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Gerre Borghi finalmente servita dall'acquedotto comunale

| Scritto da Redazione
Gerre Borghi finalmente servita dall'acquedotto comunale

Con l’approvazione, da parte della Giunta comunale, di uno specifico accordo di programma tra l’Ufficio d’Ambito della Provincia di Cremona, AEM Cremona S.p.A. e il Comune di Cremona, è stato adempiuto l’ultimo atto formale per il collegamento della frazione di Gerre Borghi all’acquedotto comunale. Il costo dell’opera è di 259.000,00 euro. Il finanziamento dell’intervento è stato assicurato con il concorso finanziario dello Stato e della Regione Lombardia, nonché delle parti contraenti: Comune di Cremona, Ufficio d’Ambito della Provincia di Cremona ed A.E.M. Cremona S.p.A., incaricata dell’attuazione dell’intervento e titolare del servizio. AEM ha sostenuto gli oneri relativi alla realizzazione dell’intervento che sono riconosciuti a tariffa.

 

Le opere eseguite sono state illustrate questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal vice sindaco ed assessore all’Urbanistica Carlo Malvezzi e da Claudio Demicheli, assessore alle Periferie. “Come Amministrazione il nostro interesse non è rivolto solo a rendere più vivibile e bello il centro storico – ha dichiarato il vice sindaco Carlo Malvezzi – ma anche alle periferie, in particolare a quelle dove ci sono maggiori necessità di interventi. Grazie alla capacità di avere saputo individuare gli opportuni finanziamenti dello Stato e della regione, siamo riusciti, attraverso AEM, a realizzare questa importante opera a servizio di un borgo che ha mantenuto caratteristiche tipiche del nostro territorio, un luogo fatto da persone che hanno quasi sempre vissuto in quelle case. Averle dato loro la possibilità di utilizzare l’acquedotto comunale è un risultato importante”.

 

“Abbiamo mantenuto fede ad una promessa fatta all’inizio del nostro mandato - ha aggiunto l’assessore Claudio Demicheli – perché non ci sembrava giusto che una frazione, parte integrante del Comune di Cremona, non potesse usufruire dell’acquedotto comunale. Stiamo valutando come riuscire a portare anche il gas e realizzare il sistema fognario: la situazione economica è molto difficile e completare la rete dei servizi non sarà affatto semplice. In ogni caso staremo attenti ad intercettare eventuali finanziamenti.”

 

Piena soddisfazione per quest’opera è stata manifestata da Samuele Zanacchi e Angela Lombardelli, storici residenti di Gerre Borghi, presenti alla conferenza stampa, da sempre attivi nel chiedere per la loro frazione quei servizi indispensabili, come appunto l’acqua potabile, dai quali non si può prescindere nel XXI secolo in un contesto progredito come Cremona.

 

La frazione di Gerre Borghi non era servita dal pubblico acquedotto. I residenti sono infatti dotati di pozzi autonomi per l’approvvigionamento dell’acqua, dislocati in aree potenzialmente interessate da falde con concentrazioni di inquinanti oltre il limite di potabilità. L’intervento, che va a soddisfare l’esigenza avanzata da tempo dal centinaio di abitanti, solo in piccola parte già serviti da impianti di un altro gestore, migliora la qualità dell’acqua da utilizzare, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto sanitario. L’intervento ha visto la realizzazione di una rete di distribuzione di acqua potabile, comprese tutte le infrastrutture necessarie, per garantire qualità e continuità nell’erogazione del servizio acqua potabile.

La rete di distribuzione dell’acquedotto di Cremona nella zona sud est presenta una dorsale di 20 cm di diametro che, dipartendosi dalla condotta di via Giuseppina, percorre tutta via Battaglione, fino all’incrocio con la strada provinciale per Casalmaggiore. Qui prosegue, con un diametro di 10 cm, in via Bassa Casalmaggiore verso la frazione Ca’ Basse e prosegue fino al confine con il Comune di Bonemerse, a circa 300 metri dalla frazione Quattro Strade, per servire la cascina Tavernazze. Un altro ramo, di diametro inferiore, prosegue in via Bagnara fino a via Bonemerse, dove esiste un’ulteriore condotta fino al confine, rappresentato da via Mazzabue. In via Mazzabue sono attive due condotte, una gestita da AEM, a servizio delle utenze del Comune di Cremona, ed una da PADANIA ACQUE, a servizio delle utenze di Bonemerse. Gli abitanti di via Acqua Ferma, in prossimità del Comune di Gerre de’ Caprioli (fraz. Bosco ex Parmigiano), sono attualmente serviti da condotte di proprietà di PADANIA ACQUE.

