Domenica, 28 aprile 2024 - ore 02.34

Expo 2015, il M5S propone: "Recuperiamo le cascine urbane"

| Scritto da Redazione
Expo 2015, il M5S propone:

Nei giorni scorsi il M5S ha esposto le ragioni per cui era e rimane contrario alla realizzazione di Expo a Milano. Poiché nessun altro partito ha condiviso questa posizione, appare al momento improbabile che si riesca effettivamente a impedire lo svolgimento della manifestazione.

"A questo punto" dice la candidata alla presidenza Silvana Carcano "se non possiamo bloccare la manifestazione possiamo almeno cercare di limitare i danni facendo in modo che l'Expo serva davvero alla città e non solamente ai big delle costruzioni. Per questo appoggio la proposta, presentata dal candidato a 5 Stelle Renato Plati, di proporre agli Stati che parteciperanno a Expo di allestire il proprio padiglione in una delle 16 cascine esistenti nel territorio del Comune di Milano. Il Comune di Milano non ha infatti i fondi per ristrutturarle e il rischio concreto è che prima o poi finiscano anch'esse vittima della speculazione. Non ho dubbi che la Francia sarebbe orgogliosa di organizzare la propria presenza all'interno della cascina Linterno dove soggiornò Petrarca".

"Questa Expo doveva essere l'Expo della terra" dice Plati "e invece, poiché non è stata finora piantata neanche una pianta, sembra destinata a diventare l'Expo che ruba la terra per trasformarla in palazzine di cui non si conosce neanche la futura utilizzazione. Se invece si utilizzeranno le cascine, si otterrà da un lato il risultato di salvaguardare un bene che si sta perdendo e dall'altro di offrire ai Paesi espositori un ambito in cui possano davvero esprimere concretamente il tema della manifestazione: 'Nutrire il Pianeta'. Questo permetterà tra l'altro atutta la città di condividere e vivere l'esperienza di Expo, anziché solamente all'area di Rho".

Quella di utilizzare le cascine, anziché spargere nuovo cemento, è la traduzione pratica di una delle più importanti proposte del M5S per la regione Lombardia, la moratoria nelle costruzioni per bloccare il consumo di suolo nella regione più cementificata d'Italia.

"Solo a Milano sono 80.000 gli alloggi sfitti, senza contare i nuovi insediamenti in via di realizzazione come Porta Vittoria, Adriano, Santa Giulia, CityLife e gli immobili commerciali in crisi ormai da anni " -  sottolinea Silvana Carcano. "Oltre al danno derivante dal consumo di suolo, ai Lombardi spetta anche la beffa dovuta alla perdita di valore del bene più prezioso delle famiglie: la casa. Il primo risultato di questa frenesia costruttiva è di far diminuire il valore degli immobili comprati dai Lombardi con anni di sacrifici, a vantaggio esclusivo degli assessori che concedono le licenze edilizie e dei proprietari di terreni che moltiplicano il loro valore quando da agricoli vengono trasformati in edificabili".

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