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Geositi, Dellera (Sel): "I consiglieri provinciali prendano visione della mia denuncia"

| Scritto da Redazione
Geositi, Dellera (Sel):

Apprendo dalla stampa che i Consiglieri Provinciali Virgilio e Vailati, hanno protocollato un’importante quanto lodevole  interpellanza in merito alla deliberazione delle Giunta Provinciale che affida un incarico professionale esterno per la  riperimetrazione dei geositi all’interno del  Paianalto della Melotta.

Informo i consiglieri , attenti al problema, ma anche l’intero Consiglio Provinciale, che il sottoscritto a nome e per conto di Sinistra Ecologia Libertà, lo scorso due ottobre 2012, presentò un esposto alla procura della repubblica di Crema , circostanziando con documenti ufficiali, le gravi irregolarità, che gli uffici della Provincia di Cremona  hanno compiuto nel far approvare alla Regione Lombardia, l’inserimento nella revisione del piano cave provinciale  il  giacimento di argilla  denominato, a8,   posto all’interno del geosito,  Pianalto della Melotta.

Questo passaggio approvato dalla Regione Lombardia, nonostante leggi di interesse Comunitario Regionale, Provinciale e Comunale  lo tutelino.  Come conseguenza, sta portando ora la Provincia di Cremona  a richiedere modifiche al PTCP provinciale disconoscendo tutte le tutele in atto. Queste procedure, oltre ad aprire la via all’escavazione di oltre 4 milioni di m3 di argilla , si configura come un inutile spreco di danaro pubblico, avendo già , nell’attuale PTCP ,  la perimetrazione dei geositi come dimostrato nel nostro esposto, ed avendo al proprio interno personale altamente competente per affrontare progetti di pianificazione territoriale. A meno che la nuova perimetrazione , come pensiamo, non serva a togliere la tutela su di una specifica porzione  di territorio, quella della prevista cava , configurandosi  così come un favore ad “personam”.

Pertanto invito i consiglieri Provinciali,  qualora  fosse sfuggito,  a prendere nuovamente visione dell’esposto allegato per una più incisiva denuncia dei fatti.

Alvaro Dellera

Coordinatore SEL Crema e Cremasco.

 

 

Di seguito, la denuncia di Alvaro Dellera del 2 ottobre 2012

 

Alla procura della Repubblica di Crema

Oggetto: segnalazione di presunte irregolarità nella stesura della Revisione piano cave della provincia di Cremona; inserimento del Giacimento a8

Il sottoscritto, Alvaro Dellera, nato a Ricengo il 17 marzo 1952, residente a Crema, via Bacchetta 11 (tel 339 4165588), in qualità di responsabile del circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Crema, espone quanto di seguito riportato, affinché l’autorità competente valuti i fatti, prenda provvedimenti e assuma le iniziative che riterrà più opportune.

La revisione al piano cave della Provincia di Cremona, realizzata dalla stessa Provincia ed approvata con Deliberazione del Consiglio Regionale n. IX/435 del 17 aprile 2012, prevede l’individuazione di un giacimento a scopo estrattivo per il Settore merceologico “argilla”, denominato “giacimento a8”, collocato sul Pianalto della Melotta (o di Romanengo), nei Comuni di Ticengo, Soncino e Casaletto di Sopra. La superficie del giacimento è pari a 189,9 ha per un volume di 3.200.000 mc.

Nella scheda relativa si riporta altresì dell’esistenza dei seguenti vincoli: RER (Rete ecologica Regionale), corridoio primario ed elementi di 1° Livello; Pianalto della Melotta, in contesto agricolo naturalistico.

Si afferma poi nelle note: “Il confine Nord–Occidentale del giacimento ha carattere indicativo, in quanto la delimitazione esatta dello stesso potrà essere tracciata solo dopo necessaria modifica del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e dopo la perimetrazione del Geosito Pianalto della Melotta.

Si premette che l’individuazione del giacimento è una vera e propria attività di pianificazione prevista dalla Disciplina sulle cave (vedasi ad es. D.G.R. 8/11347 del 10.2.2010, punto 3.2.1 e allegato B) e costituisce un vincolo anche per le restanti pianificazioni. Si tratta quindi solo apparentemente di una mera “indicazione” perché, di fatto, darà l’avvio ad una futura attività estrattiva e questa indicazione inserita in delibera provinciale è comunque funzionale alla futura inclusione del giacimento individuato o di parte di esso in un ATE (Ambito Territoriale Estrattivo), cioè in una vera e propria escavazione.

Una delle più rimarchevoli singolarità di questo giacimento è quella di aver individuato una porzione di Pianalto appartenente ad un solo proprietario, cioè il cavatore che l’ha proposto. Le restanti parti di questa struttura geologica, esattamente analoghe come qualità del materiale, non sono state comprese e considerate per l’individuazione del giacimento.

Sono poi evidenti alcune forzature normative per consentire l’inserimento di questo giacimento.

Trattandosi di un atto di vera e propria pianificazione, questa individuazione di giacimento avrebbe dovuto essere sottoposta a Valutazione di incidenza ai sensi della DIR CEE 93/43 CEE, del DPR 357/’97 e della DGR 14106/’03.

Per evitare questa procedura obbligatoria invece, si è evitato di prevedere il giacimento in una prima stesura del Piano, è stato quindi redatto lo Studio di Incidenza su questa prima bozza, trasmettendola alla Regione per l’espressione della Valutazione.

Solo successivamente sono state accolte le “osservazioni” del cavatore (che richiedeva l’inserimento) e si è provveduto ad inserirle nell’ultima e definitiva stesura del Piano, senza trasmettere questa modifica ai preposti Uffici regionali ed evitando in tal modo la puntuale valutazione degli effetti che tale pianificazione produce sulla Rete europea Natura 2000.