La rete di distribuzione a servizio della frazione di Gerre Borghi parte dalla rete  che si trova in via Bassa Casalmaggiore, all’incrocio di via Gerre Borghi, si collega ad una condotta lunga 1950 metri, collocata lungo la strada. Sul percorso sono stati posati 10 idranti ed è stato realizzato l’attraversamento del canale irriguo di proprietà del Consorzio Dugali. L’opera è stata progettata in modo tale da permettere l’allacciamento di tutti gli immobili presenti alla nuova rete di distribuzione dell’acqua potabile; rimangono pertanto, come sempre, gli oneri di allaccio a carico degli utenti finali.

 

Brevi cenni storici su Gerre Borghi

 

La frazione di Gerre Borghi si sviluppa lungo l’omonima via ed è suddivisa in  tre principali complessi rurali formati da agglomerati di cascine. Procedendo sulla via Gerre Borghi da ovest verso est si trova il primo complesso formato dalle Cascine Ghiziolo, Oratorio, Dizioli e Colombara; poi la strada piega a gomito verso est e su questa curva si dispone la cascina Biazzi II; il secondo complesso è formato dalle cascine Excelsior, Torchio e Biazzi I; disposta sulla curva ad “esse” si trova la cascina Virgiliana mentre l’ultimo blocco più a est è formato dalle cascine Casalbina e Casello; altre cascine sparse sono Cantalupa, Canova Rizzini e molto più a est al confine con il Comune di Bonemerse si trova la cascina San Giovanni del Deserto.

 

Nella carta del catasto teresiano del 1723 compaiono già i tre principali complessi rurali che sono sicuramente più antichi come è dimostrato dalla storia della cascina Oratorio la cui fondazione risale al XVIII secolo. Questo podere di grandi dimensioni era in parte proprietà del monastero delle monache del Corpus Domini di Cremona. Il vasto complesso è costituito da tre corti chiuse aggregate costituito da casa padronale, case contadine  i locali rustici ed una cappella-oratorio. Gerre Borghi ha fatto parte del Comune di Due Miglia, frazione di Battaglione. Gerre Borghi aveva sicuramente un discreto numero di abitanti vista l’esigenza di realizzare intorno agli anni ’30 una scuola elementare.

 

La frazione si colloca nelle aree delle bonifiche che si sono realizzate a partire dal secolo XVII grazie all’allontanamento verso sud est del fiume Po. Dalla carta del catasto teresiano si nota come l’attuale corso dei colatori Reale, Realino e Fossadone abbiano preso il posto di antiche lanche del fiume Po. Un riferimento alla problematica delle acque lo si trova nel rapporto “Cremona e le sue condizioni urbanistiche” che accompagnava il Piano Regolatore del 1954 si legge a pag. 12: “. Colatore Morta….In gran parte le sue acque vengono utilizzate, nei mesi estivi, per l’irrigazione. Tra il Comune di Cremona e gli utenti (Consorzio  di Gerre Borghi) vige una convenzione secondo la quale il Comune garantisce nel Cavo Morta una portata non inferiore  a 400 litri/secondo. Normalmente la sua portata estiva è di 700 litri/secondo. Attualmente la superficie irrigata è di 4000 pertiche. Si lamenta l’insufficienza di acqua durante l’estate”. Il problema verrà risolto con la realizzazione dell’impianto di sollevamento ausiliario (200 litri/secondo) dal cavo Morbasco.

