Mercoledì, 01 maggio 2024 - ore 15.24

Dissesto idrogeologico. Fanco Bordo (sel) interviene alla Camera

E’ necessario attivarsi in sede europea affinché vengano scorporati dai saldi di finanza pubblica relativi al rispetto del Patto di stabilità.

| Scritto da Redazione
Dissesto idrogeologico. Fanco Bordo (sel)  interviene alla Camera

Oggi pomeriggio sono intervenuto in aula alla Camera dei Deputati nell'ambito della discussione sulla mozione Giorgetti per far si che le spese inerenti le misure per il risanamento dal dissesto idrogeologico siano escluse dai vincoli del patto di stabilità. Sinistra Ecologia Libertà chiede al Governo di: attivarsi in sede europea affinché vengano scorporati dai saldi di finanza pubblica relativi al rispetto del Patto di stabilità e crescita, delle risorse stanziate per il contrasto al dissesto idrogeologico; a prevedere comunque, già in sede di predisposizione del Documento di economia e finanza 2014, che l’utilizzo delle risorse proprie e delle risorse provenienti dallo Stato, da parte di regioni ed enti locali per interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico, venga escluso dal saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto del Patto di stabilità interno, dando eventualmente priorità agli interventi sulle aree a più elevato rischio; ad avviare conseguentemente un Piano pluriennale per la difesa del suolo nel nostro Paese, quale principale “grande opera” infrastrutturale in grado non solamente di mettere in sicurezza il nostro fragile territorio, ma di attivare migliaia di cantieri distribuiti sul territorio, con evidenti ricadute importanti dal punto di vista economico e occupazionale; a prevedere l’esclusione automatica dal patto di stabilità interno, senza la necessaria approvazione di una specifica norma di legge come attualmente previsto, delle spese sostenute dai comuni a valere su risorse proprie o su donazioni di terzi, in relazione a eventi calamitosi in seguito ai quali è stato deliberato lo stato di emergenza.

Consideriamo questi interventi come indispensabili ed urgenti data la situazione descritta plasticamente in questi numeri: il 68,9% dei comuni italiani è a forte rischio idrogeologico, 6 milioni di cittadini vivono in are del Paese considerate molto rischiose e 22 milioni di cittadini in aree mediamente rischiose; sono 6251 le scuole e 547 gli ospedali che sorgono su terreni non sicuri.

Ogni giorno in Italia vengono edificati 668 ettari di terra, un’area equivalente a 96 campi di calcio. Nel corso di 10 anni l’edilizia ha consumato 244 mila ettari di terreno, il più delle volte sottratti all’agricoltura che è il vero presidio del territorio, dei beni pubblici ambientali e paesaggistici.

Il piano contro il dissesto idrogeologico del 2010 prospettava 1365 azioni per una spesa di 4,1 miliardi di euro; nel 2011 si è saliti a 2519 azioni per 5,7 miliardi di euro, nel 2012 a 2949 per 6,8 miliardi di euro, nel 2013 a 3342 per 7,4 miliardi di euro e l’aggiornamento al corrente anno porta la cifra di 3383 interventi per un valore di quasi 8 miliardi di euro.

On. Franco Bordo (sel)

Cremona 

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