Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 07.55

Diciamo la verità, è morto un barbone, un disgraziato | G.Carnevali

Un senzatetto, uno che non vale un c….! Vabbè !!

| Scritto da Redazione
 Diciamo la verità, è morto un barbone, un disgraziato | G.Carnevali

Il freddo è appena iniziato e già si contano a decine i barboni morti per ipotermia. BUON ANNO Gianni Carlo, BUON ANNO, ma in questo modo come si fa ad augurare davvero un ANNO…”BUONO”?  Mi sono documentato e sai quanti barboni senza tetto siano deceduti in questi ultimi anni? Sai quanti se ne contano? Oltre “quattrocentosettanta” (470), hai capito bene, e l’elenco è ancora da aggiornare. Nomi, persone senza dimora, uno per uno, morte per le strade delle nostre città e perché nessuno li aveva soccorsi in tempo e perché non avevano trovato posto dove potersi riparare dal freddo e perché a nessuno gliene è importato meno di niente. Capisci tutti questi perché, perché…appunto PERCHE’? Pallino (toh, te lo invento) il primo nome. Se vuoi anche il secondo di nome Pinco. E poi altri sette, otto, tanti, troppi. Anche bambini e ragazzi rom, sulle strade. E chi nel rogo di una fatiscente roulotte a tentare di riscaldarsi dal freddo, chi sotto gli androni delle stazioni ferroviarie. Non è accettabile tutto questo. Personalmente, credimi, ne ho visti di senza tetto dormire nelle stazioni ferroviarie sia di Milano che di Roma. Anche questa è memoria, sai, anche questi disperati vanno ricordati. Oppure tacciamo anche i loro nomi? Te la ricordi Modesta, una donna che viveva in strada e che più di venti anni fa si sentì male alla Stazione Termini? Sono andato alla trafila sai. Senti senti che aberrante storia la sua, che vigliaccata, che schifo di società. L’ambulanza arriva chiamata da qualcuno. La povera donna stava male. Da tempo viveva al freddo e al gelo nelle strade, sotto i portici. Ma poi una volta arrivata l’ambulanza non seppero cosa fare. Era sporca, aveva i pidocchi, sbavava, puzzava, nessuno la volle toccare, quella povera donna, Modesta. E in attesa di decidere la cosa migliore…lei è morta. Da allora è diventata come la “patrona” di chi vive per strada. Lo sai che è diventata anche memoria degli altri, di chi non ce l’ha fatta, come lei? Memoria di una città dove per alcuni è troppo difficile vivere. Lo si capisce meglio in questi giorni di gelate e di precipitazioni nevose, morti quasi annunciate, previste, prevedibili….punto e basta. E’ gente quella che si veste di “mille” cappottoni, cappelli di lana, usa carrelli per portare le borse di plastica, tutta la loro casa e tutta la loro vita in un sacchetto, in una borsa. Vedi Gianni Carlo, un barbone nasce spontaneamente, così, da un giorno all’altro, senza una valida ragione. Forse! Quanti di noi (io credo tutti!) li abbiamo guardati in fretta, di sfuggita, ritirando subito lo sguardo…quei senza tetto? Magari avremmo voluto fissare maggiormente il nostro sguardo su immagini più compiacenti, più edulcorate, sicuramente più false, perché la verità, la cruda realtà ci spaventa, ci turba, deturpa il paesaggio, il “nostro” bel paesaggio di “morti di ideali”!  Ci complica la vita il senzatetto. Ci fa sentire in colpa il senzatetto, soprattutto oggi. Ma che futuro può vantare un mondo che non s’accorge del prossimo? Un mondo che corre, corre, corre…e poi? E chiudo. Ma perché non li obbligano, perché non li costringono, con le buone o con le cattive, ad accettare un riparo, un aiuto, un conforto? E’ una scelta di vita la loro oppure…SONO DIVENUTI TALMENTE NUMEROSI QUEI SENZA TETTO CHE SONO DIVENUTE INSUFFICIENTI ANCHE LE STRUTTURE CHE AVREBBERO DOVUTI OSPITARLI? Vuoi la mia di risposta oppure già la conosci? Ed allora auspichiamoci seriamente che la nostra Amministrazione cittadina si prodighi con ogni mezzo e con tutta la forza di volontà di cui è capace affinchè tutto ciò, almeno da noi, miseramente non accada. Sai, ce l’avremmo sulla coscienza TUTTI!

Giorgino  Carnevali ( Cremona)                

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