Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 07.50

Facebook, strumento discutibile, che porta anche ai suicidi di Arnaldo De Porti

Vorrei esprimere un pensiero su Facebook, strumento informatico che, a mio modo di percepire le cose, fatte salve le eccezioni che pur esistono in qualsiasi contesto sociale, ha dei risvolti prevalentemente di profilo psichiatrico più che di natura comunicativa.

| Scritto da Redazione
Facebook, strumento discutibile, che porta anche ai suicidi di Arnaldo De Porti

Anch’io sono iscritto a Facebook anche se, ancor oggi non mi rendo conto attraverso quale contesto ciò sia avvenuto, contesto che, in ogni caso, è stato di natura casuale non conoscendo anche ora le modalità precise di approccio e di funzionamento di questo strumento..

In chiave psichiatrica-psichica o contesto similare io penso infatti che detto strumento costituisca appannaggio di persone a cui manca qualcosa, di persone insoddisfatte del loro stato personale tanto da dover far ricorso ad enunciazioni o altro che ben difficilmente sarebbero accettate da tutti per cui, chi utilizza facebook non fa altro che imporre il proprio pensiero su altri, scaricare le proprie ansie e quant’altro sulla collettività che, non sempre sarebbe disposta non dico ad ascoltare e tanto meno  anche ad accettare.

Io sarò anche un soggetto a cavallo di tre generazioni, quindi di idee non proprio  “last minute”, ma mi par di avere titolo e ragione per dire che a me non interessa un fico secco che il signor tal dei tale, spesso anche laureato,  oppure un politico di alto profilo, scrivano su Facebook che oggi hanno cucinato un…branzino ai ferri o rendano di pubblico dominio frasi ad effetto, forse per spolverare la saggezza degli altri,  sperando così che detta saggezza si rifletta su stessi,  allo scopo di apparire ciò che non sono.

D’accordo, questo strumento avrà anche dei risvolti positivi per socializzare più facilmente, ma se uno si prende la briga di leggere un po’ di post, di leggere di essere stato… taggato su Facebook, o essere stato riprodotto in situazioni  “osé” al punto da provocare suicidi come è successo in questi giorni, mi vien da pensare che a  quest’uno, ove non sia un vero “menefreghista”  (tanto per usare un eufemismo), debba soffrire di qualche serio complesso psicologico, alias carenza, a cui crede di sopperire imponendo la sua flebile personalità.

Sono certo di suscitare un vespaio trattando questo argomento, ma la cosa non mi preoccupa più di tanto, in quanto, da esperienza professionale giornalistica,  alcuni miei articoli in chiave nazionale, hanno prodotto anche 50.000 commenti.

Segno evidente che, quando succede questo, si mette il dito sulla piaga.

ARNALDO DE PORTI Feltre-Belluno

 

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