Il governo è orientato a varare misure ponte a cavallo della fine di quelle del Decreto Natale (7 gennaio) e quelle del Dpcm (15 gennaio). È quanto emerge al termine del tavolo tenutosi oggi tra la maggioranza di governo e i rappresentanti del Comitato Tecnico Scientifico. Secondo l’orientamento del governo, nel weekend del 9 e 10 gennaio dovrebbero essere in vigore in tutta Italia le restrizioni previste attualmente per le zone arancioni, con bar e ristoranti che torneranno chiusi anche a pranzo, ma potranno continuare a lavorare da asporto. Dal 7 al 15 gennaio sarà consentito lo spostamento tra regioni solo per motivi di necessità.
Al vertice hanno partecipato il premier Giuseppe Conte, il ministro Francesco Boccia, i capidelegazione dei partiti di maggioranza e gli esperti che stanno scandendo in questi mesi le decisioni dell’esecutivo. L’idea è quella di rivedere in funzione più restrittiva l’indice Rt: in sostanza, la zona arancione scatterebbe con Rt ad 1 e non più a 1,25, mentre la zona rossa scatterebbe con Rt a 1,25 anziché ad 1,50.
Dovrebbe essere prorogata fino al 15 gennaio, inoltre, la misura già contenuta nel decreto Natale in scadenza il 6 gennaio, ovvero il divieto di ospitare in casa più di due parenti o amici, esclusi i minori di 14 anni. In merito alle dichiarazioni di ieri del commissario Domenico Arcuri, che ha lamentato ancora l’assenza del numero e dell’elenco dei centri di vaccinazione, durante la riunione tra governo e CTS è emerso che il piano nazionale sulla vaccinazione sia funzionante, ma ci siano indubbie criticità locali. A preoccupare più di altre situazioni c’è quella della Lombardia, molto indietro nella somministrazione delle dosi ricevute per via dei tanti medici in ferie.