Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 10.27

Il dimensionamento scolastico | Lapo Pasquetti

| Scritto da Redazione
Il dimensionamento scolastico | Lapo Pasquetti

Di ieri la notizia della pronuncia di incostituzionalità dell'art. 19 co. 4 della L. 111/2011 che imponeva a tutte le Regioni il c.d. dimensionamento scolastico e la creazione obbligatoria degli Istituti comprensivi.

La Consulta, con la sentenza 147/2012, ha ristabilito l'ordine costituzionale violato dalla L. 111/2011 del Ministro Tremonti sancendo che la materia dell'organizzazione scolastica appartiene alla competenza delle Regioni e non dello Stato.

Leggiamo con grande stupore gli entusiastici commenti a caldo affidati alle colonne del quotidiano La Provincia dall'assessore Alquati sulla  vicenda, la quale, con toni spudoratamente trionfalistici, annuncia la propria soddisfazione per meriti che né Lei, né il Comune di Cremona, nè la Regione Lombardia hanno.

Ricordiamo ai lettori e ai cittadini cremonesi che la Regione Lombardia, a differenza di altre Regioni italiane, non ha mai messo in discussione la L. 111/2011 e non ha promosso alcun ricorso alla Corte Costituzionale, neppure in via di intervento adesivo, ritenendola evidentemente una legge giusta.

Il Comune di Cremona ovvero l'assessore provinciale Orini non sono mai stati capofila nell'iniziativa di contrasto a tale norma di legge, dichiarata oggi incostituzionale.

Anzi, è vero il contrario, avendo sempre spinto il piede sull'acceleratore per procedere a spron battente nella verticalizzazione e imponendo ai sindaci e ai dirigenti scolastici tempi ristretti e modalità non condivise che hanno suscitato la reazione di genitori, docenti, dirigenti e forze sindacali.

Solo grazie a queste pressioni, provenienti dai soggetti direttamente coinvolti dal piano di dimensionamento, è stato possibile ottenere, per Cremona, una proroga dei termini imposti dalla road map disegnata dalla Regione Lombardia.

Non certo per l'iniziativa del Comune di Cremona o della Provincia che, al contrario, a fronte di tali richieste del mondo della scuola, hanno sempre risposto in varie occasioni con l'ormai noto ritornello: non possiamo farci niente, è la finanziaria che ce lo impone.

Altro che "gioco di squadra", altro che "scelte giuste" degli amministratori locali.

La Corte Costituzionale non ha dato ragione al Comune di Cremona, all'assessore Alquati o all'assessore Orini o all'assessore Aprea.

La Corte costituzionale ha dato ragione alle Regioni (Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Umbria, Sicilia, Puglia e Basilicata) che hanno impugnato la L. 111/2011, tra cui non risulta esserci la Regione Lombardia, né tantomeno il Comune di Cremona o la Provincia.

La sospensione del piano di dimensionamento della Regione Lombardia è oggi una conseguenza inevitabile, basandosi su una norma che non esiste più. L'assessore Alquati non potrebbe fare altrimenti; e anche qui non potrà appropriarsi di alcun merito.

Venuto meno l'art. 19 co. 4 della L. 111/2011, valuteremo alla luce delle prossime scelte della Regione e degli amministratori locali, che ora non hanno più alcun obbligo in materia, quali saranno i loro meriti.

 

Lapo Pasquetti - V Circolo Cremona.

 

 

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