Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 11.54

Comitato Cuperlo Crema Riuscito incontro con Barbara Pollastrini

Lo scorso mercoledì 18 c.m. presso l’Arci di San Bernardino di Crema si è tenuto l’ incontro con Barbara Pollstrini che ha illustrato i contenuti della mozione di Gianni Cuperlo

| Scritto da Redazione
Comitato Cuperlo Crema Riuscito incontro con Barbara Pollastrini Comitato Cuperlo Crema Riuscito incontro con Barbara Pollastrini Comitato Cuperlo Crema Riuscito incontro con Barbara Pollastrini Comitato Cuperlo Crema Riuscito incontro con Barbara Pollastrini

Comitato Cuperlo Crema Riuscito incontro con Barbara Pollastrini

Lo scorso mercoledì 18 c.m. presso l’Arci di San Bernardino  di Crema si è tenuto l’ incontro con Barbara Pollstrini  che ha illustrato i contenuti della mozione di Gianni Cuperlo

La serata è stata importante  ed un ‘ottima occasione di confronto sul futuro del nostro Partito Democratico ed ha  rappresentato  l’inizio vero e proprio della nostra campagna a favore della mozione Cuperlo.

La serata è stata coordinata dal giovane democratico Marco Valcarcel 

Barbara Pollastrini ha illustrato la piattaforma Promessa Democratica che sta alla base della candidatura di Gianni Cuperlo quale segretario nazione del PD.

In congressi base infatti dovranno scegliere i 2 candidati che si confronteranno alle primarie del 26 febbraio  Per questo, sottolineano i rappresentanti del Comitato Cuperlo cremasco è necessario partecipare ai congressi di circolo. Il nuovo PD comincia da li.

Noi, iscritti e iscritte, possiamo dimostrare che siamo uniti e attivi ora più che mai, possiamo dimostrare alle destre che ci danno per morti che siamo ancora vivi, possiamo dimostrare a noi stessi quanto siamo valorosi.

Sorprendentemente un gruppetto di giovani ragazzi pieni di speranza si è unito a noi, così come altre donne e altri uomini provenienti dalle zone più disparate della provincia. Tutto ciò ha portato una ventata di speranza, non solo la speranza di creare un folto gruppo eterogeneo a favore di Cuperlo, ma la speranza di una democrazia che sta ri-sbocciando, di un partito che piano piano fa tornare la voglia di partecipare attivamente alle persone. Con coraggio andiamo avanti.

Nel suo intervento Barbara Pollastrini  ha evidenziato fra l’altro : ‘  Ci siamo messe e messi in cammino con una buona dose di umiltà, ma con una piccola ambizione: dare una mano a riaccendere una scintilla di affetto e stima verso questa comunità oggi acciaccata e circondata da chi la vorrebbe svuotare. Per noi, invece, il PD – un nuovo PD – rimane decisivo per il futuro della sinistra.

Ci siamo detti che quel nuovo PD non si può costruire restando chiudi nel proprio confine e vivendo il congresso come un derby in cui la gara tra i favoriti limita nei fatti un dibattito dove le iscritte, gli iscritti, i costituenti, siano i veri protagonisti.

A chi ci chiede il perché di questa nostra piattaforma visto che molto sembra già scritto, rispondiamo che nella vita come in politica il “Duomo” lo costruisce lo scalpellino, l’operaia come l’architetto. E in questi anni la sinistra ha già concesso troppo al leader solo e salvifico. Perché poi, serve un popolo che riprenda nelle mani il suo destino, a cui restituire un partito capace di riconoscere intelligenza e umanità. E allora, se non ora quando pretendere un confronto sincero su cosa non ha funzionato e su cosa scommettere adesso e per i prossimi anni?

Noi pensiamo che solamente così si incontrano e ricongiungono creatività e impegno.

Solo così si riscoprono linguaggi e lotte.

Solo così si selezionano proposte, si agisce e si coltiva un sogno. 

Ecco, servissimo anche un poco a questo, ci sentiremmo più a posto con noi stesse e noi stessi.

Un modo questo anche per essere riconoscenti a chi prima di noi, nel PD e nella lunga storia della sinistra, delle culture progressiste, ci ha offerto pensieri lunghi e una dignità che sarebbe imperdonabile non trasmettere alle ragazze e ai ragazzi di ora.

Il tempo è poco, qualche settimana mentre in Lombardia e Lazio ci si batte per il buon governo di quelle regioni, ma non è mai tardi per fare di un tempo breve un tempo buono.

Promessa democratica è fare democrazia. Farla in un mondo in fiamme, dolorante di guerre, dove proprio la democrazia è aggredita, ma resta l’unica speranza. Un mondo che vede la rivoluzione tecnologica e della scienza conduce a risultati mai immaginati e dove libertà, uguaglianza, solidarietà, vanno attrezzate per competere contro egoismi, sfruttamenti vergognosi di persone e ambiente, contro corruzioni e rabbie tristi. Per noi esserci vuol dire anche questo: l’indignazione contro le ingiustizie, il dovere di non adeguarsi, la passione di reagire perché una alternativa diventi possibile.

