Misure concrete, importanti per il rilancio dell’economia e soprattutto dell’edilizia, che vanno a favore del lavoro, del risparmio delle famiglie e della tutela dell’ambiente: sono le norme inserite nel c.d. “decreto eco-bonus”e approvate definitivamente dal Parlamento, con ulteriori miglioramenti.
Ecco le misure principali:
- detrazioni d’imposta del 65% per interventi di riqualificazione energetica degli edifici fino al 31 dicembre 2013. Per le spese riferite ai condomini, l’incentivo è prorogato sino al 30 giugno 2014;
- oltre agli interventi previsti dalla normativa in vigore, le detrazioni del 65% spettano anche per l’adeguamento antisismico sugli edifici che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità;
- proroga al 31 dicembre 2013 della detrazione del 50% (anziché del 36%) per interventi di ristrutturazione edilizia con la conferma del limite massimo di spesa di 96.000 Euro (anziché di 48.000 Euro);
- detrazione d’imposta del 50% per spese relative all’acquisto di mobili, grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ e forni di classe A, a favore dei contribuenti che fruiscono della detrazione per ristrutturazione edilizia e per un ammontare complessivo non superiore a 10.000 Euro;
- impegno a rendere strutturale le misure per il miglioramento, l’adeguamento antisismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, agevolando ulteriori interventi rispetto a quelli già previsti: installazione di impianti di depurazione delle acque da contaminazione da arsenico; schermature solari, micro-cogenerazione e micro-trigenerazione; efficientamento idrico; sostituzione delle coperture di amianto degli edifici.
Il provvedimento del Governo, convertito ieri in legge, è probabilmente, insieme allo “sblocca-pagamenti”, quello destinato ad avere gli impatti più visibili e più apprezzabili, perché si innesta su una misura già sperimentata introdotta dal Governo Prodi nel 2007 che ha mostrato in questi anni ottimi risultati (1.400.000 interventi, 17 miliardi di euro di investimenti attivati, 50 mila occupati indotti nel settore edile e in quello dell'impiantistica collegata all'efficienza energetica), perché offre un sostegno reale a settori che sono fra i più colpiti dalla crisi, perché produce risparmi significativi per la spesa delle famiglie e perché non si limita ad un sostegno congiunturale, ma opera in profondità sulle nuove e necessarie strategie per il futuro dell'abitare in Italia, e cioè: ristrutturazione e riuso; stop al consumo di suolo; materiali e tecnologie per contenere i consumi energetici.
Cinzia Fontana, deputata PD
