Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 21.31

Cremona Caput Mundi del Partito Radicale. 50anni di lotte nel segno di Pannella.

La storia del Partito Radicale a Cremona è una lunga storia di lotte radicali

| Scritto da Redazione
Cremona Caput Mundi del Partito Radicale. 50anni di lotte nel segno di Pannella.

Cremona Caput Mundi del Partito Radicale. Cinquant'anni di lotte nel segno di Marco Pannella.

Sergio Ravelli

 La storia del Partito Radicale a Cremona è una lunga storia di lotte radicali. Da quelle dei radicali cremonesi di fine ottocento - il cui principale esponente, Ettore Sacchi, fu leader del Partito Radicale Italiano dopo la morte di Felice Cavallotti, più volte deputato e ministro. Una personalità di grande rilievo che l'anno prossimo, nel centenario della sua morte, cercheremo di celebrare degnamente - a quelle dei militanti dell'associazione del Partito Radicale costituita in città nel novembre 1973 e che da 50 anni sta assicurando una ininterrotta teoria di iniziative radicali. Del gruppo originario (ritratto in una foto del novembre 1998) alcuni sono ancora oggi sulla breccia, altri hanno abbandonato l'impegno politico; uno solo, Mirco Maffini, amico e compagno indimenticabile, non è più fra noi.

La presente pubblicazione consente di ripercorrere anno dopo anno le innumerevoli lotte radicali attraverso una straordinaria raccolta fotografica che non è stato facile mettere assieme e che costituisce un patrimonio collettivo, una vera e propria cronistoria del Partito Radicale dal 1973 ad oggi, raccontata attraverso l'attività di un gruppo di “radicali ignoti” uniti da una grande e disinteressata passione politica.

Tutto quello che è stato prodotto localmente in termini d'iniziativa politica è frutto dell'impegno di un gruppo limitato di persone, umili artigiani della politica. Della politica intesa e praticata con rigore morale e civile, con onestà e trasparenza. Ma anche con l'ambizione di rappresentare una speranza: l'alternativa radicale possibile di una democrazia fondata sulla libertà di associazione e partecipazione, sulla libertà di informazione e conoscenza, sulla libertà della persona. Soprattutto sul rispetto del diritto e della legge, come fonte suprema di legittimità delle istituzioni. Prospettiva questa richiamata da sempre da Marco Pannella e dai radicali nel dossier “La peste italiana”.

Solo la solidità delle loro idee, durezze vere e non assimilabili, e la loro estraneità al sistema di potere ha consentito ai militanti del Partito Radicale, nei decenni, di resistere all'omologazione continuando imperterriti ad agire come attivatori di legalità, attraverso la conquista di regole e la lotta per il rispetto delle leggi vigenti.

Resto convinto che l'impegno politico dei radicali di Cremona, e delle tante Cremone sparse nel paese, siano servite a conquistare nuovi spazi di libertà e di responsabilità per tutti e che l'iniziativa radicale, spesso solitaria, abbia sempre avuto come obiettivo prioritario la difesa della dignità e della nobiltà della Politica, contro l'arroganza dei mille poteri costituiti.

Voglio concludere con un sentito ringraziamento a tutti coloro – ex parlamentari e sindaci,  rappresentanti istituzionali e delle professioni, operatori culturali, giornalisti, radicali storici - che hanno arricchito la presente pubblicazione con il loro personale contributo, fatto non solo di ricordi e aneddoti emozionanti, ma anche di riflessioni politiche sul gruppo radicale cremonese e, più in generale, sulla storia del Partito Radicale.

Un ringraziamento particolare va infine al segretario del Partito Radicale Maurizio Turco per il supporto, spesso determinante (come nel caso Tamoil), alle lotte radicali degli ultimi decenni.

 (dall'introduzione di Sergio Ravelli, membro del consiglio generale del Partito Radicale e fondatore dell'associazione radicale di Cremona)

 

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