Promessa è una bella parola, ma perché risulti credibile nella politica bisogna colmare lo scarto tra dichiarazioni e fatti, tra propositi e comportamenti. Quello scarto è evidente se guardiamo al governo di questa destra, e però qualche peccato lo abbiamo commesso anche noi.     

Promessa democratica alle donne perché mancano ancora i fatti. Perché la loro autonomia è la garanzia di tenuta della democrazia e dei diritti di ogni persona. Il femminismo non è una ricorrenza, ma la vita di ogni giorno per cambiare agenda e logiche del potere. Lo sguardo e i traguardi paritari allargano, includono, uniscono.

Promessa democratica di dare valore alle ragazze e ai ragazzi del PD, dei movimenti e del volontariato, riconoscere i loro luoghi, programmi, canzoni, la loro libertà anche nella scelta delle loro e dei loro rappresentanti dentro segreterie e istituzioni.

Promessa democratica di unire le generazioni e riconoscere ovunque a partire dalle RSA come tra noi, il valore dell’età che è memoria, esperienza e civiltà.

Promessa democratica è fare opposizione a una destra che non rinuncia alla “fiamma”, che vorrebbe una rivincita sui principi di laicità, dialogo e diritti. Una destra che tenta di rileggere la storia sugli anni più bui e sulle conquiste di libertà e responsabilità delle donne. Un governo forte coi deboli da contrastare in Parlamento, nelle piazze, nell’incontro con associazioni, sindacati, cultura. Proponiamo la costruzione dal basso di “Comitati per l’Alternativa” perché l’opposizione non vivrà solo nelle istituzioni, ma dovrà percorrere il paese. Anche così il nuovo PD può far vivere nell’oggi una vocazione maggioritaria da reinventare col protagonismo delle persone.  

Promessa democratica è dare battaglia per l’alfabeto di una giustizia sociale. Abbattere la povertà e offrire un lavoro nella dignità è già un programma fondamentale. I salari sono da aumentare, le vite precarie da cancellare. I contratti da rinnovare disboscando una giungla di false garanzie. Il fisco da riformare con l’immediata introduzione di contributi di solidarietà e l’estensione della tassazione degli extra profitti. Che si tratti di benzina o di latte chi ha di più, più deve dare. Serve una politica industriale che incentivi e aggreghi comparti innovativi, rispettosi dei diritti e dell’ambiente. La destra ha un’idea vecchia e sbagliata dell’Italia. Proponiamo che il nuovo PD organizzi una conferenza sul lavoro e l’industria della transizione green.

Promessa democratica è essere intransigenti sui beni comuni e sull’etica pubblica contro ogni illegalità e corruzione. È voler bene ai comuni, alla bellezza e sicurezza di questo paese. È dire una volta per tutte che affitti fuori misura e la speculazione non sono accettabili né per i giovani, né per chi tenti di tenere aperto un negozio, e ancora meno per le famiglie che contano gli euro della spesa. 

Promessa democratica è dire che vogliamo un partito. Nuovo, ma un partito, più autonomo da poteri, media e influencer. Quindi un partito con i suoi circoli, con iscritte e iscritti che siano riconosciuti nelle scelte politiche e nella selezione delle classi dirigenti. Un partito costituzionale e non istituzionale dove contano solo gli eletti. Un partito dove si smetta la prassi dei doppi e tripli incarichi.

Promessa democratica vuol dire che ogni traguardo, ogni lotta, ogni circolo non debbano mai più fare a meno di cultura e formazione. Perché la sinistra e la politica imparino ad ascoltare anche domande di senso e di spiritualità.

Promessa democratica è riconoscere lo spirito critico, favorire la mescolanza, il valore delle differenze, di ogni differenza, anche come antidoto alla malattia del trasformismo, di corazze correntizie e potentati. E allora andrà cambiato lo Statuto anche nell’elezione del segretario o della segretaria nazionale perché a sceglierlo siano gi iscritti.

Promessa democratica significa che il PD riprende la tessitura di un nuovo centrosinistra politico, civico e ideale.

Promessa democratica per avere una leadership di partito e non un partito del leader. Per anni la parola “leader” è stata abusata richiamando l’idea di comando, ma abbandonando altre virtù indispensabili per un partito che vive di reciprocità, solidarietà e prossimità. Per parte nostra proporremo che il segretario o la segretaria del Pd venga scelto dagli iscritti mantenendo le primarie aperte per la scelta del candidato premier. 

Promessa democratica per noi è un’ansia permanente di pace, dialogo tra le religioni. È un impegno totale per il primato dei diritti umani nel loro intreccio tra diritti sociali, civili e politici a prevalere sugli interessi selvaggi e sui privilegi.

