Tutti a casa. Per la seconda volta. All'asilo nido comunale di via Braguti a Crema(CR) avevamo dato notizia di come un terzo dei bambini fossero a casa perchè compagni positivi al coronavirus.
La quarantena è finita lunedì e tutti sono quindi ritornati a scuola.
Anche il piccolo che aveva accusato i sintomi.
Peccato che il giorno successivo, ieri,martedì, il bambino sia rimasto di nuovo a casa perchè di nuovo con i sintomi, e i genitori abbiano informato,di nuovo, che il piccolo era ancora positivo. Di qui, la necessità di ricominciare la quarantena per tutti anche i compagni della classe.
"Da parte dei responsabili ci è stata riferita la riammissione al nido di un bambino (o bambina) risultato positivo alla precedente chiusura al tampone covid19 senza i dovuti controlli - riferisce piuttosto arrabbito un genitore. - In sostanza una famiglia con un bambino positivo non ha atteso la negatività, violando peraltro qualsiasi misura di quarantena fiduciaria in quanto in stretti contatti con un positivo. Assistiamo impotenti oggi, questa volta in prima persona, al pietoso spettacolo offerto da costoro che pensano di avere qualcosa di più importante a cui pensare o di essere più furbi rispetto a una pandemia che già ci ha fatto piangere molte persone. Nel momento in cui mi è stata spiegata la situazione la rabbia è stata la prima reazione e non sono sicuro di averla ancora completamente sbollita eppure mi chiedo quale sia la nostra responsabilità come collettività nel momento in cui alcune persone si infilano tra le maglie dei controlli riportando il proprio figlio al nido sebbene positivo, come se nulla fosse accaduto o nulla si sia imparato da febbraio a oggi".
Oggi è arrivata una comunicazione dal comune, nella quale si fa presente quanto accaduto: "Vi scriviamo in merito alla nuova procedura di isolamento messa in atto nella “bolla sala gialla”, a seguito della positività di un compagno dei vostri bimbi e bimbe. Martedì mattina abbiamo avuto notizia della positività del bimbo, a seguito tampone effettuato a fine ottobre. Ora, è chiaro che il bimbo è stato portato al nido nei giorni 9 e 10 novembre nelle more del risultato del tampone oppure, cosa ancora più grave, omettendo l'esito positivo dello stesso. Acquisite le doverose relazioni da parte di Ats Val Padana circa la dinamica dei fatti, è nostra intenzione procedere a denunciare quanto accaduto, che non può restare impunito. Riteniamo intollerabile un comportamento di questo tipo".
#ZoNACHECK
