldiretti Al Mercato di Campagna Amica a Cremona,  domenica 12 marzo dalle ore 8 alle 19

“E’ una partecipazione preziosa: in piazza Stradivari torniamo ad accogliere gli amici agricoltori che giungono dalle campagne colpite dal terremoto. Erano stati tra noi nelle uscite di novembre e dicembre. Per loro il nostro invito è rimasto sempre aperto, ormai li consideriamo parte del gruppo che mensilmente dà vita agli eventi di Campagna Amica in piazza Stradivari. Ora ci hanno confermato che domani saranno in piazza con noi. Dalle Marche e dall’Umbria giungeranno tre aziende portando legumi, zafferano, pasta, cereali, olio, vino e acquavite di visciole. Nel contempo proporremo la vendita della caciotta della solidarietà, fatta con il latte delle stalle colpite dal terremoto, con il consueto impegno di consegnare l’intero ricavato della vendita ai produttori. In questa domenica vogliamo ribadire la nostra ferma volontà di non lasciare soli gli amici agricoltori del Centro Italia: laddove possibile, ci prendiamo l’impegno di riservare uno spazio nei nostri Mercati ad aziende che, nelle loro regioni, hanno visto ridursi drasticamente la possibilità di vendita dei prodotti”. Con queste parole Giannenrico Spoldi, presidente di Agrimercato Coldiretti offre una ragione in più per non mancare alla giornata di festa che domani in piazza Stradivari vedrà il Mercato di Campagna Amica nel cuore di Cremona.

 Sarà un’altra domenica nel segno del vero Made in Italy, della “gente che costruisce”  e della solidarietà. Dalle ore 8 alle 19, al Mercato di Campagna Amica, tornerà la vendita diretta da parte delle aziende agricole di Coldiretti e, fra queste, torneranno – graditissimi ospiti – gli amici agricoltori delle Marche e dell’Umbria, con le eccellenze delle loro terre, così da proporre ai cremonesi la possibilità di un acquisto solidale.

 

“Siamo orgogliosi di avere nuovamente a Cremona questi amici, dalle Marche e dall’Umbria, dopo l’abbraccio che hanno ricevuto alcuni mesi fa, all’indomani del terremoto, quando ad accoglierli a Cremona presso il Mercato di Campagna Amica c’era accanto a noi il Vescovo mons. Antonio Napolioni, insieme ai rappresentanti della città e del territorio, e la banda Città di Cremona, con tantissimi cittadini  – sottolinea Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona –. L’iniziativa nasce per dare un aiuto concreto ad alcune aziende agricole e nel contempo risponde a tante richieste giunte dai cremonesi, che vogliono sostenere direttamente senza intermediazioni la ripresa economica ed occupazionale anche con l’acquisto dei prodotti dell’agroalimentare. In aiuto delle campagne ferite dal terremoto finora c’è stata la grandissima solidarietà della gente comune”.

 

Secondo la Coldiretti, a livello nazionale l’acquisto dei prodotti salvati dal terremoto ha coinvolto quasi 1 italiano su 4 (il 24%),  compreso il Santo Padre che ha incaricato espressamente l'Elemosineria Apostolica di comprare prodotti alimentari tipici delle aree colpite da distribuire a diverse mense caritative della città di Roma per la preparazione dei pasti donati. Dalla Capitale a tutta la Penisola i mercati degli agricoltori di Campagna Amica stanno ospitando gli agricoltori terremotati rimasti senza possibilità di vendita. Basti dire – evidenzia Coldiretti – che oltre 50mila italiani hanno assaggiato la “caciotta della solidarietà”, ottenuta con il latte raccolto dalle stalle terremotate di Norcia, Amatrice e Leonessa, e il “cacio amico” fatto con il latte degli allevamenti marchigiani.

 

“Quanta vita rimane a Norcia, Amatrice, Visso, Basciano, Arquata del Tronto, Camerino e in tutti i Comuni colpiti, e quanta vita si potrà suscitare in futuro, sono legate al destino che avranno i produttori agricoli che non hanno lasciato la terra, le decine di migliaia di animali che essi accudiscono, le migliaia di ettari che coltivano, le Dop e le Igp a cui danno vita” prosegue Voltini, nel rimarcare che “se vogliamo ripristinare l’intreccio fra storia, cultura, ambiente, agricoltura che ha consentito a queste zone di vivere e prosperare, è fondamentale sostenerne il ‘cuore’ agricolo”.

 

Nelle aree rurali terremotate si contano danni diretti ed indiretti per 2,3 miliardi tra strade e infrastrutture, case rurali, stalle, fienili, magazzini ma anche stabilimenti di trasformazione, rivendite, macchine agricole, macchinari di lavorazione e animali morti e feriti ai quali vanno aggiunte le perdite per il crollo della produzione di latte e delle coltivazioni e per gli effetti negativi sul commercio per la fuga dei turisti e dei residenti. E’ quanto ha evidenziato la Coldiretti, con il dossier divulgato nei giorni scorsi, in occasione della protesta degli agricoltori e degli allevatori delle aree terremotate di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio nella Capitale in Piazza Montecitorio, evidenziando con forza alle Istituzioni la necessità di “dare finalmente risposte concrete agli allevatori terremotati, recuperare gli inaccettabili ritardi accumulati nella realizzazione delle stalle e dei fienili previsti dai bandi regionali, accelerando il percorso di realizzazione delle strutture con i nuovi bandi, ma anche abbattendo gli adempimenti burocratici per gli agricoltori che vogliono acquistare da soli le strutture”.

 

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