Domenica, 28 aprile 2024 - ore 19.46

Di Stefano e Berardi incontrano gli elettori di Cremona

| Scritto da Redazione
Di Stefano e Berardi incontrano gli elettori di Cremona

Si è tenuto pranzo-caffé politico tenutosi domenica 17febbraio a Cremona con Andrea DI STEFANO ispiratore e portavoce della lista
Per un'altra Lombardia - ETICO A SINISTRA.
Ad accogliere Andrea Di Stefano c'erano la candidata provinciale Francesca Berardi e diverse decine di
cittadini e simpatizzanti della lista Etico a Sinistra. Al giornalista
esperto di economia e finanza etica sono state poste diverse domande dai
partecipanti, domande a cui Andrea di Stefano ha saputo rispondere in modo
esauriente con competenza e affabilità, toccando i principali punti del
programma di Etico a Sinistra e del candidato presidente Ambrosoli. Nel
pomeriggio Andrea di Stefano ha proseguito il suo giro per le province
lombarde portandosi a Mantova.
Certa dell'attenzione che vorrete dedicare all'importante e "succoso"
appuntamento politico porgo distinti saluti
Francesca Berardi
candidata a Cremona per la lista ETICO A SINISTRA

Un Di Stefano come sempre riflessivo e molto sicuro delle proposte di “Etico a Sinistra” ha risposto al fuoco di fila di domande proveniente dalle persone intervenute al “caffè politico” di domenica 17 febbraio a Cremona presso il ristorante “Al Beccofino”. Di Stefano ha subito evidenziato, sollecitato da una cittadina, i punti qualificanti del programma di Etico a Sinistra che essendo pienamente riscontrati anche in quello di Ambrosoli hanno reso possibile l’alleanza con il centro-sinistra:
- legalità come tratto distintivo della nuova amministrazione. I lombardi devono percepire netto il cambio di atteggiamento rispetto all’era formigoniana, conclusasi giustamente nello scoppiare di una valanga di inchieste. Particolare attenzione si vuol porre al sistema degli appalti, che verrà rivisto totalmente allontanandosi dalle gare al massimo ribasso e creando un elenco rigidamente controllato di aziende che dovranno dimostrare di avere le carte in regola per poter lavorare con la Regione, il tutto anche per stroncare l’infiltrazione mafiosa nei lavori pubblici e il clientelismo che negli anni formigoniani ha avuto campo libero;
- stop al consumo di suolo e inversione delle priorità verso un piano strategico di manutenzione del territorio (che è una risorsa, un volano economico e non un costo), con una revisione completa e profonda delle “grandi opere” che sinora sono servite soprattutto al privato a mettere le mani sui soldi di tutti. Parola d’ordine: sostenibilità, ma non solo economica, anche ambientale, umana, lavorativa, insomma a tutto campo;
- reddito minimo garantito regionale, che è ampiamente finanziabile e potrà costituire un aiuto fondamentale per le 300-400mila persone più povere e disagiate. Andrà gestito dai comuni in base a regole regionali, invertendo anche qui una brutta abitudine della Regione, che nonostante le fandonie leghiste in questi anni ha accentrato enormemente funzioni e risorse invece di responsabilizzare i territori. Questo reddito minimo andrà accompagnato da un forte impegno nel ramo della formazione, coinvolgendo tutte le realtà capaci di produrre lavoro.
Di Stefano ha poi smentito i dubbi avanzati da alcuni riguardo all’autostrada Cremona-Mantova: l’opera non si farà, Ambrosoli ha preso impegno chiaro in questo senso. Anche tutte le altre infrastrutture in corso e in progetto andranno ripensate da capo a piedi valutando seriamente costi, benefici, danni ambientali, risorse economiche, decidendo solo in base a queste valutazioni cosa vale la pena di portare a termine e come. Verrà soprattutto messo in discussione il sistema messo in piedi in questi anni che ha visto in CAL e Infrastrutture Lombarde i due perni (ormai prossimi al collasso) sui quali ruotava l’intero mondo delle infrastrutture regionali. Idem dicasi per le attività di stoccaggio di gas, del tutto sovradimensionate rispetto alle necessità regionali e che presentano seri rischi per l’ambiente e le comunità.
Profonda revisione (o eliminazione) è prevista anche del sistema della dote-scuola, a cui si affiancherà finalmente una vasta opera di riassesto degli edifici scolastici.
Le risorse finanziarie per tutto questo non mancano: dal fondo “a disposizione” della presidenza della Regione ai fondi europei scandalosamente non utilizzati (alla faccia dell’efficienza formigoniana) ai fiumi di denaro spesi in consulenze discutibili (ad esempio del settore informatico) alla revisione della sproporzionata e costosa rete di sedi della Regione Lombardia all’estero (guarda caso spesso in “territori di interesse” della Compagnia delle Opere).

 

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