Sabato, 20 aprile 2024 - ore 18.31

Cremona Revisione della legge regionale del sistema sociosanitario lombardo

Le forze di maggioranza-di centrosinistra- hanno depositato un ordine del giorno relativo alla richiesta di una urgente riforma del sistema sociosanitario lombardo.

| Scritto da Redazione
Cremona Revisione della legge regionale del sistema sociosanitario lombardo

Cremona Revisione della legge regionale del sistema sociosanitario lombardo

 Le forze di maggioranza-di centrosinistra- hanno depositato un ordine del giorno relativo alla richiesta di una urgente riforma del sistema sociosanitario lombardo.

 L’ordine del giorno è stato firmato da Roberto Poli, Fabiola Barcellari, Francesco Ghelfi, Nicola Pini, Paola Ruggeri, Daniele Villani, Marco Loffi, Cinzia Marenzi, Riccardo Merli, Lapo Pasquetti.

Come noto la nostra regione e il nostro territorio in particolare sono stati violentemente colpiti dalla pandemia da coronavirus. L’emergenza sanitaria ha palesato tutti i limiti e le criticità del modello sociosanitario lombardo.

Un modello che presenta certamente punte di eccellenza nell’ambito di alcuni poli ospedalieri, in particolare centrati su Milano e sulle principali città, ma che ha mostrato gravi insufficienze nella gestione della pandemia, in quanto la sanità territoriale, di prevenzione e di prossimità è stata negli anni progressivamente indebolita e smantellata.

Il sistema sociosanitario lombardo con la legge regionale 23 del 2015 ha attuato un modello “sperimentale”, unico nel panorama italiano. La fase sperimentale è clamorosamente fallita. E proprio sul piano dell’integrazione tra settore sanitario, sociosanitario e sociale, che negli intenti era l’obiettivo principale della riforma.

Il Ministero della Salute il 16 dicembre 2020 ha formalmente invitato la Regione Lombardia a una revisione del sistema entro centoventi giorni.

Solo pochi giorni fa la Regione ha avviato l’iter in Commissione , ma ancora senza indirizzi chiari della Giunta.

Una riforma del sistema sociosanitario non può avvenire nelle segrete stanze delle forze di centrodestra che da sempre governano la Regione e il sistema sanitario lombardo con risultati che sono sotto agli occhi di tutti.

Serve un confronto ampio tra tutte le forze politiche, ma soprattutto con i territori, gli amministratori e gli operatori che lavorano sul campo.

Per questo l’ordine del giorno impegna i l Sindaco a rappresentare al Presidente della Regione l’avvio urgente di un confronto partecipato con i territori, per addivenire a un nuovo modello sociosanitario che parta da reinvestimenti sul personale, a integrazione tra ospedale e territorio  e tra sanitario e sociale, a innovazione strumentale e tecnologica con ammodernamento delle strutture, a investimenti su nuovi presidi territoriali sociosanitari vicini ai cittadini con potenziamento delle attività di prevenzione, di igiene pubblica e di medicina della comunità

Le considerazioni che portiamo non sono solo espressione di una sensibilità politica di parte ma sono valutazioni che la stessa Agenzia Nazionale Nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas), ente tecnico e terzo, ha avanzato e circostanziato. Ma dalle stesse fila del centrodestra emerge la consapevolezza di un fallimento del sistema e della necessità di una profonda revisione.

E poiché la sanità è un bene pubblico, chiediamo con forza che la riforma sia partecipata e condivisa e che segua direttrici chiare a partire dalla centralità del sistema pubblico, con le opportune rivisitazioni del ruolo del privato, e a partire da un nuovo modello di governance che deve coinvolgere le rappresentanze locali nella pianificazione territoriali, in un ruolo decisionale attivo e non meramente consultivo e di facciata.

 

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