Il Pronto Soccorso rappresenta il fisiologico anello di congiunzione tra sanità del territorio e sanità ospedaliera, in un continuum di azioni e di presa in carico; Gruppo consiliare Partito Democratico di Cremona
- che il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cremona deve spesso sopperire alla mancata fruizione e ai pochi mezzi delle reti territoriali, venendo così sovraccaricato di un lavoro che potrebbe essere altrimenti adeguatamente svolto sul territorio;
- che, a ragion di logica, l’eccesso di lavoro dovrebbe essere fronteggiato con maggiori risorse in termini di personale umano e di organizzazione strutturale;
- che a Cremona il processo di modernizzazione dell'Area di Pronto Soccorso e Urgenza è in atto da alcuni anni: sono stati infatti creati un’area per l'urgenza (“sala open”), un ambulatorio per pazienti con codici di urgenza differita con risoluzione ambulatoriale, un’area di degenza breve; è inoltre in atto il lavoro dei volontari dell’Associazione “Siamo Noi”, con ruolo di accompagnamento e di indirizzo del paziente in sala triage; il rinnovamento del Pronto Soccorso sta avvenendo però senza che siano stati individuati percorsi specifici intraospedalieri dedicati per l’urgenza;
- che al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cremona esistono delle evidenti carenze strutturali e logistiche: in particolare, la strutturazione in verticale dell’ospedale (secondo una logica ormai datata) impedisce l’organizzazione di un dipartimento funzionale di emergenza; non esiste una “radiologia d’urgenza” (ossia a diretto contatto ed esclusivo rapporto con il Pronto Soccorso), per cui i pazienti devono essere trasportati in ascensore non solo per poter accedere alle visite specialistiche, ma anche per eseguire gli esami radiologici; l’accesso al Pronto Soccorso, la cosiddetta “area triage”, risulta unico per pazienti che accedono con mezzi propri e pazienti che accedono in ambulanza: in questo senso, un accesso separato limiterebbe la promiscuità e la vicinanza fra patologie potenzialmente contagiose, dall’influenza fino all’Ebola;
- che le carenze strutturali e logistiche inducono talvolta a screditare anche il lavoro che lì vi si svolge, come a volte accade sulla stampa locale;
- che la riorganizzazione dell’Ospedale di Cremona per “intensità di cura” ha comportato una notevole riduzione dei posti letto nei reparti, aumentando l’attività dei ricoveri programmati e riducendo pertanto i posti disponibili per i ricoveri urgenti. Questo comporta una maggiore attesa per il paziente urgente che deve essere ricoverato;
-anche allo scopo di riservare un numero maggiore di posti letto ai ricoveri urgenti è stato creato un nuovo reparto, la Medicina d’Urgenza; questa però, oltre ad avere delle specifiche competenze, non può in ogni caso sopperire con i suoi 20 posti letto alla riduzione di circa 200 posti letto ospedalieri;
- che, come avviene in Paesi in cui esiste da anni la Specializzazione in Medicina d’Urgenza, il Dipartimento di Emergenza e Urgenza non deve più essere considerato un luogo di smistamento per l’accesso ai reparti ospedalieri o alle visite specialistiche (come viene a volte considerato ancora oggi), ma un luogo in cui avviene la presa in carico, la stabilizzazione, la cura di persone affette da patologie urgenti o emergenti, oltre che svolgere funzione di appropriatezza del ricovero del paziente acuto.
I proponenti l’odg chiedono al Sindaco ed alla Giunta ‘di iniziare una riflessione con gli organi dirigenti dell’ospedale di Cremona sull’organizzazione interna del percorso dell’urgenza: quali siano i rapporti funzionali nella presa in carico del paziente urgente tra Pronto Soccorso, medici specialisti dedicati, Radiologia d’urgenza, disponibilità di posti letto per acuti’.
In allegato l’intero odg