 

Il Comune di Due Miglia

Nel compartimento territoriale pubblicato in data 10 giugno 1757 la delegazione I del contado di Cremona comprendeva il distretto di Due Miglia che costituiva un'unica comunità formata da Boschetto, Picenengo, Quartiere del Battaglione, Sant’Ambrogio, San Bernardo e San Felice (editto 10 giugno 1757). Essa era amministrativamente indipendente dalla città e fu oggetto di una riforma particolare entrata in vigore in data 13 febbraio 1758 (editto 13 febbraio 1758). La riforma prevedeva l’istituzione di un consiglio costituito da 24 possidenti con almeno 300 scudi di valore capitale, eletti a vita dal convocato generale di tutti i possessori alla presenza dell’assistente regio residente a Cremona, quattro per ciascuno dei sei quartieri, nei quali la comunità era divisa. A questo consiglio doveva essere affidata l’amministrazione della comunità, “rimanendo abolita ogni altra rappresentanza in addietro praticata”.

Il consiglio doveva riunirsi alla presenza del regio delegato, nel luogo in cui era conservato l’archivio, e a sua volta eleggeva annualmente tre deputati all’estimo, tra coloro che, anche non appartenendo al consiglio, avevano almeno 1000 scudi d’estimo; due deputati del personale, “uno che abiti nella parte superiore, l’altro nella parte inferiore”, e uno del mercimonio e due sindacatori. “In riguardo all’ampiezza del territorio e delle sue circostanze di esso molto soggetto alle fazioni tanto ordinarie che straordinarie”, i deputati dell’estimo “che dovranno anch’essi riunirsi nel luogo destinato all’archivio” dovevano eleggere sei sindaci comunitativi, uno per ciascun quartiere, un sindaco residente in città e pronto ad eseguire quanto disposto dai deputati, mentre i deputati e il sindaco insieme dovevano nominare sei consoli, anch’essi uno per ciascun quartiere (Mozzarelli 1982; Liva 1998). Con il compartimento territoriale della Lombardia austriaca, pubblicato con editto 26 settembre 1786, non furono apportate variazioni (editto 26 settembre 1786 c).

 

Nel decreto emanato in data 8 giugno 1805 compare il ricostituito comune dei Due Miglia che doveva comprendere i sei quartieri di Picenengo, Boschetto, Quartiere Sant’Ambrogio, Quartiere San Bernardo, Quartiere San Felice e Quartiere del Battaglione, citati come comuni autonomi nei compartimenti del 1798 e del 1801 (legge 26 settembre 1798; legge 13 maggio 1801; decreto 8 giugno 1805 a). In applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 5146 abitanti fu classificato come comune di II classe e venne incluso nel cantone I di Cremona del distretto I di Cremona del dipartimento dell’Alto Po dal citato decreto (decreto 8 giugno 1805 a). In base al compartimento entrato in vigore dal 1 gennaio 1810, pubblicato in seguito alle concentrazioni dei comuni avvenute in attuazione del decreto 14 luglio 1807, il comune di Due Miglia fu concentrato nel comune denominativo di Cremona (decreto 14 luglio 1807; decreto 4 novembre 1809).

 

Con l'attivazione dei comuni in base alla compartimentazione territoriale del regno Lombardo-Veneto, le Due Miglia, costituite da Boschetto, Quartiere del Battaglione, Picenengo, Sant’Ambrogio, San Bernardo e San Felice, facevano parte del distretto I di Cremona della provincia di Cremona (notificazione 12 febbraio 1816). In forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde, le Due Miglia risultano essere comune con consiglio appartenente al distretto I di Cremona (notificazione 1 luglio 1844). Nel 1853 le Due Miglia, sempre costituite da quartiere Boschetto, Battaglione, Picengo (probabile errore per Picenengo), Sant’Ambrogio, San Bernardo e San Felice, erano un comune con consiglio con ufficio proprio del distretto I di Cremona della provincia di Cremona e contavano 8198 abitanti (notificazione 23 giugno 1853).

 

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Duemiglia con 8.400 abitanti, retto da un consiglio di venti membri e da una giunta di quattro membri, fu incluso nel mandamento II di Cremona, circondario I di Cremona, provincia di Cremona.


Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il comune aveva una popolazione residente di 9.126 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia (Circoscrizione amministrativa 1867). Nel 1867 al comune di Duemiglia venne aggregato il soppresso comune di Cava Tigozzi (R.D. 21 novembre 1867, n. 4062). Popolazione residente nel comune: abitanti 10.529 (Censimento 1871); abitanti 10.462 (Censimento 1881); abitanti 12.343 (Censimento 1901); abitanti 14.837 (Censimento 1911).

 

Cremona, 18 settembre 2012

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