Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 02.23

Cremona Pianeta Migranti. Da noi i ‘no vax’,nei Paesi poveri si invoca il ‘sì vax’

E‘ la denuncia lanciata da Oxfam e EMERGENCY, membri della People’s Vaccine Alliance, sulla base dei dati forniti dalle stesse aziende

| Scritto da Redazione
Cremona Pianeta Migranti. Da noi i ‘no vax’,nei Paesi poveri si invoca il ‘sì vax’

Cremona Pianeta Migranti. Da noi i ‘no vax’, nei Paesi poveri si invoca il ‘sì vax’

Oltre 100 paesi, guidati da Sudafrica e India, col sostegno degli Stati Uniti, di premi Nobel, capi di stato e di governo chiedono di sospendere i diritti di proprietà intellettuale sui vaccini covid. In dicembre, il vertice del WTO affronterà di nuovo il problema. Intanto Pfizer, BioNTech e Moderna fanno profitti per 65 mila dollari al minuto, dando il vaccino ai Paesi ricchi e solo l’ 1% ai Paesi poveri dove il 98% della popolazione resta scoperta e muore.

E‘ la denuncia lanciata da Oxfam e EMERGENCY, membri della People’s Vaccine Alliance, sulla base dei dati forniti dalle stesse aziende.

“È vergognoso che un pugno di aziende stia guadagnando milioni di dollari all’ora, mentre appena il 2% della popolazione dei paesi a basso reddito ha ricevuto un ciclo vaccinale completo. – hanno detto Sara Albiani, policy advisor sulla salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, Presidente di Emergency – Pfizer, BioNTech e Moderna continuano a sfruttare la loro posizione di monopolio, dando priorità ai contratti più redditizi con i Paesi ricchi, incuranti del fatto che restano tagliate fuori più di 500 milioni di persone dei Paesi poveri.”

Nonostante abbiano ricevuto oltre 8 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici, le 3 aziende continuano a rifiutarsi di condividere brevetti, tecnologie e know–how attraverso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con i produttori qualificati dei Paesi a basso e medio reddito.

Nel caso di Moderna, il rifiuto alla condivisione arriva nonostante le pressioni della Casa Bianca e le richieste dell’OMS affinché sia accelerato il piano per replicare il vaccino presso l’impianto mRNA dell’azienda in Sud Africa. 

Per l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, condividere i brevetti dei vaccini è “un’assurdità pericolosa”. Questa è la scusa infondata dietro cui le aziende farmaceutiche si nascondono per proteggere i loro profitti astronomici, grazie anche al fatto che i Governi dei Paesi ricchi consentono loro di tenere il monopolio, nonostante la gran parte della popolazione mondiale non sia vaccinata. Eppure, sarebbe proprio nell’interesse delle nazioni più ricche, che si sono accaparrate oltre il 90% delle dosi, consentire l’accesso ai vaccini ai Paesi a basso reddito e impedire lo sviluppo di nuove e sempre più aggressive varianti del virus. Mutazioni che, anno dopo anno, in Italia, Europa o negli Usa, possono rendere necessario lo sviluppo di nuovi vaccini, nuove campagne vaccinali di massa, ulteriori investimenti da parte dei sistemi sanitari, nonché l’estensione del locdown alla popolazione.

Oxfam ed EMERGENCY, con la People’s Vaccine Alliance, chiedono di sospendere immediatamente i diritti di proprietà intellettuale per vaccini covid , test e trattamenti, accettando la proposta di deroga all’accordo TRIPS, che regola i diritti di proprietà intellettuale, presentata più di un anno fa all’Organizzazione Mondiale del Commercio.  Ma le nazioni ricche, come Regno Unito e Germania, bloccano la proposta, anteponendo di fatto l’interesse delle aziende farmaceutiche alla salute delle persone. Anche il Governo italiano, nonostante le prese di posizioni del Parlamento che ha più volte chiesto di sostenere la proposta, non si è mai espresso a favore nelle sedi europee o multilaterali. 

Oxfam ed Emergency chiedono, in particolare, ai governi, compresi gli Stati Uniti e ai paesi dell’Unione Europea, di utilizzare tutti gli strumenti legali e politici per richiedere alle aziende farmaceutiche di condividere dati, know-how e tecnologia con le iniziative dell’OMS COVID-19 Technology Access Pool (C-TAP) e Hub per il trasferimento tecnologico mRNA in Sud Africa.

 

 

 

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