Sabato, 20 aprile 2024 - ore 17.04

Crema Via Rossignoli: al momento non risultano abusi . Bonaldi risponde ad Agazzi

Stefania Bonaldi risponde al consigliere Andrea Agazzi a proposito del capannone. Continuano i controlli delle forze di polizia: se fosse riscontrato un abuso verrà perseguito

| Scritto da Redazione
Crema  Via Rossignoli: al momento non risultano abusi . Bonaldi risponde ad Agazzi

In merito a un possibile abuso edilizio al capannone di via Rossignoli 37, denunciato dal consigliere della Lega nord, Andrea Agazzi, il sindaco di Crema ha fornito una risposta ufficiale dopo aver analizzato gli atti a disposizione e le informative delle forze di polizia.

Premessa la particolare destinazione degli edifici religiosi, disciplinata dal Piano delle Attrezzature religiose approvato poco meno di due anni fa dal Consiglio Comunale, va precisato che il capannone di via Rossignoli è, da concessione edilizia risalente al 1997, una “fabbricazione d’uso industriale” che ha una destinazione “industriale/artigianale”. Questa costruzione non ha quindi alcuna compatibilità con una funzione di attrezzatura religiosa.

Dato che in data odierna agli atti della Pianificazione Territoriale ed Ambiente dell’Edilizia Privata non sono pervenute richieste di modifica della destinazione d’uso dell’edificio, ogni suo eventuale uso difforme sarebbe un abuso.

La Polizia locale e gli altri corpi in un’operazione congiunta si sono subito attivati allo scopo di controllare e monitorare costantemente circa l’eventuale abuso di questo immobile, ma ad oggi, in merito al suo utilizzo come abituale luogo di culto non sono giunte segnalazioni che riscontrino il verificarsi di attività di preghiera specifiche.

Il sindaco di Crema, e l’assessore competente sono pertanto a conoscenza sia degli atti che delle azioni di controllo da parte dei servizi comunali, e nel caso fosse riscontrato un abuso – e l’uso come luogo di culto lo sarebbe senza alcun dubbio – si darebbe il via ad adeguati provvedimenti previsti dalla legge.

“La posizione dell’Amministrazione”, chiarisce il sindaco Stefania Bonaldi, “è stata espressa subito alle persone che ci hanno parlato di questo capannone: abbiamo individuato un'area destinata al culto, da tutt’altra parte rispetto all’ubicazione di questo capannone. Non si transige e non sono contemplate altre opzioni né si intendono prendere in considerazione”.

“Per appurare un eventuale abuso è necessaria una osservazione precisa e continua nel tempo. Di sicuro, non si può pregare collettivamente in quel capannone come si trattasse di un luogo di culto, perché gli edifici di quel tipo hanno e devono avere caratteristiche diverse e una destinazione urbanistica coerente. Lo dicono una serie di leggi, nazionali e  regionali e conseguenti norme amministrative. Una volta che si appurasse l’uso non conforme di questo edificio scatterebbero denunce all’autorità giudiziaria e alle Forze dell’Ordine, perché si tratterebbe di un abuso”.

 

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