Promessa democratica è dignità. Dignità della persona, dignità di popoli, dignità dell’ambiente, dignità di chi non si rassegna e vede il mondo anche con gli occhi di Greta, dei volontari del terzo settore, delle donne in Iran e in Afghanistan, dei dissidenti contro i dittatori. O semplicemente con lo spirito di chi vuol far bene il proprio lavoro e sceglie di tenere la schiena diritta.

Promessa democratica è tutto questo. È fare democrazia con la bussola della dignità. “Dignità” è la parola scandita dal Presidente Mattarella nel suo secondo insediamento. Dignità da vivere nel presente con la curiosità dei decenni che verranno. Dignità del lavoro. Dignità delle differenze. Dignità della scuola e della sanità pubblica. Dignità nella malattia, nel poter migrare e essere accolti. Dignità nelle carceri. Dignità nel fine vita. Dignità di donna, dignità di bambini. Dignità nell’orientamento sessuale e nella lotta del movimento Lgbtq+. Dignità nella giustizia.  Dignità della cultura, di linguaggi, del rispetto dei corpi. Dignità nel bisogno di abbandonare una lettura della società e del ruolo di ciascuno nella sola chiave del successo, della visibilità. Dell’indicatore di una vita e di una felicità che non possono dipendere solo dai risultati raggiungi, perché la ricchezza di umanità delle persone si espande molto oltre un traguardo individuale. Farsene carico dà dignità a una leadership, a un partito, a una istituzione. 

 Offriamo questa piattaforma a iscritte e iscritti del Partito Democratico e a chi aderisce e aderirà al percorso costituente. Andiamo in controvento con un testo lungo. Però raccogliamo l’ascolto e gli spunti di tante e tanti. È un lavoro che continuerà. Intanto contiamo sulla pazienza di chi vorrà leggerlo e la creatività di chi lo colorerà arricchendolo.

A rifletterci, la promessa democratica potrebbe racchiudersi in poche righe che schierano il PD e il centrosinistra del futuro nella battaglia per promuovere e applicare i principi scolpiti nella prima parte della Costituzione. Ne indichiamo alcuni pensando siano una bussola per orientarsi nel dopo.

L’articolo 1 per non rimuovere mai la natura di una Repubblica democratica “fondata sul lavoro”. 

L’articolo 3 sul compito della Repubblica di rimuovere ogni ostacolo al realizzarsi di una piena uguaglianza. E se indossi gli occhiali delle donne e dei giovani ne cogli per intero l’intensità e trovi certezza di quanto i diritti umani siano globali e indivisibili perché unica è la persona, migrante, ragazza o anziana, credente o non, a cui riconoscere libertà, giustizia, inclusione, rispetto, amore.

L’articolo 9 sulla centralità di cultura, ricerca, scienza. E su quella integrazione così fondamentale per il tempo futuro della tutela del paesaggio in un’epoca dove clima, aria, acque e terre, dovranno conoscere una rivoluzione profonda dell’intervento umano su riserve e risorse naturali.

L’articolo 11 sul “ripudio” della guerra “come strumento di offesa alla libertà di altri popoli”, oggi da tradurre nel dovere di aiutare chi resiste all’invasione del proprio paese come in Ucraina, senza mai rimuovere i tanti conflitti dimenticati sostenendo diplomazie, mobilitazioni, aiuti alle tregue, cooperazione e spiragli di pace.

L’articolo 32 sulla tutela della salute come “fondamentale diritto dell’individuo” con la garanzia di cure gratuite davvero, per primi a quanti sono costretti con sacrifici enormi a ricorrere alla sanità privata o a emigrare da casa.

L’articolo 34 su una scuola pubblica da sostenere e valorizzare.

L’articolo 36 su una retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del lavoro prestato e tale da garantire “una esistenza libera e dignitosa”.

L’articolo 39 nel sostegno ai sindacati per “stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce”.

L’articolo 46 perché davvero la Repubblica riconosca come da tempo accade in Germania “il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.

L’articolo 49 per la trasparenza e una vera democrazia interna ai partiti.

L’articolo 53 su una giustizia fiscale, anche applicando lo “Statuto del contribuente” per uno Stato autorevole dove l’amministrazione fiscale non sia un nemico da combattere.

Su questo sentiero dobbiamo incamminarci dopo le sconfitte subite. Dobbiamo farlo col dovere del rinnovamento del PSE e con l’ambizione di un movimento europeo che abbia prestigio e forza per un’alleanza globale sulla messa al bando delle armi nucleari, per una piena sostenibilità ambientale e per una giustizia sociale. Un’Europa dove si possano incardinare le soluzioni ai bisogni materiali e alle domande di senso che segnano il nostro tempo’

Comitato Cuperlo Crema

 La piattaforma Promessa Democratica insieme con Gianni Cuperlo

 

Ricordiamoci che il 12-13 febbraio si vota per il Presidente della Regione Lombardia e per il Rinnovo del Consiglio Regionale.

 

 

 

 

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