Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 13.08

I bilanci degli stati e le guerre | M.Superti

| Scritto da Redazione
I bilanci degli stati e le guerre | M.Superti

Come si sa la Germania, durante l’inizio e la evoluzione del nazismo , correva grossi rischi di esporre la nazione al fallimento finanziario dello stato: in pratica lo stato ricomprava le sue obbligazioni che non avevano mercato.
Motivo : erano state poste in essere spese spropositate per armamenti  e faraoniche costruzioni  atte a legittimare il regime in atto.
Fu così che dopo aver confiscato i beni dei residenti ebrei ed aver costretto i migranti ebrei a consegnare i loro beni per ottenere il permesso di l’espatrio non restò al regime altra scelta che l’espansione.
Con l’espansione  militare e l’invasione di altri stati fu possibile mettere le mani sui tesori e sulle disponibilità di valuta pregiata delle banche locali.
Attingendo a queste fonti finanziarie fu possibile al nazismo di acquistare, nei primi tempi , materie prime atte allo sviluppo dell’industria bellica in piena espansione.
In seguito con i tesori saccheggiati nei territori conquistati i nazisti poterono dare inizio a gigantesche imprese belliche : l’industrie  e gli industriali  germanici ne trassero grandi benefici.
Ciò nonostante le imprese belliche sottrassero materiale umano al mercato del lavoro :  non c’era un tedesco atto al lavoro proficuo  che potesse essere impiegato nelle campagne e nella industria, o almeno erano pochi, donne comprese.
Erano tutti impegnati nelle imprese militari.
Ma come fu naturale , per questi signori, provvedere alla mancanza di manodopera ?
Semplice: c’era il lavoro degli schiavi.
Si proprio schiavi, perché tali erano i deportati, ebrei e prigionieri di guerra: venivano eliminati solo gli “inabili al lavoro”: non potevano avere resa economica.
In pratica il lavoro, pure non pagato, degli schiavi  contribuì alla conduzione  di buona parte delle imprese belliche del nazismo tedesco.
Ma durante tutte le vicende prebelliche e belliche non fu mai possibile , per la stampa locale, venire a conoscenza dello stato disastrato delle finanze tedesche.
Non fu mai rivelato nulla, pena la fucilazione, sullo stato  finanziario: semplicemente si campava alle spalle del prossimo.
Come presi in un vortice maledetto , ai nazisti non rimaneva altro che  sperare nella espansione infinita.
Ma come in  tutte le vicende umane c’è un inizio ed una fine: è solo fisiologia.
E la fine arrivò come tutti sappiamo.
Fare confronti del passato con il presente non conviene,non serve e sarebbe fuorviante.
Rimangono tuttavia considerazioni doverose da fare.
La forza non è espressa con le armi.
Basta  la moneta.
La politica non è l’espansione: si sta bene in casa propria.
Gli schiavi non sono più necessari e non si devono importare.
Basta crearli in  loco.
I mezzi sono tanti : indurre gli stati più deboli a tirare la cinghia e a lavorare per poco,  e magari comprare armi dagli stati più forti.
Basta quindi manovrare bene le leve finanziarie.
Nel frattempo si utilizza una moneta forte : nonostante le terribili turbolenze la moneta è incredibilmente forte, quindi è un’arma.
Resta l’ultima considerazione ineluttabile.
La barca è una sola e se fa acqua prima o poi raggiunge anche i piani superiori.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI
CREMONA 

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