Per la delicatezza di questo ambito, la valutazione di incidenza regionale effettuata sulla prima bozza di Piano, riportava già precise ed attente prescrizioni per tutte le cave che potevano interessare, per la loro prossimità, i due siti Natura 2000 collocati sul Pianalto (il SIC Naviglio di Melotta e il SIC Cave Danesi), tutelati da disposizioni comunitarie e nazionali che prevedono la puntuale valutazione di incidenza per tutte le azioni che possono comprometterne l’efficacia e la funzionalità.

Poiché lo studio è stato trasmesso ai preposti Uffici della Regione nel giugno 2010 mentre l’accoglimento dell’osservazione da parte della Provincia è successivo (luglio 2010), l’individuazione di questo giacimento è “sfuggita” alle valutazioni regionali.

Questa omissione è di particolare gravità poiché la Valutazione di incidenza relativa alla prima bozza di Piano, recava questa prescrizione: “Varianti e/o ulteriori aggiornamenti del Piano cave provinciale dovranno essere sottoposti a verifica di assogettabilità alla valutazione di incidenza” (Punto 20 del Decreto di valutazione di incidenza del Piano cave della Provincia di Cremona, prot n. 8142, del 16. 08. 2010).

Non si tiene inoltre in debita considerazione di una serie di ulteriori vincoli ambientali insistenti sull’area considerata, di seguito annotati.

a) Il Pianalto dove è stato individuato il giacimento è un “geosito” (vedasi “Conservazione del Patrimonio Geologico Italiano” supp. straordinario al bollettino regionale N° 6 dell'11 febbraio 2010 ppr Repertori) - Geosito N° 99 - di “interesse prevalente geomorfologico e paesistico” Pianalto della Melotta), tutelato dal Piano Territoriale regionale (PTR) ed individuato, all’art. 22, come elemento dove sono vietati “tutti gli interventi che possano alterarne e comprometterne l’integrità e la riconoscibilità causando sbancamenti o movimenti terra che modificano in modo permanente l’assetto geomorfologico…”; (una destinazione a cava risponde proprio ad una attività contraria a tale prescrizione!).

b) La precisa perimetrazione dei geositi di interesse regionale è demandata ai Piani territoriali di Coordinamento provinciale (PTCP) e il PTCP di Cremona già ne riporta i confini (comprensivi della porzione destinata a giacimento e a futura escavazione).

c) Inoltre, anche il Piano territoriale di Coordinamento provinciale dispone precisi divieti per questa porzione territoriale (art.16, punto 1) e ne vieta le escavazioni nel settore posto a sud della SP 44 (dove ora è stato collocato il giacimento), con efficacia prescrittiva e prevalente sugli atti di ogni altro strumento di pianificazione, anche provinciale (art. 42).

Trattasi di una situazione connotata da incertezza quanto alla legittimazione, poiché  la procedura generale seguita mostra evidenti forzature e omissioni rispetto al quadro normativo di riferimento, che produce una lesione attuale e concreta di valori tutelati dalla Legge nell’interesse della collettività.

In conclusione:

si fa notare che al fine di agevolare e comunque consentire l’attività estrattiva con l’individuazione di un giacimento destinato all’apertura di una cava di argilla della potenzialità di (3.200.000) tremilioniduecentomila mc, la provincia di Cremona ha pianificato, trasmesso alla Regione Lombardia e ottenuto l’approvazione della revisione del piano cave, nella quale è previsto un “giacimento” che consentirà, nel breve, l’apertura di un’ attività estrattiva su di una vasta area (189,9 ha), nonostante queste superfici siano censite attualmente come geosito di interesse paesistico e geomorfologico, già definito ai sensi di legge nella sua precisa delimitazione, dove queste attività sono vietate e senza sottoporre le procedure alla prescritta valutazione di incidenza rispetto a due SIC della rete europea natura 2000, in ambiti perciò tutelati da disposizioni comunitarie e statali, oltre che dalle stesse amministrazioni locali e Regionali come da note sopra citate.

Per perseguire tali finalità risulta siano persino stati rimossi dal loro ruolo dirigenti e funzionari ritenuti “ostili” a questa procedura.

Si fa notare come tale approvazione sia in netto contrasto con le vigenti tutele paesistico ambientali emanate da Enti pubblici e che favoriscono nettamente l’interesse privato a scapito dell’interesse pubblico.

Si resta a disposizione per qualsiasi chiarimento.

Cordiali saluti.

Crema, 2 ottobre 2012

Alvaro Dellera

via Bacchetta 11

Crema

Tel. (339-4165588)

Si allegano:

a)           estratto Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia del 18 maggio      2012- scheda giacimento a8 con relativa cartografia e norme tecniche       (aggiunta carta indicante la localizzazione dei SIC).

b)           D.G.R. 8/11347 del 10.2.2010, criteri per la redazione dei Piani Cave.

c)            Estratto Osservazioni al Piano Cave: Osservazione n. 30 per     inserimento giacimento.

d)           copia Valutazione di Incidenza regionale della revisione del piano Cave           della Provincia di Cremona.

e)           estratto DGR 7/14106 del 8.8.2003 “Modalità per valutazione di          incidenza”.

f)            Estratto normativa del Piano Territoriale Regionale (PTR).

g)           Estratto PTCP: Cartografia, perimetrazione Geosito “Pianalto di          Romanengo”.

h)                 Estratto PTCP: Normativa, artt. 16 e 42.

 

 

 

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