L’Europa ci chiede di piantare tre miliardi di alberi in più e la destra insorge| Gian Carlo Storti
Studiare l’avversario per capire dove dobbiamo andare noi. Era questo un vecchio detto che ogni tanto la mia nonna mi tirava fuori nel suo dialetto.
Vi invito quindi a leggere la prima pagina di Libero di domenica 18 agosto. Più chiara di così non si può. Dalla lettura sappiamo esattamente quello che dobbiamo fare e cioè il contrario di ciò che loro scrivono.
Mi chiedo ma si può essere così ‘sciocchi’?
Impossibile che non abbiamo ancora capito che per cercare di ripristinare le condizioni climatiche ‘normali’ una delle ricette è quella proprio di ripiantare alberi?
Ma si fanno che dite. Come non capire. L’Europa non da ‘ diktat verdi’ ma direttive che hanno lo scopo di ripristinare condizioni di vita più umane.
Lo sappiamo bene noi a Cremona, città posta nella pianura padana, che occupa il podio dell’inquinamento ( 1°,2° o 3° posto non importata).
Ma questi stanno sempre in ufficio con l’aria condizionata a manetta? Forse sì.
E sufficiente andare in giro alle tre del pomeriggio e passeggiare prima in un viale alberato e poi camminare su una strada senza piante ( es Viale Trento Trieste e Via Dante) . La differenza di temperatura percepita è almeno di 8-10 gradi superiore a quella che sentiamo dove ci sono gli alberi.
Cremona sta facendo passi da gigante. Ma dobbiamo fare di più. Nella cerchia cittadina sono stati tagliati ( negli anni) circa 1500 piante per fare posto ai parcheggi delle auto. Bè si si tratta di ripristinare questi bei viali alberati che abbasseranno la temperatura almeno dove ci sono.
Per fortuna che abito in periferia ed nel piccolo giardino abbiamo diversi alberi . Orbene i miei amici , che vivono in centro città , hanno notato che la differenza di temperatura è di almeno 5-7 gradi in meno, non di giorno ma di sera.
Quindi sappiamo cosa dire e fare.
Adelante
Gian Carlo Storti
Cremona 18 agosto 2024