Egregio direttore, nei primi sei mesi del 2015 è emerso che 4.835 dipendenti pubblici hanno rubato o sperperato i soldi della collettività tra i quali spiccano funzionari, medici, politici, impiegati di primo livello di funzionari pubblici (dai ministeri alle Asl) sono costati ai contribuenti italiani la bellezza di 3 miliardi di Euro. Grazie all’incessante lavoro della guardia di Finanza si è scoperto che i disonesti nella pubblica amministrazione sono moltissimi, la sanità è al top per gli sperperi appalti gonfiati , si tratta comunque di una minima parte della voragine che ogni anno si abbatte sul bilancio pubblico, Il Codancos ha recentemente calcolato in 30 miliardi lo sperpero causato dagli acquisti di beni che superano i prezzi di mercato, citerò solo un esempio le decine di migliaia di stampanti comperate dalla pubblica amministrazione vengono pagate dal 60 al 70% in più rispetto al prezzo di mercato, possibile che nessuno controlli questo andazzo truffaldino , Cottarelli tentò di rendere più rigido il sistema Consip, ma come è noto dovette scontrarsi con le migliaia di centri di spesa che la facevano da padrone , incontrò il classico muro di gomma, i dirigenti gli fecero la guerra e Cottarelli preferì tornare negli Stati Uniti piuttosto che scontrarsi con dirigenti inamovibili, arroganti e neghittosi .
Mi domando e chiedo è mai possibile che nella pubblica amministrazione, nonostante sia ultra garantita non avendo mai provato il dramma della cassa di integrazione, o il licenziamento rispetto ai lavoratori del privato, nella pubblica amministrazione, non c’è mai un colpevole si gioca sempre allo scarica barile, e quando si riescono a scovarli i sindacati sovente fanno le barricate per proteggerli?
In definitiva pongo una semplice domanda, perché una volta appurato il reato ai danni dello stato e quindi nostro , perché non si licenziano gli impiegati o funzionari che rubano cosa hanno ti tanto speciale rispetto al comune cittadino per farla perennemente franca?
Elia Sciacca (Cremona)