I dati Movimprese al secondo quadrimestre dell'anno confermano il trend in calo della compagine imprenditoriale lodigiana. LE IMPRESE ATTIVE SI FERMANO A QUOTA 15.219, il valore più basso registrato da giugno 2005. Il valore tendenziale rispetto al giugno 2013 registra un -2,39%, PARI A -373 UNITÀ, accompagnato da una lieve riduzione rispetto al primo trimestre dell'anno (-0,22% corrispondente a -34 unità). Dal punto di vista settoriale, la riduzione tocca quasi la metà delle categorie, con il PRIMATO NEGATIVO DELLE COSTRUZIONI, che contano ben 129 posizioni in meno (-3,76%). Seguono le Attività professionali, scientifiche e tecniche (-63 unità, pari a -12,60%). In riduzione anche il Commercio (-57 posizioni pari a -1,54%), il settore Agricolo (-41 unità, pari a -2,89%), le Attività Immobiliari (-37 pari a -3,69%) e le Attività manifatturiere (-35 posizioni, pari a -2,16%). Si riscontrano invece variazioni positive nei Servizi di informazione e comunicazione (+21 unità, pari a +7,45%), nella Sanità e Assistenza Sociale (+14, pari a +13,21%).
Per quanto riguarda le forme giuridiche, si rileva una particolare accentuazione negativa per le imprese individuali (-250, pari a -2,66%) e per le Società di persone (-104, pari a -3,27%).
L'analisi dei flussi di Iscrizioni e Cessazioni mette in luce un tasso di crescita al secondo trimestre di segno positivo, seppur prossimo allo zero (+0,20%), dello stesso tenore di quello complessivo, al netto delle cessazioni non d'ufficio (+0,13%). In termini assoluti, il saldo è favorevole per 34 posizioni, rispetto a 247 nuove iscrizioni e 224 cessazioni.
Riguardo ai dati delle altre province lombarde, sia nel confronto tendenziale che congiunturale, si osserva un calo generalizzato delle imprese attive per tutti i territori, con valori più attenuati rispetto a Lodi. A Milano e Monza Brianza si rilevano variazioni positive delle imprese attive (+0,71% e +0,47%); in Lombardia l'indicatore è di
+0,42%, mentre a livello nazionale è di -0,79%. Anche sui tassi di crescita (i saldi) il dato medio lombardo è migliore con un +0,62% e quello nazionale è +0,59%. Il 37% delle imprese locali, rappresentato da 5.658 aziende attive, è iscritto all'Albo Artigiani. Questo sottoinsieme ha subito un'erosione di 124 unità dal secondo trimestre 2013 (-2,14%) e di 53 unità dal marzo scorso (-0,93%).
Sul dato ha inciso in misura preponderante la riduzione nelle Costruzioni, che rappresenta il 48% dell'artigianato locale. Tale settore ha perso 106 posizioni dallo scorso anno (-3,76%), seguito dalle Attività manifatturiere (-30 unità, pari a -2,80%). Il tasso di crescita trimestrale è nullo e pari a -0,09%. Nel confronto con le altre province lombarde si registrano variazioni temporali negative delle imprese attive, anche se più contenute, accompagnati da tassi di crescita pressoché nulli.
"La crisi pesa ancora sulla vitalità del sistema produttivo italiano e lodigiano in particolare. Siamo in un momento delicato in cui bisogna prestare la massima attenzione alle politiche che possono contribuire a penalizzare i progetti di vita di imprese che hanno bisogno di essere accompagnate, sostenute e favorite. Il governo sta affrontando la grande sfida delle riforme per far ripartire il Paese e deve concentrarsi sulle giuste scelte che favoriscano lo sviluppo e tra queste si annovera anche la riforma delle Camere di Commercio. Ritengo quanto mai opportuno che il governo riformi in maniera consistente il sistema della pubblica amministrazione in generale con scelte che portino a migliorarne l'efficienza e a semplificarne l'apparato intervenendo pure nel delicato tema di centralizzazione di alcune funzioni" commenta Alessandro Zucchetti, Presidente della Camera di Commercio di Lodi.
Fonte: Camera di Commercio Lodi
