CON I DERIVATI NON VEDREMO LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL!
Il 2012 è stato negativo, ancora recessione, tanta disoccupazione, creata tanta povertà. Il 2013 non sarà migliore. Le politiche di austerità mescolate alle riforme di pensioni e lavoro formano un miscuglio letale per la popolazione che vive di prestazioni.
Chi perde il lavoro, chi non riesce a mangiare, chi non può curarsi perché il sistema sanitario è in corso di smantellamento.
Bisogna liberarsi del tunnel e per riuscirci deve essere abbattuta la DITTATURA FINANZIARIA dei prodotti derivati e degli istituti che ne spargono i veleni per tutta la nostra Italia. La politica di preferire la speculazione alla produzione di beni e servizi sta portando alla deindustrializzazione italiana che non viene irrorata della necessaria liquidità. Il denaro è importante e chi lo presta è giusto che venga remunerato , ma non è con le bolle , con il denaro virtuale che si risolvono i problemi. Non dimenticando neppure il superpieno di tasse ad imprese e persone fisiche che come un macigno pesano su chi non è più in grado di sostenerle. Esse prima hanno eroso i margini d’impresa e adesso le rendono non competitive. Il debito pubblico doveva essere curato con massicci tagli alle spese comprimibili ( auto blu, vitalizi, pensioni d’oro, spese militari, stipendi pubblica amministrazioni non in media europea) e non tagliando le piante da frutto dell’industria e della ricerca pregiudicando il futuro economico del paese e dei giovani .
È necessario salvare l'Italia con tre provvedimenti, atti a diminuire le imposte :
1) staccando la spina alla finanza d'assalto ( organismi che vogliono vivere agiatamente alle spalle del risparmio o aumentando a sproposito i prezzi di materie prime e non ). Con leggi e regole si escludano dal mercato italiano i derivati, le vendite allo scoperto dei titoli, il trading ad alta frequenza; (tornando a regole di mercato per la produzione effettiva di ricchezza );
2) eradicando l'evasione fiscale (con obbligo di detenzione degli scontrini e delle fatture da parte delle persone fisiche e il pagamento elettronico per importi superiori ai 250 euro, altro che “Serpico”;
3) immettendo immobili e terreni di proprietà dello Stato in un Fondo. Il valore totale diviso in quote da immettere immediatamente nel mercato ( magari utilizzandole per pagare gli arretrati dovuti alle imprese per forniture e servizi). Per renderle maggiormente appetibili garantendo il capitale per un paio d’anni e un saggio di interesse del 3-4% dal momento del possesso . Le vendite dirette di questi beni, invece, nel 90% diventano vendite a saldo( ricordando le esperienze del recente passato).
Ringrazio anticipatamente per una eventuale risposta.
Orlando MASIERO
Derivati.Non vedremo la luce | O.Masiero
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