Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 13.58

I negozianti di Pizzighettone disertano " cabina di regia"

| Scritto da Redazione
I negozianti di Pizzighettone disertano

I negozianti di Pizzighettone hanno disertato la “cabina di regia” del distretto del commercio. Una protesta ferma contro le voci, confermate dallo stesso sindaco Bernocchi, di un possibile arrivo di un quarto market, o forse, anche di quella quinta struttura su cui già in passato non erano mancate contrapposizioni. “Al primo cittadino – spiega il presidente di Ascom Pizzighettone Luigi Michelini - chiediamo un pronunciamento chiaro e coerente con il percorso intrapreso. Se autorizzasse nuovi poli commerciali il Comune, nei fatti, smentirebbe il progetto stesso del distretto, basato sulla collaborazione tra pubblico e privato e, ancor prima, sul riconoscimento del valore sociale del commercio di vicinato. Ascom chiede, insomma, il rispetto dei patti e la concertazione dei progetti di sviluppo e vuole evitare che i tanti sforzi compiuti fino ad ora siano vanificati da una poco lungimirante politica di apertura alle medie strutture di vendita”. Una posizione suffragata da quanto è stato fatto, fino ad oggi, dagli operatori del terziario.  Basta pensare – solo per citare un paio di esempi - al Natale, ai tanti sforzi per il distretto fiorito, premiato nel concorso nazionale. “Non si dimentichi – continua  - che i commercianti si sono messi in gioco e hanno fatto investimenti per migliorare la qualità dei loro negozi, dando la possibilità al Comune di ottenere, attraverso il bando regionale, un finanziamento a fondo perduto”.
“Non si dica che la posizione dei commercianti non era chiara – incalza il presidente del gruppo locale Ascom -. Da sempre ci battiamo contro il rilascio di nuove strutture. A livello provinciale abbiamo sostenuto la necessità di una “moratoria” di due anni, proprio per permettere ai distretti di crescere”.
Anche a livello locale le posizioni sono ben note a tutti. “Lo stesso Comune ne è consapevole ma comunque avrebbe potuto convocare, per tempo, la “Commissione consultiva” per un confronto diretto con gli operatori interessati”.
Con la moratoria, la scorsa estate, Ascom ha voluto evitare un proliferare non regolamentato delle medie grandi strutture di vendita. Sulle prime la responsabilità è delegata ai Comuni: i primi a toccare con mano il valore, all’interno di una comunità l’utilità dei piccoli negozi ed a constatare come l’arrivo della grande distribuzione porti alla “desertificazione” del commercio di vicinato”.
Anche perché medie e grandi strutture, ormai, sono così numerose da entrare, loro stesse, in crisi.
“La logica che spinge le Amministrazioni a concedere autorizzazioni per fare cassa – gli fa eco il presidente dell’Ascom provinciale Claudio Pugnoli - non sempre è la migliore, soprattutto per le Amministrazioni che devono occuparsi del bene comune. Occorre, invece, fermarsi a riflettere sulle conseguenze che la decisione avrà per la comunità (in termini di qualità della vita, soprattutto per le fasce deboli) e non si deve dimenticare che nessun vantaggio ci sarà per l’occupazione, dove il saldo rischia di essere pesantemente negativo”.
“Dobbiamo essere consapevoli – conclude Michelini – che gli esercenti danno un servizio, sono la ricchezza di un paese e ne garantiscono la vivibilità. Un paese non vive di centri commerciali, ma di piccoli negozi che danno servizio alla cittadinanza e ricchezza. Così facendo, con le nuove autorizzazioni, l’unico risultato che si può ottenere è di impoverire il territorio”.

fonte Ascom Cremona

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