«Siamo molto sorpresi della possibilita’ che il nostro farmaco possa essere testato in Italia nella attuale pandemia da coronavirus», ha dichiarato in una intervista rilasciata alla DIRE Chiaki Hasegawa, a capo delle pubbliche relazioni del colosso farmaceutico giapponese. Anzi, «il fatto che strutture italiane possano considerare di avviare sperimentazioni estese o un possibile utilizzo ci preoccupa molto», aggiunge Hasegawa, anche perche’ i test di cui si parla riguardano «la versione cinese di questo farmaco» e «non ci sono ancora sufficienti sperimentazioni su pazienti non giapponesi».
I produttori dell’Avigan: ''Preoccupati dai test in Italia''
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