Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 21.56

Ex Province. Ma dove si va a finire ? | G.Azzoni

Le ex province o aree vaste rimangano necessarie per diversi compiti, forse più o meno quelli attribuiti con la recente riforma del titolo V.

| Scritto da Redazione
Ex Province. Ma dove si va  a finire ? | G.Azzoni

Signor direttore, le mie passate esperienze di pubblico amministratore, mi fanno sembrare del tutto inadeguati i dibattiti e le reazioni rispetto a quanto stanno denunciando molte ex province ora ‘aree vaste’. A partire dalla nostra. Penosi tagli con ricadute su parti deboli della comunità, sull’ambiente, su servizi primari (strade e scuole…). Difficoltà a mantenere impegni qualificanti, come quelli dei corsi universitari distaccati(quanti anni e fatiche per averli!). Ansiosa attesa dei dipendenti circa il proprio futuro. Ce n’è a sufficienza per non dormire la notte per qualcuno, come il presidente Vezzini chiamato a… portare la croce ed a gridare al deserto un paventato default, cioè fallimento. Il che dovrebbe suscitare una qualche preoccupazione sociale. Una riforma come questa doveva prevedere una concertazione perché tra i soggetti coinvolti venisse chiarito chi, quando come e per che cosa avrebbe sostituito le ex province nelle materie che non rimanevano all’«area vasta» ed i conseguenti eventuali spostamenti delle risorse umane e finanziarie. Anche questo è un esempio che dire ‘riforma ’ può voler dire tutto o niente. Fare davvero una riforma esige confrontarsi e dare soluzioni valide (...). Spero cessi presto l’attuale procedere alla… spera in Dio. Mi sembra poi che per modificare l’impianto del titolo V della Costituzione (Regioni, Province, Comuni) sarebbe importante guardare al quadro complessivo. Salvaguardare e rafforzare i poteri locali e la partecipazione dei cittadini (anche procurando che i Comuni abbiano dimensioni adeguate ai compiti oggi da adempiere). Sull’altro versante ‘far dimagrire’ le Regioni rafforzandone le funzioni legislative ma limitando quelle amministrative, così come prevedevano i costituenti e come prevede la sussidiarietà. Cioè potere di legiferare nelle materie previste, ma meno facoltà a discrezione di assessori e della burocrazia, meno costi ed opacità, più deleghe ai poteri locali. Mi pare, infine, che le ex province o aree vaste (più o meno razionalizzate territorialmente ed a parte le aree metropolitane), rimangano necessarie per diversi compiti, forse più o meno quelli attribuiti con la recente riforma del titolo V. (...)

Giuseppe Azzoni (Cremona)

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