E’ stato oltremodo chiaro Berlusconi nell’identificare il castigo che vorrà comminare al prof. Monti per il suo comportamento disubbidiente ai dictat del “padrone del Quirinale, giunto al culmine della sua nevrosi da megalomania: “se dovesse candidarsi niente Quirinale per Monti, perché non sarebbe super partes essendosi schierato” ,
A questo punto non resta che la sua augusta persona, per cui mantiene la riserva mentale di attribuire a se stesso la massima carica dello Stato, ma sempre con spirito di sacrificio “perché l’Italia ha bisogno di lui e lui non si sottrae dall’aiutare chi ha bisogno (esattamente come aiuta le olgettine !)”, ma non lo dice con chiarezza, certo com’è che una sua autocandidatura al Colle gli farebbe perdere anche i voti comprati e senza ottenerne il rimborso !
La prova che non tutto è al suo posto nell’equilibrio mentale del cavaliere la troviamo nelle sue dichiarazioni, con le quali è convinto di attirare su di sé il consenso di quanti si sono astenuti dal voto, basta solamente che gli si lasci occupare per 136 ore gli spazi in prima serata delle TV; così tutti si precipiteranno a votarlo per coronare il suo sogno d’amore con il potere.
Il gioco del potere non è ancora completato nel suo quadro generale, perché vi è coinvolto anche il Vaticano, i cui quadri superiori si stanno adoperando “per non disperdere i voti del PdL” (parole del card. Bertone). Nel Vaticano è in piena fase di preparazione la corsa al trono di Pietro da parte dei quattro cardinali dell’Apocalisse, impegnatissimi negli allenamenti, gli stessi cardinali che, sprezzanti del ridicolo, hanno cercato una disperata difesa del “loro” ex presidente del consiglio con assurde “contestualizzazioni”
o ginnastiche teologiche per giustificare l’abuso di assunzione della particola della Comunione in occasione dei funerali di Raimondo Vianello, trasformati in un proscenio dove potersi esibire, dopo aver fatto la medesima esibizione a Tunisi per i funerali di Craxi.
I quadri del potere che nelle stanze, mica tanto, segrete sono stati progettati, vorrebbero Berlusconi capo dello Stato e uno dei quattro cardinali al trono di Pietro, con diritto di prelazione da parte di Bertone.
Così Cesare e Dio farebbero parte della medesima associazione a delinquere per sfruttare al meglio quel poco che è rimasto da sfruttare; non meraviglia che il Vaticano lamenti una “crisi delle vocazioni”, perché si rifiutano di capire che si tratta di una “crisi di credibilità” che ha travolto le istituzioni vaticane, proprio perché diventate, abusivamente, istituzionalizzate, e, quindi private della massima qualità che dovrebbe identificare i seguaci di Cristo: La Testimonianza.
L’associazione con Berlusconi, poi, scava ulteriormente il grande solco che sta aumentando giorno dopo giorno tra la Fede dei credenti e la religione del Vaticano.
Rosario Amico Roxas